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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
adeguamento liturgico
Cortemilia
Alba
chiesa
parrocchiale
San Michele
Parrocchia di S. Michele
Facciata; Campanile
mensa e leggio - intervento strutturale (1969)
1178 - 1178(prima menzione intero bene); 1291 - 1291(preesistenza campanile); 1500 - 1500(dignità intero bene); 1574 - 1574(descrizione intero bene); 1578 - 1584(restauro intero bene); 1593 - 1597(restauro intero bene); 1607 - 1607(descrizione intero bene); 1648 - 1663(costruzione altare laterale); 1730 - 1730(descrizione intero bene); 1822 - 1822(funzionalità intero bene); 1878 - 1878(demolizione intero bene); 1878 - 1898(riedificazione intero bene); 1885 - 1885(consacrazione intero bene); 1950 - 1950(edificazione cappelle); 1969 - 1980(restauro intero bene); 2006 - 2006(restauro coperture); 2009 - 2010(restauro presbiterio)
Chiesa di San Michele
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Michele <Cortemilia>
Autore (ruolo)
Schellino, Giovanni Battista (progetto di riedificazione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (riedificazione)
maestranze piemontesi (decorazione interni)
maestranze piemontesi (edificazione cappelle)
Notizie Storiche

1178  (prima menzione intero bene)

La chiesa è citata tra le dipendenze dell'abbazia di San Quintino di Spigno.

1291  (preesistenza campanile)

La comunità è solita congregarsi nella chiesa al suono della campana.

1500  (dignità intero bene)

A detta di alcuni, in quell'anno i benedettini di Spigno cedettero la chiesa alla comunità.

1574  (descrizione intero bene)

Il vescovo di Alba Vincenzo Marino descrive la chiesa come in rovina.

1578 - 1584 (restauro intero bene)

Il visitatore apostolico Regazzoni ordina lavori di restauro, che sono compiuti entro la visita di Peruzzi.

1593 - 1597 (restauro intero bene)

Dopo la visita Peruzzi, sono realizzati nuovi interventi.

1607  (descrizione intero bene)

I lavori di ricostruzione risultano conclusi e la chiesa in buone condizioni.

1648 - 1663 (costruzione altare laterale)

Altare della Beata Vergine del Carmelo finanziato dalla famiglia Appiano.

1730  (descrizione intero bene)

L'edificio è descritto in occasione della visita del vescovo Vasco.

1822  (funzionalità intero bene)

La comunità si riunisce nella chiesa per giurare defeltà a Carlo Felice di Savoia.

1878  (demolizione intero bene)

La chiesa viene demolita in seguito ai gravi danni patiti nel corso di un'alluvione.

1878 - 1898 (riedificazione intero bene)

Prende avvio la ricostruzione della chiesa su progetto di Giovanni Battista Schellino. Partecipano all'opera il decoratore Achille Forretti e il pittore Rodolfo Morgari.

1885  (consacrazione intero bene)

Al termine della costruzione della facciata, la chiesa viene solennemente consacrata dal vescovo Lorenzo Pampirio.

1950  (edificazione cappelle)

Inaugurata la cappella aperta sul fianco sinistro del presbiterio.

1969 - 1980 (restauro intero bene)

Rifacimento della pavimentazione e risistemazione del presbiterio, rifacimento del tetto e restauro della facciata.

2006  (restauro coperture)

Intervento di ripristino del tetto della chiesa, su progetto dell'arch. P. Dotta.

2009 - 2010 (restauro presbiterio)

Lavori di restauro dell'area presbiteriale e della vetrata absidale.
Descrizione

La chiesa è a navata unica, scandita in tre campate coperte da volte a vela, con cappelle laterali, ed è conclusa da un profondo presbiterio absidato, sormontato da una volta a vela che, secondo uno schema piuttosto comune, simula una cupola sorretta da pennacchi sferici. Nella qualificazione dello spazio interno - e della facciata - Schellino abbandona il suo celebre gusto eclettico per recuperare un lessico sostanzialmente settecentesco, che guarda alla grande tradizione del Piemonte meridionale segnata dalla figura di Francesco Gallo.
Facciata
Richiama modelli settecenteschi: è organizzata secondo un doppio registro di ordini ionici trabeati sovrapposti conclusi da un frontone. Al primo livello, pentapartito per la presenza delle cappelle laterali e aperto da tre ingressi, si sovrappone il secondo, tripartito, in cui si apre un'ampia finestra architravata.
Campanile
Isolato a nord-est della parrocchiale e presso quello che era il limite fortificato del borgo (al punto che, forse, recupera come basamento le strutture di una torre di cortina preesistente), è l'unico elemento dell'originaria chiesa a essersi conservato nelle sue forme settecentesche.
Adeguamento liturgico

mensa e leggio - intervento strutturale (1969)
Intervento "in stile", come peraltro quello di Schellino, che ha portato alla realizzazione di un nuovo altare in muratura di gusto settecentesco.
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