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Levice
Alba
chiesa
parrocchiale
Sant'Antonio Abate e Natività di Maria Vergine
Parrocchia di S. Antonio Abate e Natività di Maria Vergine
Campanile; Elementi decorativi
mensa e leggio - aggiunta arredo (anni '90 del sec. XX)
1178 - 1178(giurisdizione intero bene); 1574 - 1574(prima menzione intero bene); 1577 - 1577(descrizione intero bene); 1594 - 1594(dignità intero bene); 1644 - 1644(descrizione intero bene); 1766 - 1776(riedificazione intero bene); 1770 - 1770(descrizione intero bene); 1812 - 1812(soprelevazione campanile); 1889 - 1889(restauro organo); 1931 - 1931(decorazione interni); 1992 - 1998(restauro intero bene); 2000 - 2004(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio Abate e Natività di Maria Vergine
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio Abate e Natività di Maria Vergine <Levice>
Ambito culturale (ruolo)
tardobarocco (riedificazione)
maestranze piemontesi (soprelevazione campanile)
maestranze piemontesi (decorazione interni)
Notizie Storiche

1178  (giurisdizione intero bene)

Papa Alessandro III conferma all'abbazia di S. Quintino di Spigno diritti sul luogo di Levice. Tra questi, forse, era anche una cappella

1574  (prima menzione intero bene)

Il vescovo di Alba Vincenzo Marino, in visita pastorale, oltre alla parrocchiale di S. Donato, descrive per la prima volta la chiesa di S. Antonio, posta all'interno dell'abitato, in cui si celebrano abitulamente gli offici liturgici per comodità della popolazione.

1577  (descrizione intero bene)

In occasione della visita apostolica, il vescovo di Bergamo monsignor Gerolamo Regazzoni si reca presso la chiesa di S. Antonio e ordina lavori alla pavimentazione, alle coperture, al campanile e alla sacrestia.

1594  (dignità intero bene)

In occasione della visita pastorale del vescovo di Alba Alberto Capriano la chiesa risulta elevata al ruolo di parrochiale.

1644  (descrizione intero bene)

La chiesa è sommariamente descritta nel corso della visita pastorale del vescovo Paolo Brizio.

1766 - 1776 (riedificazione intero bene)

Prendono avvio i lavori di ricostruzione della chiesa, che interessò soprattutto la zona presbiteriale, e di restauro del corpo longitudinale.

1770  (descrizione intero bene)

La chiesa è sommariamente descritta in occasione della visita pastorale del vescovo di Alba monisgnor Vagnone.

1812  (soprelevazione campanile)

Costruzione della nuova cella campanaria sulla canna dell'originario campanile tardoromanico.

1889  (restauro organo)

Lavori eseguiti dall'artigiano di Centallo Franceco Vittino.

1931  (decorazione interni)

Decorazione ad affresco eseguita dal pittore Giuseppe Catel.

1992 - 1998 (restauro intero bene)

Prende avvio una prima campagna di restauro della chiesa.

2000 - 2004 (restauro intero bene)

La chiesa è interessata da un diffuso intervento di restauro conservativo.
Descrizione

Chiesa dal prospetto assai semplice, al punto da poter essere considerata, di fatto, priva di facciata, è organizzata internamente in tre navata di tre campate, la centrale coperta da volta a botte lunettata e le laterali da volte a crociera. Il presbiterio è invece sormontato da una volta a vela che, nella decorazione, simula una cupola su pennacchi sferici e concluso da un'abside con catino a costoloni e unghie. Tutto, nell'assetto spaziale e strutturale dell'edificio, rimanda all'intervento di ricostruzione del 1766.
Campanile
Ha fusto tardoromanico che suggerisce la preesistenza di un edificio di culto, di cui però non si ha alcuna menzione documentaria.
Elementi decorativi
La chiesa mostra oggi una facies interna riccamente decorata per mano del pittore Giuseppe Castel. Di grande impatto visivo soprattutto l'affresco raffigurante il trionfo di Sant'Antonio abate che orna la volta del presbiterio.
Adeguamento liturgico

mensa e leggio - aggiunta arredo (anni '90 del sec. XX)
Alle spalle dell'altare sopravvive la macchina originaria, settecentesca, con pala raffigurante s. Antonio Abate.
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