chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Versa Romans d'Isonzo Gorizia chiesa parrocchiale S. Andrea Apostolo Parrocchia di Sant'Andrea Apostolo Preesistenze; Strutture verticali; Coperture; Campanile; Apparato decorativo; Apparato liturgico presbiterio - aggiunta arredo (1973); navata - intervento strutturale (1973) 1247 - 1247(preesistenza intero bene); inizio XVI - inizio XVI(rifacimento intero bene); 1675 - 1675(costruzione intero bene); 1685 - 1685(consacrazione intero bene); 1715 - 1726(costruzione esterno della chiesa); 1897 - 1897(restauro esterno della chiesa); 1903 - 1903(rifacimento presbiterio); 1913 - 1913(decorazione esterno della chiesa); 1926 - 1926(rifacimento e decorazione esterno della chiesa); 1930 - 1930(decorazione interno della chiesa); 1950 - 1950(restauro esterno della chiesa); 1973 - 1973(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo <Versa, Romans d'Isonzo>
Altre denominazioni
S. Andrea Apostolo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze friulane (costruzione edificio)
Notizie Storiche
1247 (preesistenza intero bene)
La prima fonte scritta in cui è citata la pieve di Versa risale al 1247; a quest’epoca si colloca il primo nucleo della chiesa.
inizio XVI (rifacimento intero bene)
Lavori di rifacimento della chiesa, durante i quali la pavimentazione fu rialzata.
1675 (costruzione intero bene)
La chiesa fu riedificata - si veda la scritta incisa nell’architrave sopra al portale d’ingresso.
1685 (consacrazione intero bene)
Nel 1685 la chiesa fu consacrata dal vescovo di Trieste mons. Giacomo Ferdinando Gorizzutti - si veda lapide nel fianco sinistro della navata.
1715 - 1726 (costruzione esterno della chiesa)
Erezione della torre campanaria - le date sono riportate nelle lapidi immurate sopra alla porta d’ingresso del campanile. Probabilmente le date si riferiscono ad un rifacimento della struttura piuttosto che alla sua costruzione ex novo.
1897 (restauro esterno della chiesa)
Intervento di restauro della torre campanaria - si veda la lapide immurata sopra alla porta d’ingresso del campanile.
1903 (rifacimento presbiterio)
Il presbiterio fu oggetto di un radicale rifacimento.
1913 (decorazione esterno della chiesa)
Esecuzione della decorazione della facciata, ad opera del pittore Giulio Justolin (gli affreschi andarono perduti).
1926 (rifacimento e decorazione esterno della chiesa)
Chiusura della finestra che si apriva in facciata sopra al portale, sostituita da una falsa nicchia decorata con una Madonna di Lourdes in finto bassorilievo, eseguita dal pittore Giulio Justolin.
1930 (decorazione interno della chiesa)
Esecuzione dell’affresco del soffitto della navata raffigurante l’Assunta, ad opera di Clemente Delneri.
1950 (restauro esterno della chiesa)
Intervento di restauro radicale del campanile.
1973 (restauro intero bene)
Restauro generale della chiesa.
Descrizione
La prima fonte scritta in cui è citata la pieve di Versa risale al 1247 ed è a quest’epoca che si fa risalire il nucleo originario della chiesa; come chiesa pievanale era dotata di battistero ed esternamente era circondata dal cimitero. Dalla relazione della visita apostolica dell’abate Bartolomeo da Porcia del 1570 emerge che era ricca di altari lignei: l’altare maggiore era posto in un’abside ed era dotato di pala, a sinistra vi era l’altare di Santa Lucia, a destra l’altare della Madonna e l’altare della confraternita di San Rocco; il fonte battesimale era in pietra sostenuto da una colonna; sopra alla facciata si ergeva un campaniletto a vela con due campane. Nella seconda metà del Seicento la chiesa fu riedificata ed in seguito consacrata. Nel corso dei secoli l’edificio e l’ambiente circostante furono oggetto di continui interventi di restauro, manutenzione straordinaria e rifacimento. All’inizio del Settecento fu eretta la torre campanaria - non vi sono fonti che attestino se la costruzione fosse ex novo o se fosse stata ripristinata una struttura difensiva precedente e trasformata in campanile; il campanile fu restaurato nel 1785 e nel 1837, rimaneggiato nel 1897 e fu oggetto di una riparazione radicale nel 1950; sempre nel Settecento fu abbattuta la centa che circondava la chiesa.
