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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Tregnago
Verona
chiesa
sussidiaria
Disciplina
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
nessuno
ante 1147 - 1147(origini carattere generale); 1173 - 1180(sede plebana carattere generale); 1180 - 1180 post(diviene cappella carattere generale); XV sec. - XV sec.(costruzione cappella della Vergine); XVI sec. - XVI sec. (notizie dal XVI sec. carattere generale); 1636 - 1636(chiusura porta di collegamento con la chiesa di S. Maria); 1646 - 1646(restauro copertura); 1878 - 1880(trasferimento temporaneo della sede plebana carattere generale); 2013 - 2014 (restauro intero bene)
Chiesa della Disciplina
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Disciplina <Tregnago>
Altre denominazioni Chiesa di San Martino
Autore (ruolo)
Pigozzi, Guido (intero bene, restauro)
Ambito culturale (ruolo)
architettura tardo-gotica (cappella della Vergine, costruzione)
barocco (collegamento con la chiesa di S. Maria, chiusura)
barocco (copertura, restauro)
architettura contemporanea (intero bene, restauro)
Notizie Storiche

ante 1147 - 1147 (origini carattere generale)

La chiesa di S. Martino o della Disciplina è citata per la prima volta in un documento del 1147. Tuttavia la titolarità suggerirebbe un'origine più antica, probabilmente collocabile tra la fine dell'VIII ed il IX sec.

1173 - 1180 (sede plebana carattere generale)

La chiesa di S. Martino pare sia stata per alcuni anni la primitiva sede della pieve di Calavena (o di Tregnago), almeno fino al 1180, anno in cui fu ultimata la costruzione della chiesa di S. Maria Assunta, sede definitiva della pieve. Tale ipotesi sarebbe confermata da una visita pastorale della fine del XVI sec. ("si crede sia la Pieve antica onde in qualche carta si legge: Plebs Sancti Martini de Treniaco"). Altro indizio sarebbe il fatto che tutt'ora il santo patrono di Tregnago è S. Martino.

1180 - 1180 post (diviene cappella carattere generale)

Una volta completata la costruzione della nuova chiesa di S. Maria, quella di S. Martino divenne cappella ad essa soggetta.

XV sec.  (costruzione cappella della Vergine)

Nel XV sec., per volere della famiglia Casari, nella parete settentrionale fu aperta una cappella laterale dedicata alla Vergine e successivamente decorata ad affresco da Niccolò Giolfino ("Madonna delle Grazie con i Disciplinati, Sant’Apollonia e Sant’Agata").

XVI sec.   (notizie dal XVI sec. carattere generale)

Nel corso del XVI sec. l'oratorio di S. Martino è oggetto di frequenti visite pastorali dalle quali si evince che la chiesa era allora sede della Confraternita della Beata Vergine e che era stata "fabricata per Commune et homines sive restaurata per eos".

1636  (chiusura porta di collegamento con la chiesa di S. Maria)

Nel 1636, su ordine del vescovo di Verona Marco Giustiniani (1631-1649), venne murata la porta di collegamento tra la pieve di S. Maria e l'adiacente oratorio di S. Martino o della Disciplina (aperta il secolo precedente).

1646  (restauro copertura)

Nel 1646 fu rifatta parte della copertura della chiesa.

1878 - 1880 (trasferimento temporaneo della sede plebana carattere generale)

Nel 1878, a seguito del crollo dell'antico campanile, si rese necessario ricostruire la chiesa parrocchiale di S. Maria. Il protiro affrescato, risalente alla seconda metà del XV secolo, raffigurante la "Madonna in trono col Bambino", fu traslato sulla facciata di S. Martino che per alcuni anni riprese la sua antica funzione di chiesa plebana (fino al 1880).

2013 - 2014  (restauro intero bene)

Tra il 2013 ed il 2014 l'edificio ha beneficiato di alcuni interventi conservativi: restauro e manutenzione delle superfici decorate ad affresco (2013) e restauro del prospetto esterno a sud dell'altare posto sulla parete interna di meridione (2014). Progetti a firma dell'arch. Guido Pigozzi.
Descrizione

