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adeguamento liturgico
Bergamo
Bergamo
chiesa
cattedrale
S. Alessandro
Parrocchia di Sant'Alessandro Martire in Cattedrale
Impianto strutturale; Pianta; Coperture; campanile; campanile; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1980-1985)
VII - VII(preesistenze carattere generale); X - X (preesistenze intero bene); 1027 - 1027(parrocchialità carattere generale); 1284 - 1284(parrocchialità carattere generale); 1341 - 1341(parrocchiaità carattere generale); 1459 - 1459(costruzione intero bene); XVI - 1568(parrocchialità carattere generale); 1667 - 1667(interruzione lavori intero bene); 1688 - 1688(demolizione campanile); 1689 - 1689(progettazione intero bene); 1689 - 1689(parrocchiaità carattere generale); 1690 - 1690(costruzione campanile); 1692 - 1692(completamento intero bene); XVIII - XVIII(completamento interno); 1745 - 1757(completamento interno); 1853 - 1853(completamento intero bene); 1886 - 1886(completamento facciata); 1906 - 1906(completamnto intero bene)
Cattedrale di Sant'Alessandro
Tipologia e qualificazione chiesa cattedrale
Denominazione Cattedrale di Sant'Alessandro <Bergamo>
Altre denominazioni S. Alessandro
Autore (ruolo)
Filarete (progetto chiesa (1459))
Fontana, Carlo (progetto completamento Catedrale (1689))
Quadrio, Giovan Battista (progetto dello scuoro (1692))
Crivelli, Ferdinando (progetto cupola (1853))
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

VII  (preesistenze carattere generale)

Bergamo ebbe nel passato due cattedrali con i rispettivi capitoli: S. Vincenzo nel cuore del centro storico e S. Alessandro appena fuori la città, verso gli orti di Borgo Canale. Quest'ultima chiesa venne abbattuta dai veneziani dediti alla costruzione delle nuova mura militari

X   (preesistenze intero bene)

per volontà del vescovo Adalberto, viene eretta in S. Vincenzo la cappella della SS. Trinità

1027  (parrocchialità carattere generale)

in seguito alle profanazioni barbariche, il vescovo Ambrogio II, riconsacra la Cattedrale di S. Vincenzo

1284  (parrocchialità carattere generale)

S. Vincenzo diviene sede della costituita Misericordia maggiore

1341  (parrocchiaità carattere generale)

il papa Benedetto XII, assolve la città dall'interdetto e impone l'erezione della cappella di S. Benedetto aderente alla cattedrale di S. Vincenzo

1459  (costruzione intero bene)

il 3 maggio, il vescovo Giovanni Barozio pone la prima pietra della nuova cattedrale, progettata da Antonio da Averlino dettoli Filerete

XVI - 1568 (parrocchialità carattere generale)

all'inizio del XVI secolo, risultano impostate le sei nuove cappelle della navata, ma i lavori vengono sospesi. Il 4 agosto 1561 viene abbattuta dai Veneziani la vetusta Basilica di S. Alessandro. I canonici di quel capitolo, con le reliquie dei santi concittadini, ripararono in S. Vincenzo. per favorire l'unione dei due Capitoli di S. Vincenzo e S. Alessandro, il vescovo Federico Cornaro provvede all'erezione di un Coro provvisorio

1667  (interruzione lavori intero bene)

i lavori di costruzione della Cattedrale si interruppero a causa della morte del Filarete e dell'allontanamento del vescovo Barozio

1688  (demolizione campanile)

viene demolita l'antica torre campanaria

1689  (progettazione intero bene)

viene approvato il progetto di Carlo Fontana per il completamento della costruzione

1689  (parrocchiaità carattere generale)

il 4 novembre il vescovo Daniele Giustiniani procede alla solenne dedicazione della cattedrale con il solo titolo di S. Alessandro martire

1690  (costruzione campanile)

viene eretto il nuovo campanile

1692  (completamento intero bene)

in memoria dell'antico titolo viene eretta la cappella di S. Vincenzo

XVIII  (completamento interno)

si realizzano tutti gli altari su progetto degli Alessandri, di Filippo Juvarra e di Nicola Salvi e gran parte delle opere decorative

1745 - 1757 (completamento interno)

in prossimità del presbiterio sono collocati i due eleganti pulpiti in marmo risalenti. Il rivestimento dei nuovi pulpiti, che Filippo Alessandri sapientemente disegna, è completato da una colonna in marmo verde antico, dono della Misericordia Maggiore nel 1746

