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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
La Morra
Alba
oratorio
confraternale
San Rocco
Parrocchia di S. Martino
Altare maggiore; Altari laterali; Campanile; Facciata
nessuno
XVII - XVIII(menzione carattere generale); 1643 - 1643(descrizione preesistenze ); 1698 - 1698(descrizione preesistenze ); 1716 - 1723(edificazione intero bene); 1730 - 1730(descrizione intero bene ); 1750 - 1750(completamento intero bene); 1773 - 1773(descrizione intero bene ); 1786 - 1786(restauro altare maggiore); 1811 - 1811(soppressione confraternita carattere generale); 1817 - 1817(ricostituzione confraternita carattere generale); 1869 - 1869(descrizione intero bene); 1869 - 1869(descrizione intero bene); 1976 - 1976(restauro portone d'ingresso)
Chiesa di San Rocco
Tipologia e qualificazione oratorio confraternale
Denominazione Chiesa di San Rocco <La Morra>
Altre denominazioni Confraternita di San Rocco
Ambito culturale (ruolo)
tardobarocco (edificazione )
maestranze piemontesi (decorazione interni)
Notizie Storiche

XVII - XVIII (menzione carattere generale)

Le prime notizie sulla confraternita della Misericordia sotto il titolo di S. Rocco risalgono alla metà del sec. XVII. Prima della costruzione di un proprio edificio, i confratelli si radunavano presso la sacrestia dei Disciplinati. Cominciarono in seguito a poter disporre di una propria sede nel borgo di Baratella, coincidente con il piccolo edificio di culto dedicato a S. Rocco.

1643  (descrizione preesistenze )

L'antica chiesa di S. Rocco è oggetto di visita da parte del vescovo di Alba monsignor Brizio.

1698  (descrizione preesistenze )

Il primitivo edificio di culto a uso della confraternita è descritto nella visita pastorale del vescovo albese monsignor Roero.

1716 - 1723 (edificazione intero bene)

Ha inizio la costruzione dell'edificio, a cominciare dal coro, a fianco della parrocchiale di S. Martino. Siccome l'erigenda chiesa avrebbe occupato la piazza della parrocchiale, si dispone che la parte costruita venga ceduta alla comunità e la nuova chiesa ricostruita in luogo adiacente.

1730  (descrizione intero bene )

La chiesa è descritta nella visita pastorale del vescovo monsignor Vasco.

1750  (completamento intero bene)

La nuova chiesa è finalmente disponibile per le attività della confraternita. L'interno è arricchito da alcune tele del pittore braidese Pietro Paolo Operti, autore anche degli affreschi interni.

1773  (descrizione intero bene )

L'edificio è fra le chiese descritte nel corso della visita pastorale di monsignor Vagnone.

1786  (restauro altare maggiore)

L'altare maggiore, eretto inizialmente nel fondo del coro, viene spostato in avanti e rinnovato dallo stuccatore luganese Cappia.

1811  (soppressione confraternita carattere generale)

Dopo qualche anno di attività saltuaria la confraternita viene soppressa. La chiesa continua comunque a essere aperta al culto.

1817  (ricostituzione confraternita carattere generale)

Con la Restaurazione la confraternita riprende la propria vita, assai attiva per l'intero secolo.

1869  (descrizione intero bene)

L'edificio viene sinteticamente descritto nell'indagine su tutte le chiese non parrocchiali della diocesi di Alba: è regolarmente officiato e ha cappellano fisso.

1869  (descrizione intero bene)

L'edificio viene sinteticamente descritto nell'indagine su tutte le chiese non parrocchiali della diocesi di Alba: è regolarmente officiato e ha cappellano fisso.

1976  (restauro portone d'ingresso)

Viene restaurato il portone d'ingresso.
Descrizione

La chiesa, che si affaccia sulla piazza del Municipio a fianco della parrocchiale di S. Martino, è interamente in mattoni a vista. L'ampio volume dell'edificio è preceduto da un avancorpo con facciata in cotto coperta da un tetto a doppio spiovente. L'interno, ad aula unica absidata con due cappelle laterali, si articola intorno a uno spazio coperto da una cupola affrescata che imposta su pennacchi sferici. Le pareti sono scandite da lesene che sorreggono un'alta trabeazione, continua lungo tutto il perimetro dell'edificio.
Altare maggiore
L'altare maggiore settecentesco, in marmo con decorazioni in stucco, è inglobato in una struttura che separa l'edificio da un piccolo coro, accessibile tramite due aperture a tutto sesto poste ai lati della mensa.
Altari laterali
I due altari laterali risalgono al sec. XVIII e sono dedicati a S. Anna e al Ss. Crocifisso.
Campanile
Il campanile si erge sul lato destro del timpano della facciata; è a canna quadrata, in mattoni a vista, con cella campanaria aperta da finestre a tutto sesto affiancate da lesene angolari.
Facciata
La facciata, in mattoni a vista, si compone di due livelli sovrapposti separati da una trabeazione e raccordati da due volute laterali. I due ordini sono scanditi da paraste che delimitano campate progressivamente aggettanti verso il centro del prospetto, in cui si apre un portone incorniciato da un portale lineare sormontato da un timpano curvilineo e da una finestra rettangolare aperta nel secondo ordine.
Adeguamento liturgico

nessuno
Si conserva la macchina d'altare settecentesca, con mensa addossata e rivolta verso l'abside.
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