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Montemagno
Calci
Pisa
chiesa
sussidiaria
S. Martino
Parrocchia di Santa Maria ad Nives
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1975-1999)
X - XI(citazione intero bene); 1025 - 1076(citazione intero bene); 1276 - 1277(citazione intero bene); XIV - XV(citazione intero bene); 1594 - XVII(citazione intero bene); 1746 - 1746(costruzione campanile); 1755 - 1755(citazione intero bene); 1863 - 1863(construzione cimitero)
Chiesa di San Martino
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Martino <Montemagno, Calci>
Altre denominazioni S. Martino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

X - XI (citazione intero bene)

Secondo alcune notizie rinvenute nell'archivio parrocchiale, la chiesa di San Martino sorgeva affianco ad una torre detta la Colombaia: entrambe le costruzioni dovevano risalire a prima del Mille.

1025 - 1076 (citazione intero bene)

Nel 1025, fu costruita sulla sommità del paese di Montemagno una fortezza, detta la Bonifacia. Nel 1076, all'interno del perimetro fortificato, fu innalzata la chiesa di Santa Maria ad Nives. In un primo momento, quest'ultima e la chiesa di San Martino ospitarono alternativamente le funzioni liturgiche del paese.

1276 - 1277 (citazione intero bene)

La chiesa di San Martino di Montemagno è attestata con certezza nelle liste delle Decime del 1276-1277.

XIV - XV (citazione intero bene)

Gradualmente le funzioni parrocchiali furono assorbite dalla Chiesa di Santa Maria ad Nives e San Martino venne gradualmente dimenticata.

1594 - XVII (citazione intero bene)

Alla fine del Cinquecento la chiesa di San Martino, abbandonata da tempo, minacciava di cadere definitivamente in rovina. Nel 1594, il parroco fu pregato dagli abitanti di Montemagno di concedere loro la chiesa per restaurarla e per utilizzarla come sede per la Compagnia del Santissimo Sacramento.

1746  (costruzione campanile)

Il 26 Agosto del 1746 si diede inizio alla costruzione del campanile con la posa della prima pietra.

1755  (citazione intero bene)

Il pievano di Montemagno fece costruire un nuovo ponte in pietra, in sostituzione del precedente in legno, sulla via che conduceva a San Martino. Il nuovo passaggio fu realizzato dal Maestro Decimo Del Corso a spese della comunità.

1863  (construzione cimitero)

Nel 1863, accanto alla chiesa di San martino, fu costruito il nuovo cimitero.
Descrizione

Dalla via principale che attraversa il paese di Montemagno, diparte una piccola strada che volta a destra, verso il ponticello che oltrepassa il torrente Zambra. Da questo lato della valle, in posizione isolata rispetto al paese, sorge la chiesa di San Martino con annesso cimitero. La facciata a capanna, completamente intonacata, ospita al centro il portone d'ingresso privo di cornice ed architrave e la soprastante finestra rettangolare. I prospetti laterali dell'edificio risultano privi di aperture, ad eccezione di una porta ricavata sul fianco sinistro dell'edificio, che conduce alla vecchia sacrestia e al campanile, e di due piccole finestre che si aprono sulle pareti laterali del coro. Internamente, la chiesa a navata unica termina con un presbiterio rettangolare, rialzato dal piano dell'aula di tre gradoni. Al centro trova posto l'Altare maggiore, incorniciato da un arco trionfale tamponato nella parte inferiore da una parete divisoria in pietra serena: quest'ultima separa l'area presbiteriale antistante, dedicata alla celebrazione, da quella posteriore in cui è stato ricavato lo spazio per il coro. Sul lato sinistro della chiesa si erge il campanile, inglobato nel perimetro murario che racchiude il cimitero: la torre, realizzata in pietra a vista, è stata fortemente rimaneggiata nella parte superiore.
Struttura
Muratura portante a sacco, costituita all'interno da conci in pietra e da materiale sciolto lapideo e laterizio. Tutte le murature si presentano intonacate e in pessimo stato di conservazione.
Pianta
Schema planimetrico a navata unica conclusa da un presbiterio rettangolare.
Coperture
Navata e presbiterio dotati di copertura a capanna, costituita da orditura primaria e secondaria in struttura lignea, sorretta da quattro capriate. Il manto di copertura è in cotto su tutte le falde dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione in cotto su tutte le superfici calpestabili all’interno della chiesa. Nel presbiterio, in maniera particolare, le piastrelle in cotto sono disposte a creare motivi decorativi geometrici.
Elementi decorativi
La facciata intonacata presenta al centro un portone d'ingresso principale sormontato da una finestra rettangolare. A destra dell'entrata, una croce in ferro, fissata ad un alto basamento quadrangolare, ricorda la Peregrinatio Mariae del 1949. All'interno, la chiesa si presenta a navata unica coperta da un tetto a capriate lignee. In controfacciata, a destra della porta d'accesso, sono collocati un'acquasantiera a parete in marmo bianco ed un sarcofago a ricordo di Emilio Colombini, combattente deceduto nel 1941. Sulle pareti laterali si fronteggiano due altari settecenteschi realizzati in pietra serena: quello di destra, datato 1732, ospita nei plinti due stemmi scolpiti, ormai abrasi, raffiguranti una coppia di leoni araldici affrontati sormontati dal Monte di Pietà; l'altare sinistro è dedicato a Sant'Antonio Abate, come recita l'iscrizione nella cartella al centro del timpano. Il presbiterio accoglie l'Altare maggiore costituito da una mensa fissata alla paretina posteriore: quest'ultima, in pietra serena, è costituita da due aperture laterali per l'accesso al coro e da una balaustra centrale rialzata su cui è posizionata una cassa reliquiario in legno dipinto a finto marmo. Nell'angolo destro dell'area presbiteriale è conservata, entro nicchia dipinta, la statua della Madonna Addolorata, fatta realizzare nel 1867 a spese di un benefattore.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1975-1999)
Non sono stati eseguiti sostanziali interventi di modifica dello spazio liturgico: l'Altar maggiore infatti risulta ancora preconciliare. Sono stati aggiunti, presumibilmente nell'ultimo quarto del XX secolo, un leggio nell'area presbiteriale e una paratia di confessionale in controfacciata.
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