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Collamato
Fabriano
Fabriano - Matelica
chiesa
sussidiaria
S. Verecondo a Paterno
Parrocchia di San Paterniano Vescovo
Coperture; Struttura
nessuno
XII - XII(edificazione intero bene); XIII - XV(dipendenze intero bene); XVIII - 1820(uso della chiesa carattere generale); 1838 - 1838(demolizione parziale eremo); 2002 - 2002(ristrutturazione e restauro intero bene)
Chiesa di San Verecondo a Paterno
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Verecondo a Paterno <Collamato, Fabriano>
Altre denominazioni Eremo di San Verecondo
S. Verecondo a Paterno
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (origini della chiesa)
maestranze marchigiane (dipendenze della chiesa)
maestranze marchigiane (demolizione parziale)
maestranze marchigiane (ristrutturazione e restauro)
Notizie Storiche

XII  (edificazione intero bene)

Non ci sono notizie certe sulla data di edificazione di questa chiesa, viene menzionata per la prima volta in un documento del 1123.

XIII - XV (dipendenze intero bene)

Nel corso degli anni la chiesa cambiò più volte dipendenza. Secondo il Sassi, parrebbe verosimile che inizialmente fosse dipendente dall'omonimo monastero di Gubbio con il quale però, era in lite nel 1229. Nel 1268 dipendeva da Montefano e, più tardi, nel 1448, era soggetta al capitolo di San Venanzio a Fabriano.

XVIII - 1820 (uso della chiesa carattere generale)

Dalla seconda metà del XVIII secolo fu abitazione eremitica, vi dimorarono gli eremiti extravagantes, un gruppo religioso autonomo soppresso nel 1820 circa dal vescovo di Fabriano.

1838  (demolizione parziale eremo)

Fu parzialmente demolita una parte del piccolo eremo annesso alla chiesa, di cui oggi rimane una parte che fu adibita a casa parrocchiale e, attualmente, a sagrestia.

2002  (ristrutturazione e restauro intero bene)

L'edificio fu sottoposto a lavori di ristrutturazione e restauro in questo anno che interessarono sia le strutture, sollecitate dal terremoto del 1997, che gli interni.
Descrizione

La piccola chiesa di San Verecondo si trova immersa nei boschi nei monti soprastanti Paterno, frazione di Fabriano. Un tempo residenza eremitica, oggi la chiesa viene utilizzata su richiesta e tutti gli anni, il 10 maggio, gli abitanti del paese vengono dalla valle in processione per festeggiare il loro patrono. Della vecchia casa eremitica è rimasta una piccola parte annessa alla chiesa e oggi adibita a sagrestia. La chiesetta è molto semplice, esternamente si presenta in muratura faccia a vista. E' praticamente priva di finestre, a parte una piccola feritoia nel prospetto principale. L'ingresso avviene sul lato lungo attraverso una piccola porta con architrave in legno. L'interno è costituito da una stanza a pianta rettangolare voltata a botte con pavimento in cotto sopraelevato di un gradino nella zona dell'altare. Nelle pareti ci sono tracce di affreschi, recentemente restaurati, mentre la volta è dipinta di bianco. Sull'altare ligneo addossato alla parete un quadro riproduce il trittico dell'ignoto Maestro di San Verecono, che sembra abbia avuto un ruolo importante nella formazione del più famoso Gentile da Fabriano, opera che fu rubata e ritrovata e attualmente è esposta alla Pinacoteca di Fabriano.
Coperture
La volta interna è costruita con blocchi di pietra bianca forata che volgarmente gli abitanti del luogo chiamano "spugnolia". All'esterno il tetto è a falde ricoperto da un manto di coppi in laterizio.
Struttura
La struttura verticale dell'edificio è in muratura portante composta da blocchi di pietra locale consolidata recentemente, in alcuni punti, con toppe di mattoni in laterizio.
Adeguamento liturgico

nessuno
E' ancora presente il vecchio altare ligneo preconciliare.
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