chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Aquilonia
Sant'Angelo dei lombardi - Conza - Nusco - Bisaccia
chiesa
sussidiaria
San Vito Martire
Parrocchia di Santa Maria Maggiore
Preesistenze; Coperture; Impianto strutturale
altare - aggiunta arredo (2012)
XIII - XIII(rifacimento intero bene); XVI - XVI(preesistenza portale); XVII - XVIII(ampliamento cappelle laterali); XIX - XIX(rifacimento intero bene); 2012 - 2013(consolidamento intero bene)
Chiesa di San Vito Martire
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Vito Martire <Aquilonia>
Altre denominazioni Badia di San Vito
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

XIII  (rifacimento intero bene)

La Badia di San Vito, a nord-ovest del paese nuovo e a ovest di quello vecchio, venne costruita probabilmente nella seconda metà del XIII secolo. . La badia presenta una facciata a capanna con contrafforti, una finestra rettangolare, un portale in pietra architravato che reca in alto uno stemma pontificio sormontato da una lapide con un iscrizione del 1731. Presumibilmente tale intervento si riferisce anche ad un sostanziale rimaneggiamento interno che doveva aver interessato l’intera navata principale.

XVI  (preesistenza portale)

Sul lato sud, troviamo un portale con arco a sesto acuto presumibilmente del XVI secolo.

XVII - XVIII (ampliamento cappelle laterali)

La chiesa ampliata e il campanile è stato inglobato di fatto nella fabbrica anche per l'aggiunta sei-settecentesca delle cappelle laterali e di un piccolo annesso/abitazione di datazione ottocentesca.

XIX  (rifacimento intero bene)

L’edificio attuale presenta un impianto non originario ma databile al XIX secolo, frutto delle numerose ,manomissioni e interventi.

2012 - 2013 (consolidamento intero bene)

Realizzazione degli interventi di consolidamento e restauro tesi al miglioramento strutturale della fabbrica, eseguiti mediante la realizzazione di cordolo sommitale alle murature perimetrali, cuci e scuci sulle strutture di elevazione, interventi di consolidamento delle strutture di fondazione del lato nord.
Descrizione

La Badia di San Vito, a nord-ovest del paese nuovo di Aquilonia e a ovest di quello vecchio, l'antica Carbonara, venne costruita probabilmente nella seconda metà del XIII secolo. L'edificio religioso si erge su un piccolo rilievo elevato rispetto al contesto di circa 6 metri ed è fronteggiato da una maestosa quercia cinquecentesca del diametro di 30 metri. Presenta una facciata a capanna intonacata caratterizzata da un portale lapideo squadrato, con un semplice architrave centrale che regge uno stemma papale e la datazione AD 1731, Il prospetto principale è bucato da un'ampia finestra rettangolare evidentemente troncata dal solaio realizzato nel secolo scorso in cemento. Lateralmente, la Chiesa presenta possenti contrafforti anch'essi intonacati a arriccio. Affianca la Chiesa, una imponente Torre campanaria a tre livelli segnati da marcapiani lapidei semplicemente modanati. La torre termina con l'ultimo livello dove nei quattro fornici erano allocate le campane e con una cuspide in mattoncelle, oggi ancora intonacate e rivestite di una guaina isolante. L’edificio attuale presenta quindi un impianto non originario ma databile al XIX secolo. Numerose sono state quindi le manomissioni e gli interventi stratificatisi nei secoli. A quelli più consistenti susseguenti gli eventi sismici, pure molto frequenti nel territorio, si sono aggiunti negli anni quelli “estemporanei” condotti e sponsorizzati dai locali comitati spontanei che ogni anno si costituiscono per i festeggiamenti del santo patrono. E’ prassi consolidata, al termine dei festeggiamenti,infatti, “offrire” opere di manutenzione per il “mantenimento” della fabbrica, spesso senza che le autorità di controllo del patrimonio storico artistico e la stessa Curia ne avesse contezza. Tali interventi hanno progressivamente cancellato gli indizi e le tracce delle stratificazioni più importanti e degli usi antichi che pure si presumono per la fabbrica. Si pensi solo alle pavimentazioni originarie, alle botole di accesso alle cripte, alle nicchie, gli affreschi o decorazioni che pure nella tradizione popolare ancora se ne conserva la memoria. Tra il campanile e la chiesa è presente un giardino che lascia supporre, vista la presenza di maschi murari di attesa, che fosse recintato con muro in pietrame. L'uso di tale spazio non è noto. la tradizione popolare narra di sepolture al suo interno. La fabbrica originaria è stata nel tempo più volte modificata, il muro abbattuto, la chiesa ampliata e il campanile è stato inglobato di fatto nella fabbrica anche per l'aggiunta sei-settecentesca delle cappelle laterali e di un piccolo annesso/abitazione di datazione ottocentesca. Tale annesso è l'unico elemento che lascia intendere la possibilità di una vita domestica nell'ambito dell'abbazia in quanto conserva ancora gli elementi fondamentali della vita: il camino, il forno, un armadio a parete. Il corpo principale della chiesa, quello dell'aula di preghiera a navata unica, presenta una facciata a capanna con contrafforti in pietrame intonacato ad arriccio, una finestra rettangolare alla sommità del prospetto, evidentemente "tagliata" dall’intervento di rifacimento del tetto degli anni sessanta, che ha eliminato il vecchio tetto in legno sostituendolo con un solaio piano, un portale in pietra architravato recante la data AD 1731 che reca al centro in alto uno stemma pontificio sormontato da due lapidi con un iscrizione che racconta delle opere di riqualificazione del locale parroco, mons. Giurazza.
Preesistenze
Elementi di particolare interesse sono i rinvenimenti, a filo di terreno delle strutture murarie presenti nel giardino. Una sezione muraria poligonale di 70 cm di spessore con la presenza di una contraffortatura e di almeno due pilastri di spessore consistente. Resti fondazionali, o tracce di precedenti strutture crollate che lasciano sicuramente intendere una maggiore complessità e stratificazione di quella fin’ora ipotizzata e visibile fuori terra. Riteniamo che tale struttura sia compatibile con i rinvenimenti romani e la presenza di probabili tracciati viari consolari, e lasci supporre la possibilità che l'organismo religioso sia nato, come spesso accadeva, sulle vestigia di un mausoleo romano. Lo sviluppo di un edificio di questo tipo, da una ricostruzione tipologica, risulta essere consistente, all'incirca 15 metri di diametro con 17 lati almeno del poligono. Quanto appena esposto è da valutarsi anche in relazione alle enormi cavità rinvenute attraverso sondaggi dielettrici che si sviluppano dal giardino all'interno della chiesa e fanno registrare una profondità di circa metri.
Coperture
Copertura in solaio piano in cemento.
Impianto strutturale
Il carattere di chiesa sostanzialmente di impianto romanico, massivo, la fabbrica presenta l’impianto classico originario delle chiese con campanile isolato alla destra del corpo centrale su tre livelli e culminante con una cuspide piramidale.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2012)
Inserimento nell'area presbiterale di un nuovo altare in marmo.
Contatta la diocesi