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Imola
Imola
chiesa
sussidiaria
Ss. Nicolò e Domenico
Parrocchia di Santa Maria in Valverde
Facciata; Abside; Pianta; Coperture; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
1250 - 1250(costruzione intero bene); 1287 - 1287(rifacimento carattere generale); 1340 - 1340(completamento facciata); 1374 - 1374(completamento intero bene); XVII - XVII (variazione d'uso intorno); 1638 - 1638(costruzione nucleo centrale)
Chiesa dei Santi Nicolò e Domenico
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa dei Santi Nicolò e Domenico <Imola>
Altre denominazioni Chiesa dei Santi Niccolò e Domenico
Ss. Nicolò e Domenico
Ambito culturale (ruolo)
architettura barocca (rifacimento intero bene)
Notizie Storiche

1250  (costruzione intero bene)

la fondazione della chiesa e del convento dei santi Nicolò e Domenico risale all'anno indicato, quando i frati di San Domenico fondarono un convento intra moenia, officiando nell'antica chiesa di San Nicolò.

1287  (rifacimento carattere generale)

in seguito ad un terremoto avvenuto nel 1280, la chiesa di San Nicolò crolla e viene ricostruita mantenendo la funzione liturgica fino al 1661. Contemporaneamente i domenicani iniziano a costruire la loro nuova chiesa.

1340  (completamento facciata)

viene realizzato il sontuoso portale in cotto ancora oggi visibile per opera di Iacopo da Cereto.

1374  (completamento intero bene)

la chiesa e il complesso conventuale vengono ultimati secondo il modello architettonico proprio degli insediamenti domenicani dell'epoca.

XVII   (variazione d'uso intorno)

le vicende del periodo napoleonico destinano ad usi secolari il complesso conventuale, adibito a caserma.

1638  (costruzione nucleo centrale)

viene eretta la cappella della Madonna del Rosario, in stile barocco, cui fanno seguito nel secolo successivo modifiche della navata e dell'abside.
Descrizione

la fondazione della chiesa e del convento dei santi Nicolò e Domenico è attestata attorno al 1250 quando i frati di San Domenico fondarono un convento intra moenia, officiando nell'antica chiesa di San Nicolò, che viene ricostruita nel 1287 in seguito ad un crollo causato da un terremoto. Nel contempo i domenicani edificano la loro nuova chiesa e nel 1303 ottengono dall'allora papa Benedetto XI di intitolarla ai santi Nicolò e Domenico. Nei primi decenni del trecento la facciata subisce un rifacimento con l'inserimento di un portale in cotto. I lavori riprendono in un secondo momento: essa si presenta a due spioventi, con proporzioni tardo romaniche e due celle sepolcrali archiacute ai lati. L'edificio è inoltre caratterizzato da finestre di fattura gotica, con tre navate, abside poligonale e pianta a croce latina. Tuttavia l'interno della chiesa subisce significative modifiche, prima nel 1638 con l'architetto Ercole Fichi che fa costruire la cappella del Rosario dopo aver demolito quella della Spina e quella di San Nicolò, poi fra il 1702 e il 1718 con gli architetti Lorenzo e Cosimo Mattoni che realizzano mutamenti sostanziali, progettando una struttura che permarrà tale fino ai giorni nostri. La nuova chiesa, in stile tardo barocco, presenta infatti una navata unica, non più tre, dotata di cappelle pilastrate che si aprono fra quinte di muratura. Il coro, di larghezza minore della navata principale, mostra la larghezza originale della navata della chiesa primitiva. I grandi finestroni, uno per ogni altare e sul braccio destro del transetto che si incrocia con la navata, fanno filtrare un'ingente quantità di luce. La facciata non subisce rifacimenti: caratterizzata da due ordini con cornice di separazione all'altezza terminale delle cappelle e spartita da lesene con l'antico portale al centro. A completamento un grande timpano triangolare sormontato da una croce e ai lati due candelabri marmorei. Il convento che affianca l'edificio ecclesiastico diventa una caserma durante l'età napoleonica e solo nel 1907 il Comune di Imola riesce ad acquistarne una parte, ma solo fra il 1978 e il 1983 iniziano i lavori di restauro.
Facciata
caratterizzata da un portale in cotto attualmente esistente, dotato di un ingegnoso sistema costruttivo: i blocchi sono modellati a crudo utilizzando stampi e quindi assemblati senza dare visibilità della malta legante, nascosta all'interno.
Abside
poligonale, dotata di due ordini di finestre di fattura gotica, sormontate da una fila di occhi circolari ricavati da precedenti finestre a sesto acuto.
Pianta
a navata unica, si incrocia col transetto caratterizzato dalla presenza di grandi pilastri di ordine composito.
Coperture
caratterizzate da volte a crociera a larghi costoloni dipinti.
Elementi decorativi
sculture lignee, dipinti con immagini votive e il cinquecentesco coro ligneo in noce intagliato che occupa l'abside, concorrono ad adornare l'interno dell'edificio ecclesiastico.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970)
viene costruito un nuovo altare in legno, che viene collocato al centro del presbiterio con lo scopo di essere rivolto verso l'assemblea dei fedeli.
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