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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Saronno
Milano
chiesa
sussidiaria
S. Francesco
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo
Pianta; Struttura; Coperture; Soffitto; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Opere d'arte; Pavimenti e pavimentazioni; Opere d'arte; Opere d'arte; Altare maggiore
presbiterio - intervento strutturale (1987)
XII - XIII(preesistenze intero bene); XV - XV(costruzione intero bene); XVI - XVI(ristrutturazione intero bene); XVII - XVII(ristrutturazione intero bene); 1708 - 1710(rifacimento cappelle laterali); 1797 - 1831(proprietà intero bene); 1850 - 1850(utilizzo intero bene); 1850 - 1899(rifacimento cappelle laterali); 1931 - 1931(tutela intero bene); 1934 - 1934(restauro interno); 1966 - 1966(restauro interno); 1969 - 1990(restauro intero bene); 2000 - 2003(restauro facciata); 2010 - 2010(restauro opera d'arte); 2016 - 2017(restauro copertura)
Chiesa di San Francesco
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Francesco <Saronno>
Altre denominazioni S. Francesco
Autore (ruolo)
Luini, Aurelio (apparati decorativi pittorici)
Luini, Giovanni Pietro (apparati decorativi pittorici)
Grandi, Girolamo (apparati decorativi pittorici)
Porta, Andrea (apparati decorativi pittorici)
Legnani, Giovanni Ambrogio (apparati decorativi pittorici)
Ambito culturale (ruolo)
rinascimento lombardo (progettazione)
Notizie Storiche

XII - XIII (preesistenze intero bene)

La prima citazione di una chiesa intitolata a San Pietro e ubicata nel sito dell'attuale chiesa risale al 1154. Presso l'antica chiesa, in seguito allo sviluppo del movimento francescano durante il XIII secolo, si ebbe la fondazione del convento dei Frati Minori.

XV  (costruzione intero bene)

L'attuale assetto planimetrico della chiesa di San Francesco risale al XV secolo.

XVI  (ristrutturazione intero bene)

A partire dal 1566 si svolgono le grandi visite pastorali: nel 1570 San Carlo visita la chiesa che aveva subito un cambio di dedicazione da S. Pietro (passata alla parrocchiale di Santa Maria) a San Francesco. Nel cinquecento la chiesa vede un’epoca di fioritura artistica e di rinnovo degli altari, ad opera presumibilmente di maestranze locali. Operano nella chiesa anche i figli di Bernardino Luini (che aveva lavorato al Santuario): Aurelio e Giovanni Pietro realizzano l’affresco della cappella della Madonna del Rosario (6^ cappella a sinistra).

XVII  (ristrutturazione intero bene)

La chiesa fu ampiamente ristrutturata nel Seicento, soprattutto alla metà del secolo, per impulso dei locali Superiori francescani; in primo luogo fu modificata la parte centrale della facciata. Nel 1678 le pareti della navata centrale furono decorate con le storie dei SS. Francesco e Antonio, opera di Giovanni Ambrogio Legnani.

1708 - 1710 (rifacimento cappelle laterali)

Rifacimento degli apparati decorativi della cappella di S. Antonio da Padova con pitture di Andrea Porta e dei fratelli Gianbattista e Gerolamo Grandi.

1797 - 1831 (proprietà intero bene)

Con la Rivoluzione francese, e con la costituzione della Repubblica cisalpina, si ebbe la cessazione della presenza francescana a Saronno. Il 6 ottobre del 1797 si operò la soppressione del Convento, con la decisione governativa di accorpare la comunità locale con un'altra di Milano. Con la Restaurazione, il convento non fu ricostituito.

1850  (utilizzo intero bene)

Presso la chiesa di San Francesco, il 31 luglio, si dava inizio al "Seminario Lombardo per le Missioni estere" ad opera di mons. Angelo Ramazzotti. Il seminario di lì a breve fu trasferito a Milano e la chiesa rimase di pertinenza della parrocchia.

1850 - 1899 (rifacimento cappelle laterali)

Regolarizzazione del fronte settentrionale della chiesa, a seguito dell'apertura di corso Italia, con contestuale demolizione della parte absidale della cappella dell'Immacolata.

1931  (tutela intero bene)

Il 3 luglio del 1931 la chiesa fu proclamata monumento nazionale.

