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Brescia
Brescia
chiesa
sussidiaria
San Faustino in riposo
Parrocchia della Cattedrale
Impianto strutturale
nessuno
VIII - VIII(fondazione carattere generale); 768 - 768(preesistenze intero bene); XII - XII(costruzione intero bene); 1153 - 1153(preesistenze intero bene); 1431 - 1431(ristrutturazione intero bene); 1494 - 1494(ristrutturazione intero bene); XVI - XVI(restauro intero bene); 1525 - 1525(proprietà intero bene); 1593 - 1593(restauro arredo fisso); XVIII - XVIII(realizzazione apparato decorativo); 1744 - 1744(restauro intero bene); 1851 - 1851(restauro intero bene); 1936 - 1936(restauro copertura); 1978 - 1978(restauro interno); 1983 - 1983(realizzazione arredo fisso)
Chiesa di San Faustino in riposo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Faustino in riposo <Brescia>
Altre denominazioni Santa Rita alla Porta Bruciata
Chiesa di San Faustino in riposo o di S. Rita alla Porta Bruciata
Ambito culturale (ruolo)
barocco (realizzazione degli interni)
romanico (realizzazione dell'esterno)
Notizie Storiche

VIII  (fondazione carattere generale)

La fondazione della chiesa è legata ad un evento importante per la città di Brescia: essa viene edificata a memoria del fermo e del conseguente evento miracoloso della trasudazione dei corpi, delle salme dei patroni S. Faustino e Giovita durante la processione, dal luogo del martirio, l'antica chiesa di San Faustino ad sanguinem, alla chiesa di San Faustino e Giovita. A causa di questo evento miracoloso, il duca Namo di Baviera, che era presente si convertì, realizzò a sue spese il tempio votivo e donò le Sante Croci all'abate di S. Faustino.

768  (preesistenze intero bene)

La chiesa viene riportata nei documenti dell'epoca con intitolazione a San Faustino Super Partam.

XII  (costruzione intero bene)

La chiesa viene ricostruita nel luogo di una precedente chiesa, probabilmente dopo l'incendio della Porta bruciata avvenuta nel 1184.

1153  (preesistenze intero bene)

La chiesa viene nominata in un elenco delle chiese consacrate del 1153. In questo documento si motiva l'aggettivo "in riposo" a memoria del fermo e del conseguente evento miracoloso della trasudazione dei corpi, delle salme dei patroni S. Faustino e Giovita durante la processione, dal luogo del martirio, l'antica chiesa di San Faustino ad sanguinem, alla chiesa di San Faustino e Giovita.

1431  (ristrutturazione intero bene)

In un documento delle Provvisioni datato 4 aprile 1431 la chiesa viene ristrutturata.

1494  (ristrutturazione intero bene)

In un documento delle Provvisioni datato 10 maggio 1494 la chiesa viene ristrutturata.

XVI  (restauro intero bene)

Tra il 1503 e il 1525 in diverse fasi, vengono compiuti alcuni lavori di restauro all'interno della chiesa.

1525  (proprietà intero bene)

In un documento vengono descritti lavori commissionati da parte della famiglia Pregnacchi, in qualità di proprietari della cappella.

1593  (restauro arredo fisso)

Nel 1593 viene restaurato l'altare maggiore.

XVIII  (realizzazione apparato decorativo)

Nel corso dell'Settecento vengono realizzate delle decorazioni interne, soprattutto nel catino absidale, opera di Antonio Mazza e Francesco Savanni.

1744  (restauro intero bene)

Nel 1744 vengono eseguiti dei lavori di restauro inerenti l'interno della chiesa.

1851  (restauro intero bene)

Nel 1851 vengono eseguiti dei lavori di restauro inerenti l'esterno della chiesa.

1936  (restauro copertura)

Nel 1936 vengono eseguiti dei lavori di demolizione delle strutture che compromettevano la staticità della cupola e il restauro della copertura.

1978  (restauro interno)

Nel 1978-1979 vengono eseguiti dei lavori di restauro inerenti l'interno della chiesa.

1983  (realizzazione arredo fisso)

Nel 1983 viene realizzato l'ambone e l'altare, quest'ultimo posizionato antistante l'altare maggiore, oper e entrambi dello scultore Luciano Minguzzi.
Descrizione

La chiesa di S. Faustino ha l'accesso dal portico della porta Bruciata sul lato nord e si presenta solo con una comune porta senza decorazioni. Esternamente, la chiesa è visibile da uno slargo detto Casolte, antico accesso alla chiesa, vicino al lato nord della porta Bruciata; la chiesa si compone di un corpo cilindrico in pietra con contrafforti, sormontato da un particolare tetto a tronco di cono rivestito mattonelle in cotto con celletta campanaria con bifore, a sua volta coronata da un tetto conico. L'intero edificio si presenta estremamente compresso fra edifici residenziali medievali a est e nord, la Porta Bruciata a sud e l'ultimo frammento delle mura trecentesche a ovest, tanto da risultare visibile solamente dal vicolo che portava all'antico accesso. Nell'interno a pianta ovoidale sono prresenti otto paraste con semicolonne in pietra , ridotte a sei quando venne realizzata l'attuale abside, fascianti, con funzione di contrafforti per la parte bassa dell'edificio.
Impianto strutturale
La chiesa, che si presenta estremamente compresso fra edifici, ha piant aovoidale con slanciata soprastruttura conica; vi si distinguono quattro parti diverse, la base ovoidale, in conci di pietra con schiacciati contrafforti, alta circa quattro metri, su cui si innalza un tronco di cono rivestito con mattonelle rotonde di cotto sporgenti in addentellato. Sopra di questo, una celletta campanaria cilindrica, in mattoni levigati, è limitata superiormente da cordoni di pietra e traforata da quattro bifore. La terminazione conica è rivestita nuovamente da mattonelle rotonde in cotto.
Adeguamento liturgico

nessuno
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