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San Pancrazio
Lucca
Lucca
chiesa
parrocchiale
S. Pancrazio
Parrocchia di San Pancrazio
Pianta; Facciata; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti interni; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1970)
885 - 885(notizie storiche intero bene); 984 - 984(notizie storiche intero bene); 1032 - 1032(notizie storiche intero bene); 1260 - 1260(notizie storiche intero bene); 1497 - 1497(edificazione copertura); XVI sec. - XVI sec.(ampliamento cappella del battistero); 1534 - 1534(notizie storiche intero bene); 1551 - 1551(edificazione campanile); 1697 - 1697(decorazioni intero bene); 1854 - 1856(restauro intero bene); 1861 - 1861(restauro organo); 1871 - 1871(notizie storiche intero bene); 2015 - 2015(notizie storiche intero bene)
Chiesa di San Pancrazio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pancrazio <San Pancrazio, Lucca>
Altre denominazioni S. Pancrazio m.
S. Pancrazio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucchesi (impianto)
Notizie Storiche

885  (notizie storiche intero bene)

L'unica testimonianza del rango pievanale di San Pancrazio è con la solenne e formale investitura di prete Roppaldo nel 885, precedente ad un periodo di decadenza in cui la titolarità di "caput plebis" sarà trasferita alla chiesa di S. Maria e San Giovanni Battista di Marlia. (1)

984  (notizie storiche intero bene)

L'atto del 984 definisce la chiesa di Marlia e quella di San Pancrazio come pievi dipendenti dal vescovato di S. Martino. Mentre nei documenti successivi fino al 1017 la chiesa di S. Maria e S. Giovanni Battista di Marlia è indicata come pieve alle cui dipendenze è la pieve di San Pancrazio. (1)

1032  (notizie storiche intero bene)

Il ritorno della pieve di San Pancrazio al rango pievanale si ha in un documento del 31 marzo 1032. (2)

1260  (notizie storiche intero bene)

La chiesa è presente nell'estimo delle chiese lucchesi del 1260. (2)

1497  (edificazione copertura)

Nel 1497 fu costruito il tetto sopra la porta maggiore. (1)

XVI sec.  (ampliamento cappella del battistero)

Nel XVI sec. la cappella del Battistero fu aggiunta al fianco settentrionale della chiesa. (1,2)

1534  (notizie storiche intero bene)

Nell'antico registro dei battezzati del 1534 si legge nella prima pagina: "ai tempi di Clodoveo, re di Francia (465-511) fu edificata la Pieve come ricorda una pietra nella tribuna". (1,2)

1551  (edificazione campanile)

Nel 1551 fu edificato il campanile. (1,2)

1697  (decorazioni intero bene)

La chiesa ha subito interventi con decorazioni barocche nel 1697. (2)

1854 - 1856 (restauro intero bene)

La chiesa ha subito un intervento di restauro nel 1854, ad opera dell'arch. Lazzarini riportando l'impianto alla originaria struttura. Fu tolto l'intonaco, fu messa a nuovo la travatura, furono chiuse le quattro finestre quadrate. Al vecchio pavimento in laterizio fu sovrapposto un pavimento in lastre di marmo. (2,3)

1861  (restauro organo)

Nel 1861 fu costruito l'organo e fu tamponata la bifora che si apriva in facciata.(2)

1871  (notizie storiche intero bene)

Nel 1871 fu iscritta nell'elenco delle fabbriche monumentali della piana lucchese, elenco compilato per ordine governativo. (2)

2015  (notizie storiche intero bene)

Nel 2015 sono stati autorizzati i lavori per la manutenzione starodinaria alla copertura e ai paramenti esterni. (2)
Descrizione