1934  (restauro interno)

Grazie alla solerte attenzione di padre Sevesi, vengono intrapresi lavori di restauro della cappella del Rosario ad opera del restauratore Emilio Rossi. Del gennaio 1935 è il restauro dei medaglioni della cappella dell'Immacolata ad opera di Pelliccioli.

1966  (restauro interno)

I restauratori Gritti e Benigni restaurano la cappella di San Giovanni Battista, realizzando l'altare in cui viene inserito il paliotto di scagliola preesistente.

1969 - 1990 (restauro intero bene)

Alla fine degli anni sessanta del novecento per opera di mons. Antonio Benetti proseguita da mons. Ugo Ronchi e mons. Angelo Centeneri vengono intrapresi lavori di restauro della facciata (1981) e della copertura; viene inoltre affrontato il problema di umidità di risalita con la creazione di un vespaio aerato e la realizzazione di una nuova pavimentazione interna.

2000 - 2003 (restauro facciata)

A seguito della caduta di frammenti dalla statua ubicata nella nicchia di destra della facciata principale della chiesa, è stato previsto e realizzato un progetto di restauro dell'intera facciata su progetto dell'arch. Cristina Sironi.

2010  (restauro opera d'arte)

Restauro del gruppo scultoreo il Compianto di Andrea da Corbetta a cura di Carola Ciprandi.

2016 - 2017 (restauro copertura)

Restauro della copertura della chiesa con l'inserimento della linea vita (arch. Carlo Mariani).
Descrizione