All’inizio del Novecento la zona presbiterale fu oggetto di un rifacimento con ampliamento conferendole l’aspetto attuale; non si conosce invece l’epoca di rifacimento della facciata che prima del 1915 si presentava con la parte superiore tripartita verticalmente e con una finestra ad arco al posto dell’attuale nicchia con statua; inoltre vi era una mezzaluna sopra portale d’ingresso. L’ultimo restauro generale dell’edificio risale agli anni Settanta.
Preesistenze
La chiesa è orientata a Sud - Sud Est. La configurazione planimetrica è molto semplice: l’edificio si compone di un’unica navata longitudinale, con due nicchie laterali, e di un presbiterio a base quasi quadrata, concluso sul fondo da un’abside triangolare. Addossati al corpo della chiesa sul lato sinistro, vi sono la sacrestia, con accesso dal presbiterio, ed un locale annesso adibito a deposito. La chiesa è preceduta da un sagrato e alla sua destra, leggermente arretrata rispetto alla linea della facciata e ruotata di circa 20° rispetto al corpo della chiesa, si erge la torre campanaria.
Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 26,51 ml; larghezza 8,47 ml; altezza navata 10,24 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame. L’edificio è interamente intonacato e tinteggiato color grigio. La facciata principale, a capanna, è liscia, suddivisa orizzontalmente in due ordini da una semplice cornice in pietra; a conclusione vi è un frontone con cornice lievemente aggettante. In asse con la navata si apre il portale d’ingresso, inquadrato in pietra e sormontato da un architrave modanato in cui è incisa l’iscrizione che riporta la data di riedificazione, 1675; in linea con il portale, sopra alla cornice, vi è una nicchia centinata ed absidata che ospita una statua. La facciata, fino al restauro degli anni Settanta, era arricchita da un apparato pittorico, eseguito dal pittore Giulio Justolin ad inizio Novecento, di cui oggi non vi rimane traccia se non nell’organizzazione su due registri sovrapposti e nella conservazione della nicchia centinata; l’ordine inferiore era tripartito da due coppie di lesene tuscaniche, le fasce laterali presentavano due tondi dal contenuto illeggibile e, sopra al portale, vi era una finta mezzaluna in pietra decorata con la rappresentazione del Cristo flagellato; nel registro superiore due coppie di lesene di ordine composito riprendono la modulazione inferiore: nelle fasce laterali vi erano raffigurati Sant’Andrea a sinistra e Sant’Urbano a destra; la finestra che si apriva al centro, nel 1926, fu tamponata e sostituita con una finta nicchia in cui trovava posto una Madonna di Lourdes in bassorilievo. Anche il frontone era più ricco: definito da cornici dentellate, presentava un occhio dipinto al centro del timpano e sotto la cornice orizzontale correva l’iscrizione dedicatoria a Sant’Andrea (DIVO ANDREAE APOSTOLO SACRUM).
Le pareti laterali presentano alcune discontinuità dettate dai locali annessi; in corrispondenza della navata si aprono due finestre rettangolari per lato collocate in alto, mentre nel presbiterio vi è una finestra arco per lato.
Coperture
La copertura della chiesa è a falde - due nella navata e nel presbiterio, tre nell’abside - con manto esterno in coppi. All’intradosso, la navata è coperta da un controsoffitto piano, mentre il presbiterio da una volta a botte ribassata e lunettata, a cui si interseca una volta a semicatino, anch’essa lunettata, in corrispondenza dell’abside.
Campanile
Il campanile è costituito da una struttura isolata; si erge quasi in linea con la facciata, di poco staccata dal corpo della chiesa, rispetto a cui è ruotato di circa 20°. Il fusto a base quadrata è in pietra esternamente intonacata e tinteggiata di grigio, con gli spigoli messi in evidenza da conci di pietra sbozzati regolarmente, ed è scandito orizzontalmente da cornici marcapiano; all’interno i solai di piano e le scale sono in legno. La cella presenta una bifora su ciascun lato ed ospita tre campane. La torre è conclusa da una cuspide piramidale a base ottagonale intonacata, impostata su un tamburo ottagonale con archetti ed occhi. Sotto alla cella sul fronte principale è collocato il quadrante dell’orologio pubblico; sempre sullo stesso fronte, sopra alla porta d’ingresso al campanile, sono immurate tre lapidi di cui due in memoria della costruzione, iniziata nel 1715 e conclusa nel 1726, ed una in memoria del restauro eseguito nel 1897.
