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Bologna
Bologna
chiesa
rettoria
S. Maria Labarum Caeli
Parrocchia di San Pietro nella Metropolitana
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
presbiterio - intervento strutturale (2006)
1221 - XIII(fondazione intero bene); 1584 - 1587(ampliamento intero bene); 1780 - 1780(ristrutturazione intero bene); 1808 - 1870(soppressione e riapertura chiesa); 1963 - 2006(riapertura e restauro intero bene)
Chiesa di Santa Maria Labarum Caeli
Tipologia e qualificazione chiesa rettoria
Denominazione Chiesa di Santa Maria Labarum Caeli <Bologna>
Altre denominazioni S. Maria Labarum Caeli
Autore (ruolo)
Venturoli, Angelo (ricostruzione)
Ambito culturale (ruolo)
tardobarocco bolognese (ricostruzione)
Notizie Storiche

1221 - XIII (fondazione intero bene)

Il documento più antico nel quale è citata la chiesa risale al 1221.

1584 - 1587 (ampliamento intero bene)

Nel 1584 si pensò di ampliare la chiesa, dati il numero dei parrocchiani in aumento, ma i lavori cominciarono solo nel 1587. Attorno al 1600 il nome de "La Baroncella", che secondo alcuni storici viene fatto derivare dall’antica famiglia Baroncelli, venne corretto, o corrotto, in S. Maria Labarum Coeli.

1780  (ristrutturazione intero bene)

La chiesa subì notevoli danni da un terremoto avvenuto nel 1780; in seguito a questo evento fu profondamente ristrutturata su disegno dell'architetto Angelo Venturoli, grazie a cui fu ampliata la cappella maggiore. I lavori furono diretti da Antonio Verardi, al quale si deve invece il progetto del campanile.

1808 - 1870 (soppressione e riapertura chiesa)

Il 16 agosto 1808 tramite decreto napoleonico la chiesa venne chiusa. Ristabilita nel 1816 la dominazione pontificia si poté recuperare dal demanio il solo quadro dell'altare maggiore (una Vergine Immacolata di Gaetano Gandolfi), unico effetto che era rimasto invenduto. La chiesa venne riaperta l'8 dicembre dello stesso anno, ed assegnata alla congregazione detta "dei giovani volontari". I giovani volontari in occasione della decennale del 1870 restaurarono a fondo la chiesa.

1963 - 2006 (riapertura e restauro intero bene)

La chiesa venne riaperta al culto pubblico, dopo notevoli lavori di restauro e pulizia, il 6 aprile 1963, dal Cardinale Giacomo Lercaro. Fu di nuovo restaurata nel 1980. Dal 2006 è in concessione alla comunità ortodossa eritrea pre-calcedoniana.
Descrizione

La chiesa è inserita nel fitto contesto urbanistico del centro di Bologna, costituito da edifici con i quali condivide materiali costruttivi e cromie. Il volume dell'aula è circondato da altri edifici solo in parte pertinenti alle attività parrocchiali. L'aula interna è scandita in tre campate, presenta due cappelle laterali ed è voltata a botte e a vela; il presbiterio è inquadrato da colonne libere con capitelli corinzi ed è voltato a falsa cupola. L'area presbiteriale è conclusa da un'abside semicircolare.
contesto
La chiesa sorge in pieno centro storico a Bologna, in un isolato compreso fra la via de’ Fusari, antica famiglia bolognese, e la via già detta di San Mamolo, oggi via d’Azeglio, a brevissima distanza dalla basilica di San Petronio. La chiesa è orientata.
impianto planivolumetrico
L’aula liturgica è parte di una aggregazione orizzontale e complessa di volumi che comprende edifici ad uso civile a nord e ad est, un basso volume a sud comprendente locali di servizio ad uso della chiesa, a sua volta affacciato su un cortile interno condiviso con le altre realtà circostanti, e infine il campanile, aggregato all’angolo sud ovest dell’edificio ecclesiastico.
esterno
La chiesa affaccia direttamente su via de’ Fusari, senza spazi di mediazione. Presenta un fronte diviso in due livelli da un cornicione aggettante e scandito da riquadrature geometriche; al centro della riquadratura centrale, di maggiori dimensioni, si apre il portale sovrastato, in asse, da una finestra ovulare nel livello superiore, che culmina con timpano allineato con le falde inclinate della copertura. Il fronte è incorniciato da due paraste laterali con sovrastante pinnacolo (dal DDR). Il fianco sinistro e il presbiterio sono in aderenza a più fabbricati civili e pertanto non sono indagabili. Il fianco destro è parzialmente celato da un volume che comprende alcuni servizi annessi alla chiesa – sacrestia, deposito – mentre la porzione emergente è caratterizzata da finestre a lunetta; il campanile è innestato fra la porzione più avanzata del fianco sinistro e la facciata.
pianta
Ad aula, con cappelle laterali, presbiterio quadrangolare e abside semicircolare.
interni
Si accede all’aula mediante una bussola lignea con porta centrale vetrata, sormontata da una cantoria e da un oculo che si apre in asse. Il volume dell’aula è scandito in tre campate ritmate da paraste con capitelli corinzi sui quali si imposta un cornicione modanato continuo che origina dalle estremità della controfacciata. Su quest’ultimo si impostano una volta a botte, con unghiature in corrispondenza delle finestre a lunetta, e una vela centrale. All’altezza della seconda campata due archi a tutto sesto impostati sopra il cornicione introducono a due cappelle laterali coperte a botte; nella cappella di destra, nella parete destra, si apre un accesso che conduce ai locali di servizio laterali. Il presbiterio è inquadrato da colonne libere affiancate a semicolonne, con capitelli corinzi. Nella parete destra si apre una porta d’accesso al locale già usato come sagrestia. In alto, sulla trabeazione s’impostano gli archi che definiscono i pennacchi della falsa cupola; nella lunetta di destra si apre una finestra. La zona presbiteriale si conclude con un’abside semicircolare coperta a catino.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio. Orizzontamenti presumibilmente a travi lignee, manto in coppi.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in file di sedie disposte a battaglione nell’aula e nelle cappelle laterali. Gli arredi liturgici sono ora conformi alle necessità di culto della comunità ortodossa eritrea; la parte posteriore del presbiterio è per questo motivo interamente celata alla vista e inaccessibile.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2006)
Dal 2006 l'aula è utilizzata per le celebrazioni del culto ortodosso eritreo.
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