L’attuale chiesa, correttamente orientata, è collocata nel punto intermedio di un antico asse viario che lega storicamente e artisticamente San Francesco con il Santuario di Saronno e con la prepositurale dei Santi Pietro e Paolo. La facciata principale è in stile sei-settecentesco: ad andamento a capanna con cornicione sommitale lapideo mistilineo si presenta interamente intonacata con paraste a sottolineare l'impianto a tre navate. I tre portoni lignei di ingresso sono incorniciati da portali architravati lapidei di cui i laterali sormontati da timpani curvilinei. Sopra al portale centrale e a quelli laterali si aprono finestre rettangolari; nella zona centrale a lato della finestra timpanata sono collocate in nicchie semicircolari le statue dei santi Francesco e Antonio (copie delle originali ora conservate in chiesa). Lo spazio interno è a tre ampie navate con dodici cappelle laterali (sei per lato), presbiterio, profondo coro ad andamento semicircolare estradossato e campanile a impianto quadrangolare intercluso tra il presbiterio e la sacrestia. Un tiburio ottagonale irregolare a metà della navata laterale sinistra denuncia il doppio asse della chiesa, andando a coprire con una volta a ombrello la campata della navata laterale antistante la cappella dell'Immacolata, originariamente più profonda ed in asse con l'antico ingresso dal convento ora tamponato. Le navate sono divise in sei campate, di cui quella in corrispondenza del tiburio più ampia, da archi a tutto sesto impostati su pilastri quadrangolari decorati in parte da un ciclo di affreschi rappresentanti Santi e personaggi, come le corrispondenti lesene delle navate laterali. Le paraste dei pilastri nella navata centrale inquadrano le campate con trabeazione in leggero aggetto in una sorta di partitura alla romana. Al di sopra corre un ciclo pittorico unitario, opera di Giovanni Ambrogio Legnani, costituito da undici (dodici in origine) episodi rappresentanti le Storie di San Francesco d'Assisi e di Sant'Antonio di Padova, ad eccezione delle fasce in corrispondenza delle cappelle di Sant'Antonio e dell'Immacolata dedicate rispettivamente all'allegoria dell'Assunzione e al dogma dell'Immacolata concezione. Le decorazioni pittoriche delle cappelle laterali sono di varie epoche e testimoniano le principali trasformazioni subite dal manufatto; entrando, da destra e in senso antiorario: cappella dell'Angelo custode nell'attuale conformazione decorativa di metà seicento; cappella del Crocifisso con statua lignea della fine del XVI secolo; cappella di S. Carlo di inizio seicento (pala esclusa); cappella di S. Antonio da Padova con affreschi di Gian Battista e Gerolamo Grandi e due ovali su tela di Andrea Porta; cappella di S. Giovanni Battista affrescata nel 1605; cappella dedicata un tempo ai Santi Cosma e Damiano, oggi quasi totalmente compromessa; cappella del Rosario con affresco dei misteri ad opera di Aurelio e Giovanni Pietro Luini; cappella di S. Caterina d’Alessandria; Cappella dell'Immacolata nell'attuale assetto ottocentesco, anticipata dalla cupola ottagonale irregolare impostata su un tamburo ottagonale raccordato da pennacchi sferici alla campata quadrangolare, con decorazioni pittoriche cinquecentesche riprese in epoche successive tra cui alcune parti opera di Grandi e Giacomo Paravicini e risalenti al 1712; cappella di San Martino di Tours; Cappella della Pietà dove è conservato il gruppo statuario ligneo del Compianto risalente al 1515-1520; Cappella di S. Giuseppe da Copertino (già dedicata a S. Orsola). Il presbiterio fu rinnovato attorno al 1668 (ma l’altare è del XVIII secolo), ad opera di Tommaso Legnani e della bottega Mariani, con la raffigurazione del Trionfo dell’Eucarestia sulla volta e di San Francesco sull’abside. Esternamente sia il campanile che la chiesa risultano intonacati. In una nicchia esterna nella zona absidale è inserita un'ara romana (I-II sec. d.C.), precedentemente murata nel cantonale della chiesa.
Pianta
Impianto a tre navate scandite in sei campate, senza transetto, con profondo coro semicircolare estradossato. La quarta campata, corrispondente alle cappelle di Sant'Antonio e dell'Immacolata risulta più ampia.
Struttura
Murature in laterizi pieni e malta; murature miste in laterizi e ciotoli per le porzioni non strutturali.
Coperture
Struttura in capriate lignee, terzere e orditura secondaria; manto in coppi per gli ambienti della chiesa e del tiburio; manto in marsigliesi nella copertura del campanile. La struttura del tetto nelle navate laterali è costituita da capriate lignee "zoppe".
Soffitto
Le tre capriate del presbiterio sono nascoste da una volta a botte e un catino abisdale in muratura; mentre le catene delle undici capriate della navata centrale sono nascoste da un soffitto ligneo a cassettoni. Le campate delle navate laterali sono coperte da volta a crociera in muratura apparecchiate a spina pesce.
Elementi decorativi
Affresco dei misteri del Rosario ad opera di Aurelio e Giovanni Pietro Luini probabilmente risalente alla metà del XVI secolo nella cappella del S. Rosario (sesta cappella di sinistra)
Elementi decorativi
Affreschi di Andrea Porta con quadrature di Giambattista e Gerolamo Grandi e due ovali su tela di Andrea Porta nella cappella di S. Antonio da Padova (quarta cappella di destra)
Elementi decorativi
Decorazioni pittoriche cinquecentesche riprese in epoche successive tra cui alcune parti opera di Grandi e Giacomo Paravicini risalenti al 1712 nel tamburo e nella cupola ottagonale irregolare della cappella dell'Immacolata (quarta cappella di destra)
Opere d'arte
Gruppo statuario ligneo del Compianto opera di Andrea da Corbetta risalente al 1515-1520 nella cappella della Pietà (seconda cappella a sinistra)
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione delle navate è in elementi in cotto parzialmente vetrificato (?) di recente realizzazione, ad eccezione dei gradini del presbiterio e delle alzate delle cappelle laterali in materiale lapideo. Nella cappella di San Giovanni Battista (quinta cappella a destra) si conserva una pavimentazione riposata realizzata con madoni in cotto di recupero.
Opere d'arte
Nella terza cappella a sinistra si conservano le statue lapidee della facciata, rimosse a seguito di caduta di materiale e restaurate.
Opere d'arte
Ciclo di affreschi delle storie dei SS. Francesco e Antonio sui due lati della navata centrale, commissionati da Gerolamo Maderna a Giovanni Ambrogio Legnani nel 1678.
Altare maggiore
L'altare maggiore, risalente al settecento, è caratterizzato da una ricchezza e varietà di litotipi. Ha una forma allungata, ripartita in tre fasce orizzontali ingentilite con lesene a doppia voluta. Il tabernacolo ha colonnine che inquadrano un'ostia raggiante in rame dorato e una portina di età moderna.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1987)
Inserimento di una nuova mensa davanti all'altare maggiore e sistemazione del presbiterio. Le balaustre, di cui nel progetto era prevista la rimozione, sono state conservate integralmente.
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