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Valleremita
Fabriano
Fabriano - Matelica
chiesa
sussidiaria
S. Francesco in Camporege
Parrocchia di Trasfigurazione
Preesistenze
nessuno
1215 - 1740(prime notizie intero bene); 1927 - 1927(restauro intero bene)
Chiesa di San Francesco in Camporege
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Francesco in Camporege <Valleremita, Fabriano>
Altre denominazioni S. Francesco in Camporege
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (ricostruzione)
maestranze marchigiane (restauro generale)
Notizie Storiche

1215 - 1740 (prime notizie intero bene)

Menzionata nel 1215 come Santa Trinità, poi restaurata o rifondata nel 1287 come San Leonardo, la chiesa fu posta alle dipendenze del Capitolo di San Venanzo a Fabriano, che ne nominava il rettore. Fino al 1740 rimase sotto la giurisdizione della Cattedrale di San Venanzo.

1927  (restauro intero bene)

Nel 1927 i coniugi Francesco e Filomena Pagliaro la acquistarono e la restaurarono, e dedicarono la chiesa a San Francesco d'Assisi, che la tradizione vuole sia passato in questi luoghi. I coniugi trasferirono nella chiesa anche le spoglie mortali di Chiavello e Lagia Chiavelli, prima sepolti nell'eremo di Val di Sasso.
Descrizione

La chiesa di origine antica si regge su solidi muri portanti in pietra locale, di varie pezzature e disposti su file disuguali. Il semplice portale presenta un arco di forma leggermente ogivale. In alto a sinistra la facciata è stata arricchita da un campanile a vela coperto da coppi. L'interno riflette la semplicità ed essenzialità dell'edificio proponendo un aula scarna e svuotata di ogni possibile elemento superfluo. Ai lati dell'aula sono presenti due sedili in pietra che corrono perimetralmente lungo i muri interrotti in prossimità del presbiterio. Questo si eleva di due gradini sul resto dell'aula, senza nessun apparato decorativo se non l'unica monofora che dà luce all'interno. Nello spessore dei muri della zona absidale sono ricavate alcune nicchie, forse per alloggiare il tabernacolo e i vasi degli oli sacri. La copertura è realizzata con capriate lignee a vista di recente fattura.
Preesistenze
Della primitiva struttura duecentesca sono rimaste alcune testimonianze nelle pareti interne a sinistra dell'ingresso. Si notano delle basi di colonne o pilastri che probabilmente reggevano un arco o altra struttura che si elevava fino al tetto. All'esterno, oltre all'arco ogivale dell'ingresso, è presente un secondo arco murato ma ben visibile sul muro a sinistra. Possibile che fosse la porta secondaria della chiesa, che oggi è stata murata.
Adeguamento liturgico

nessuno
Non sono rilevabili modifiche apportate all'arredo liturgico, la chiesa presenta un semplice altare in pietra, ma ogni altro arredo è stato spostato per motivi di sicurezza. La chiesa è officiata saltuariamente solo durante il periodo estivo.
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