1853  (completamento intero bene)

dopo vari tentativi e una cupola in legno, viene realizzata quella definitiva su disegno dell'architetto Crivelli

1886  (completamento facciata)

viene completata la facciata

1906  (completamnto intero bene)

viene realizzata la cripta dei vescovi
Descrizione

la facciata si presenta frontalmente suddivisa due ordini: quello inferiore mostra una parete di fondo nella quale si sviluppa un porticato a tre archi a tutto sesto. Il centrale è trionfale e sopra di esso spicca la splendida figura del cavaliere Santo Patrono. I laterali, minori, sono decorati da paraste corinzie addossate a pilastri e sormontati da due cupole. Il secondo ordine sviluppa, al centro, sopra un ampio cornicione interrotto da balaustra, una serliana ai cui lati sono inserite nicchie con statue. La facciata è conclusa da un timpano triangolare. La chiesa presenta internamente una pianta a croce latina suddivisa in tre campate, da lesene poggianti su alti basamenti e che si ergono alte fino a raggiungere il cornicione su cui si imposta la volta a botte lunettata. Nella prima campata vi è a sinistra, la cappella dedicata ai Santi Caterina d'Alessandria e Girolamo, mentre a destra quella dedicata a S. Benedetto, voluta fortemente dal pontefice Benedetto XII, per aver concesso perdono alla popolazione bergamasca, dopo che questa aveva sostenuto nel 1340 l'antipapa Nicola V. Nella seconda campata si trova a sinistra, all’interno di quella che un tempo era la cappella dedicata a S. Giovanni Battista, l’ingresso alla cappella del Crocifisso; a destra vi è la cappella dedicata a S. Carlo. Segue la terza ed ultima campata con a sinistra la cappella dedicata ai Santi Pietro e Paolo e a destra quella dedicata a S. Gregorio Barbarigo. Superata la navata, si perviene al transetto che ospita a sinistra la cappella dedicata alla Beata Vergine della Pietà, affiancata da due ingressi che conducono alle sagrestie e al vano scale; a destra del transetto è collocata la cappella dedicata ai Santi Fermo, Rustico e Procolo, con ingressi che conducono alla cappella di S. Vincenzo e Beato Giovanni XXIII e all’esterno della chiesa. Il transetto è coperto da cupola con affreschi di scene bibliche. Il presbiterio è rialzato rispetto alla navata di sette gradini, ha pianta rettangolare e si conclude in un coro absidato coperto da catino
Impianto strutturale
edificio in muratura continua con volte e solai di forma articolata
Pianta
edificio ia navata unica con pianta latina
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi
campanile
il campanile è sicuramente l’elemento architettonico della Cattedrale più sacrificato. Dal 1690 si impronta un vano rettangolare alquanto stretto (2×4 metri) al cui interno si sviluppano due rampe parallele di scale per l’entrata al vano soprastante il corridoio d’accesso alle sacrestie, al cornicione interno, ai sottotetti della chiesa e della cupola
campanile
delle cinque campane in "mi b." due vennero fuse da Francesco Comerio nel 17933, due da Gian Battista Monzini nel 1837 e una da Carlo Ottolina nel 1966
Elementi decorativi
la decorazione attuale è l’impronta lasciata dalle ultime maestranze. Pertanto la maggior parte dell’impianto risale principalmente al XVII-XVIII secolo. egli affreschi delle volte abbiamo indicazioni grazie ai resoconti del canonico Mario Lupo, il quale fornisce notizie sullo stato dei lavori nel 1762 e 1765-1766.
Elementi decorativi
il coro è composto da quarantacinque stalli. divisi da cariatidi simboliche ed ornato da centinai di putti sul fastigio e ai braccioli. Fu ideato e scolpito nel 1695 da Gian Carlo Sanz. Il fastoso seggio centrale, con splendide medaglie in bosso è un capolavoro di Andrea Fantoni (1706)
Elementi decorativi
il grande organo è un antico Giuseppe Antonio Bossi, restaurato ed ampliato da Felice Bossi nel 1842; mentre i relativi apparati lignei sono di Gian Battista Caniana
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980-1985)
secondo le direttive dettate dal Concilio vaticano II, viene posato un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo viene realizzato in legno di noce, argento in lamina sbalzato e cesellato. Il paliotto mobile, che costituisce la parte preminente del provvisorio altare comunitario, nel passato veniva sovrapposto durante le solennità alla mensa dell'altare maggiore
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