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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Capri
Sorrento - Castellammare di Stabia
chiesa
sussidiaria
San Michele
Parrocchia di Santo Stefano Protomartire
Struttura
altare - intervento strutturale (2002); ambone - aggiunta arredo (2002)
574 - 574(preesistenze primo impianto); 1350 - 1400(preesistenze primo impianto); 1504 - 1537(denominazione primo impianto); 1628 - 1628(costituzione intero bene); 1757 - 1757(descrizione interno chiesa); 1803 - 1803(completamento interno chiesa); 1806 - 1806(cambio destinazione d'uso intero bene); 2003 - 2004(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Michele
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Michele <Capri>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze napoletane (costruzione primo impianto)
Notizie Storiche

574  (preesistenze primo impianto)

La storia della chiesa affonda le sue radici in tempi lontanissimi e, da quanto viene tramandato, sembra che esistesse già nel 574. Fu in quell’anno che i Frati Benedettini costruirono la Chiesa con un annesso convento e ritiro proprio nei pressi di una grotta lungo le pendici dell’altura detta della Croce, donde il nome attuale. La grotta ebbe una funzione anche di protezione della gente locale e dei frati durante le incursioni saracene.

1350 - 1400 (preesistenze primo impianto)

La datazione è controversa. Per il Lipinsky resta la seconda metà del trecento e, tanto per riferirci ad altri importanti monumenti dell’isola, questa Chiesa apparterrebbe al periodo post-certosa. Per Pane, che accetta la tradizione storica, la vera datazione deve ricondursi al periodo di Farace Alfariello e quindi alla fine del XIV secolo. Quasi tutta l’ala del romito con gli annessi locali dei Frati subì nel corso dei secoli radicali trasformazioni con fasi di ampliamento. Secondo gli studi di A. Lipinski si possono riconoscere diverse fasi di ristrutturazione del complesso. Ciò che vediamo oggi è proprio quell’espressione tardo trecentesca che caratterizza il gotico rurale.

1504 - 1537 (denominazione primo impianto)

Il 6 agosto del 1504 un tale, Alfirello Farace nomina in un documento testamentale, il fratello Nicola, marito di Silvia Strina (1463-1540) quale erede dei suoi averi. Questo documento cita la Chiesa di San Michele alla Croce come edificio ecclesiale sotto il titolo di Santa Maria della Misericordia. La donna, poi, rimasta vedova e anche senza alcun erede, lasciò tutte le proprietà e tra queste anche la chiesa di San Michele, al Capitolo della Pro-Cattedrale. Era il 1537.

1628  (costituzione intero bene)

La proprietà ,stando alle memorie bibliografiche, dovette comprendere la Chiesa ed il Monastero Agostiniano, dove viveva un solo monaco. Di questo si ha menzione nella "Visita ad Limina" del 1628 del Vescovo di Capri Mons. Raffaele Rastelli (1626 - 1633).

1757  (descrizione interno chiesa)

Nel 1757 in occasione della Santa Visita del Vescovo Antonio Rocco, tra le tante annotazioni ,ci viene tramandato che la Chiesa possedeva un solo altare costruito in muratura databile al ‘500. Successivamente tale altare venne sostituito con un altro ben decorato con marmi policromi. Di tale altare poi non si ebbe più notizia e sembra definitivamente scomparso dopo un periodo di abbandono. L’altare cinquecentesco era adorno di una decorazione lignea sul retro della quale erano dipinti dei gigli aragonesi datati al secolo XVI raffigurante la Madonna delle Grazie con Bambino. Il Vescovo faceva annotare che su questo dipinto egli aveva notato dei tagli che sembra, fossero stati fatti dal Corsaro Barbarossa durante il periodo del saccheggio di Capri avvenuto nel 1532.

1803  (completamento interno chiesa)

La storia di questo monumento ecclesiale è strettamente legata alla chiesa paleocristiana di Sant’Angelo a Sopramonte che fu soppressa per editto napoleonico nel 1803. Da questo edificio furono prelevati suppellettili e arredi, trasportati poi nella Chiesa di San Michele.

1806  (cambio destinazione d'uso intero bene)

Nei pressi della Chiesetta e del complesso monastico esisteva una costruzione militare proprio sulla sommità del Monte San Michele e durante l’occupazione inglese dell’isola nel 1806 l’edificio religioso fu utilizzato come deposito di polvere da sparo.

2003 - 2004 (ristrutturazione intero bene)

Dal 2003 al 2004 il complesso monumentale fu sottoposto ad un accurato restauro.
Descrizione

La chiesa si trova nella omonima contrada che era detta così per la presenza di una grande croce posta sulla collina che sovrasta la Chiesetta stessa. Essa è circondata da un alto muro di cinta e dalla flora mediterranea del suo giardinetto che quasi la nasconde. La facciata è caratterizzata da un portale in pietra sovrastato da un bassorilievo in una cornice ad arco a sesto acuto. L'aula liturgica è rettangolare e coperta da un'alta volta a crociera mentre l'abside rettangolare da una volta a botte. I due spazi sono divisi da un arco a sesto acuto.
Struttura
La struttura è in muratura di tufo e la copertura della cupola e delle volte estradossate è in battuto di lapillo. Il soffitto dell'aula è un'alta volta a crociera e quello dell'abside una volta a botte.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (2002)
Una mensa in legno è posizionata sul presbiterio. L'altare originario è stato rimosso.
ambone - aggiunta arredo (2002)
L'ambone è un leggio in legno.
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