La chiesa di S. Martino o della Disciplina è citata per la prima volta in un documento del 1147. Tuttavia la titolarità suggerirebbe un'origine più antica, probabilmente collocabile tra la fine dell'VIII ed il IX sec. Esternamente si presenta con facciata a capanna in stile romanico. Orientamento a sud-ovest. Impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare con modesto presbiterio absidato rialzato di tre gradini; lungo il fianco settentrionale della navata si apre una cappellina in cui trova sede l’altare della Vergine; sul lato opposto si colloca un secondo altare minore. L’interno della chiesa, sobrio ed equilibrato nelle linee e nelle proporzioni, conserva lungo le pareti interne lacerti di affreschi recentemente recuperati. L’aula è coperta dalla sovrapposta struttura lignea di copertura con travature e capriate a vista; il piccolo vano del presbiterio è coperto da una volticciola a botte in muratura; manto di copertura in coppi di laterizio. La pavimentazione dell’aula è realizzata in lastre rettangolari di pietra calcarea bianco-rosata della Lessinia.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare con absidiola emergente a pianta quadrangolare al centro della parete orientale, in cui trova sede l’altare maggiore, su un piano rialzato di tre gradini; ai lati di questa si collocano due piccoli locali accessibili dall’aula. Lungo il fianco settentrionale dell’aula si apre una cappellina absidata emergente a sviluppo semicircolare, che ospita l’altare della Vergine; sul lato opposto si colloca un secondo altare minore. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata; sono presenti due ingressi laterali lungo i fianchi dell’aula, di cui quello settentrionale ad una quota rialzata di quattro gradini (interni alla chiesa) rispetto il livello della navata.
Facciata
Facciata a capanna, romanica, rivolta a sud-ovest. Al centro si apre il portale d'ingresso rettangolare in pietra della Lessinia. Sopra di esso un protiro pensile sostenuto da due mensolette su cui poggiano due colonnette in pietra rosa locale. Sopra il protiro un oculo murato. A lato del portale è collocato un antico monumento funebre.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto legato con malta di calce, composto in prevalenza da conci di pietra calcarea locale. Sono presenti due tiranti metallici trasversali di collegamento delle strutture murarie longitudinali, in corrispondenza della parete orientale, in aderenza alla controfacciata. I paramenti esterni sono in buona parte ricoperti da una intonacatura a base di calce, anche se fortemente degradata; le pareti interne presentano un rivestimento ad intonaco.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’ambiente dell’aula è coperto dalla sovrapposta struttura lignea di copertura con travature e capriate a vista. Il piccolo vano del presbiterio è coperto da una volticciola a botte in muratura. La cappellina absidata presente lungo il fianco settentrionale dell’aula è chiusa da una semicalotta sferica in muratura interessata da antiche decorazioni ad affresco.
Coperture
La struttura portante della copertura a due falde è costituita da sette capriate lignee a schema statico composito a due monaci (collegati alla catena inferiore mediante staffature metalliche), poggianti su mensole in pietra in corrispondenza degli incastri nelle murature, alle quali risultano vincolati mediante grappe metalliche; l’orditura secondaria, di tipo tradizionale, è costituita da arcarecci e travetti con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è realizzata in lastre rettangolari di pietra calcarea bianco-rosata della Lessinia; al centro una lastra tombale in pietra bianca locale.
Prospetti interni
L’ambiente interno dell’aula, con impianto spaziale ampio e luminoso, è caratterizzato da una sobria ed equilibrata struttura architettonica; la modesta absidiola che accoglie l’altare maggiore è introdotta da un arco a tutto sesto con contorni modanati; il prospetto settentrionale è arricchito dalla presenza di un’absidiola affrescata con altare in marmo, mentre sul lato opposto si colloca un altare seicentesco in marmi policromi; la struttura muraria del fianco meridionale è alleggerita dalle aperture (alcune delle quali tamponate) che illuminano l’ambiente interno; lungo le pareti si conservano lacerti di affresco recentemente recuperati.
Prospetti esterni
I prospetti esterni sono caratterizzati da una geometria semplice e lineare, presentano un’intonacatura a base di calce in buona parte degradata, e lungo il fianco meridionale si aprono due alte e strette finestrature, alternate a tre piccole monofore, due delle quali ora tamponate. Il fianco settentrionale è interessato dal volume emergente a sviluppo semicircolare della semi-cappella laterale; sulla parete di facciata, a sinistra dell’ingresso, e lungo il fianco meridionale, si collocano due antichi sepolcri in pietra a edicola. Gli ingressi laterali presentano semplici contorni in pietra calcarea locale.
Campanile
La chiesa di S. Martino è priva di campanile.
Adeguamento liturgico

nessuno
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