Apparato decorativo
L’interno della chiesa è modulato da un doppio ordine di lesene tuscaniche - di cui quello superiore minore - separate da una cornice modanata aggettante; ai piedi vi è un basamento continuo con rivestimento in marmo nero, mentre le pareti sono rivestite principalmente con stoffa a motivi damascati; questa modulazione è interrotta dall’arco santo e dell’arco in controfacciata. Il presbiterio invece presenta un unico ordine e la cornice soprastante funge da linea d’imposta per le volte di copertura. Nell'impaginato trovano posto due nicchie contrapposte, inquadrate da un arco a tutto sesto che ospitano gli altari laterali. La pavimentazione della navata è stata rifatta in lastre di marmo grigio poste in opera diagonalmente, mentre nel presbiterio è stata conservata la pavimentazione originale costituita da riquadri di pietra bianca, rossa e nera.
La chiesa è arricchita da affreschi; nel soffitto della navata, entro una cornice mistilinea, è rappresentata l’Assunta, opera del pittore Clemente Delneri. La volta del presbiterio, nelle lunette sopra la cornice d’imposta della volta, presenta le raffigurazioni dei quattro Evangelisti lateralmente, l’Agnello nella lunetta centrale e le raffigurazioni degli apostoli Pietro e Paolo nelle due a fianco: le immagini sono comprese entro tondi e sono colorate; nelle rispettive vele invece sono rappresentati, in chiaroscuro sui toni dell’ocra, i simboli corrispondenti. La volta al centro è completata con la rappresentazione della colomba dello Spirito Santo, entro una cornice polilobata da cui si dipartono a raggio delle decorazioni floreali.
Apparato liturgico
L’altare maggiore, dedicato a Sant’Andrea, è stato eseguito in tre epoche diverse. La parte più antica risale al 1685 ed è costituita dalla mensa, impostata su tre gradini in marmo nero, definita ai lati da due pilastrini in marmo nero decorati a rombi e con il paliotto in breccia medicea con specchiature polilobate sui toni del rosso e del verde; sopra a questa vi poggia il tabernacolo a tempietto, con base ottagonale, composto da un alto zoccolo in marmi rossi e gialli con profili neri su cui sono impostate quattro colonnine in marmo rosso con basamento che sorreggono una cornice aggettante, interrotta in corrispondenza della porticina dove vi è una mensola sostenuta da due testine alate; ai lati della porticina le statuette di san Pietro e San Paolo; il tabernacolo è concluso da un cupolino a cipolla in marmo rosso impostato su un alto tamburo. Sui piedritti laterali dell’altare vi sono le statue in legno dipinto di bianco di Sant’Andrea e San Giuseppe del 1904. L’altare fu completato nel suo aspetto attuale nel 1950 con l’aggiunta dei fianchi della mensa, dei piedritti laterali e del ripiano della mensa. Nella navata, entro due nicchie laterali sono collocati gli altari della Beata Vergine del Rosario a destra e del Sacro Cuore a sinistra, che presentano la medesima struttura, differenziandosi solo nei colori dei marmi. Sono costituiti da una mensa a parallelepipedo impostata su due gradini, con paliotto decorato da tre specchiature polilobate contornate da cornici bianche e definita lateralmente da due pilastrini in marmo nero; l’alzata presenta due colonne addossate a lesene laterali, che sorreggono un frontone semicircolare con cornice dentellata, più aggettante sulle ali ed al centro. Nella nicchia protetta da una teca in vetro sono ospitati i rispettivi simulacri lignei, in sostituzione delle originarie pale.
Sul fianco sinistro della navata è immurato il vecchio tabernacolo marmoreo con struttura a tempietto ed attualmente riservato alla custodia delle sacre reliquie, mentre gli olii santi sono custoditi in una nicchia ricavata sul fianco sinistro del presbiterio.
Sopra all’ingresso vi è la cantoria lignea, accessibile da una scala collocata a destra dell’ingresso, dove era ospitato l’organo meccanico attualmente smantellato.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1973)
È stata rimossa e smantellata la balaustra marmorea che delimitava lo spazio presbiterale ed attualmente quattro colonnine sono riutilizzate come sostegno alla mensa marmorea dell’altare verso il popolo, aggiunto nello stessa occasione. La sede originale, costituita da stalli lignei posizionati lungo i fianchi del presbiterio, è stata mantenuta ma sono state aggiunte tre sedute mobili tra l’altare maggiore e l’altare verso il popolo che costituiscono l’attuale sede. Sulla sinistra del presbiterio è stato inoltre posizionato un leggio mobile in legno.
navata - intervento strutturale (1973)
Il fonte battesimale dalla sua posizione originale nella nicchia sul fianco sinistro in fondo alla chiesa - attualmente chiusa - è stato spostato ai piedi del presbiterio a sinistra; il pulpito che si trovava sul fianco sinistro della navata ed era raggiungibile dalla sacrestia, è stato rimosso.