A partire dalle indagini archivistiche troviamo la prima notizia del paese di San Pancrazio in un documento dell’anno 721. Questa, ovviamente, non è la data di nascita della comunità parrocchiale, che probabilmente esisteva già da tempo. Il riferimento all’epoca di Clodoveo re dei Franchi (465 - 511), riportato nel registro dei battezzati del 1534, lascia supporre che una comunità cristiana in questa campagna esistesse proprio in quei tempi e l’elezione a parrocchia non deve essere avvenuta troppi anni più tardi. Tra l’altro, la zona ebbe allora un periodo di relativa floridezza dovuta all’arrivo di nuovi coloni. Antichi documenti risalenti al IX sec. menzionano la chiesa già con il titolo di pieve. Successivamente, a causa di un periodo di decadenza, tale titolo fu assegnato alla chiesa di S. Maria e San Giovanni Battista di Marlia, che ancora nel 1017 è indicata come pieve alle cui dipendenze è la pieve di San Pancrazio. Il ritorno al rango di pieve di San Pancrazio si trova in un documento del 1032 e, successivamente, è ricordata nell’estimo della diocesi lucchese del 1260. La chiesa, costruita in bozze di pietra arenaria, presenta i caratteri più significativi del romanico lucchese, ha un’unica navata conclusa da un’abside semicircolare ed è disposta secondo l’asse tradizionale est-ovest. L’ampia cappella del fonte battesimale con la pregevole cancellata in ferro battuto ed affrescata, sul fianco settentrionale, venne costruita alla fine del XVI sec. La chiesa ha subito nel XVII sec. interventi con l’aggiunta di decorazioni barocche, che furono successivamente rimosse durante il restauro dell’arch. Lazzarini nel 1854, riportando l’impianto all’originaria struttura. Nel 1861 fu costruito l’organo, collocato in controfacciata e, per posizionarlo, fu necessario chiudere la bifora della facciata. Il fronte, a capanna, è delimitato da paraste leggermente sporgenti; il timpano è sottolineato da una teoria di archetti pensili sostenuti da mensole. In alto si trova una piccola finestra a forma di croce greca e, al di sotto di questa, la bifora tamponata internamente nel 1861 per sistemare l’organo. L’alto zoccolo in facciata è interrotto dal portale principale protetto da una tettoia, di costruzione successiva, sostenuta da mensole massicce che svilisce molto l’equilibrio formale del fronte. L’abside semicircolare è poggiato su uno zoccolo che richiama quello della facciata illuminato da tre monofore. Nel 1871 la chiesa, di rilevante qualità architettonica, fu iscritta nell'elenco delle fabbriche monumentali della piana lucchese, elenco compilato per disposizione governativa. All’interno alcune interessanti decorazioni musive furono realizzate nel sec. XIX su commissione di una facoltosa parrocchiana. Sulla destra dell’edificio è collocato il campanile, di impianto altomedievale e originariamente torre di avvistamento, dove è riportata la data del 1551, probabilmente riferita ad una prima operazione di restauro e rialzamento, come risulterebbe dal paramento murario, mentre nel 1881 si procedette ad un ulteriore rialzamento con l’aggiunta di due piani e la sommità conclusa con merlatura a coda di rondine.
Pianta
La pianta è ad aula unica con una sola navata conclusa da un’abside semicircolare. Sulla sinistra è addossata la cappella del fonte battesimale.
Facciata
La facciata, a capanna, è delimitata da paraste leggermente sporgenti che diventano, al livello del timpano, un ordine di archetti ciechi sostenuti da mensole. In alto una piccola finestra a forma di croce greca e, al di sotto di questa, una bifora con colonnina centrale marmorea, specchiature colorate, archetti marmorei superiori. Lo zoccolo in facciata è interrotto dal portale principale protetto da una tettoia, sostenuta da massicce e molto sporgenti mensole.
Impianto strutturale
La pieve è costruita in pietra delle vicine cave di Matraia, tagliata in grossi blocchi. Internamente la struttura della copertura è in legno di capriate, travi, travicelli e mezzane.
Coperture
La copertura è a capanna con manto, in coppi ed embrici.
Pavimenti interni
Il pavimento è con larghe lastre di marmo.
Campanile
Nel 1551 avvenne la costruzione del nuovo campanile, a pianta quadrangolare, staccato dalla pieve, si presenta in pietra fino a 10 metri e poi in mattoni. Questa dualità materica perché, nel 1881, sempre su impulso del restauro da parte del marchese Cittadella, si procedette al suo rialzamento. La base del campanile è la vecchia torre in pietra, al di sopra di essa si sistemano tre ordini di aperture: in basso una semplice aperture con arco a tutto sesto e orologio verso sud, al centro e in alto, rispettivamente, aperture bifore e trifore, tutte ad archetto, tramezzate da colonnini marmorei e inquadrate da una modanatura ad archetti ciechi sorretti da mensole in marmo. Sulla sommità merli a coda di rondine.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970)
L' intervento di adeguamento liturgico, che non ha tuttavia carattere di stabilità, ha visto la rimozione delle balaustrate, e la collocazione di una pedana lignea a prolungamento del primo gradino della predella dell’altare maggiore storico, fino a raggiungere il centro del presbiterio, dove in posizione centrale, è stato collocato l’altare della celebrazione, in legno. Sulla sinistra, in prossimità del gradino del presbiterio e poggiante direttamente sulla pavimentazione, si trova un leggio metallico che funge da ambone; mentre sulla destra, a fianco all’altare della celebrazione, è collocata una sedia lignea, utilizzata come sede del celebrante. La riserva eucaristica è rimasta quella del tabernacolo, in marmo, dell’altare maggiore storico. Il fonte battesimale storico è utilizzato per la funzione del battesimo.
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