chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Pietro in Casale Bologna chiesa parrocchiale S. Michele Arcangelo di Cenacchio Parrocchia di San Michele Arcangelo di Cenacchio contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici altare - aggiunta arredo (2000) XI - XI(origine intero bene); XIII - XIII(proprietà intero bene); 1499 - 1499(proprietà intero bene); XVI - XVII(preesistenze intero bene); 1755 - 1755(ampliamento intero bene); 1773 - 1774(rifacimento intero bene); 1850 - 1899(demolizione parziale intero bene); 1922 - 1928(ampliamento ala sinistra); 1969 - 1970(rifacimento intero bene); 1973 - 1973(restauro campanile); 1985 - 1988(restauro intero bene); 2017 - 2017(restauro intero bene)
Chiesa di San Michele Arcangelo di Cenacchio
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Michele Arcangelo di Cenacchio <San Pietro in Casale>
Altre denominazioni
S. Michele Arcangelo di Cenacchio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
XI (origine intero bene)
All'inizio dell'XI secolo esistevano a Cenacchio un monastero, un oratorio e una chiesa, dedicati a San Michel Arcangelo e appartenenti ai monaci camaldolesi di Castel de' Britti.
XIII (proprietà intero bene)
Alla fine del XIII secolo i monaci camaldolesi di San Procolo di Bologna divennero i naturali proprietari della chiesa, forse l'unico immobile superstite del complesso, in quanto avevano molti possedimenti terrieri nella zona.
1499 (proprietà intero bene)
Nel 1499 il cardinal legato Giovanni Borgia confermò la chiesa ai monaci benedettini, questa volta i cassinesi di San Procolo, come attesta una lapide ricordata ne "Le chiese parrocchiali" del 1844, collocata nel muro destro dell'edificio, verso la canonica.
XVI - XVII (preesistenze intero bene)
Dalle relazioni delle visite del Vicario apprendiamo che nei secoli XVI e XVII la chiesa aveva tre altari. Il parroco abitava in una casetta poco distante dal tempio poiché la canonica era occupata da un converso di San Procolo che gestiva i terreni di proprietà del monastero. Intorno al 1688 i monaci fecero erigere un palazzo contiguo alla chiesa, talmente decoroso da potere ospitare l'arcivescovo in occasione delle Visite pastorali.
1755 (ampliamento intero bene)
Nel 1755 si registrano all'interno quattro altari.
1773 - 1774 (rifacimento intero bene)
Nel 1773 l'immobile subì un importante restauro, come ricordava una lapide posta nel muro verso il campanile. Il lavoro fu condotto dal capomastro Carlo Pasquina, sotto la guida dell'abate Bianchi di San Procolo. In quell'occasione si mise mano anche alla sacrestia.
1850 - 1899 (demolizione parziale intero bene)
Nella seconda metà del XIX secolo la chiesa possedeva tre cappelle.
1922 - 1928 (ampliamento ala sinistra)
Il parroco don Giuseppe Cicognani fece ampliare la cappella del Crocifisso su disegno dell'architetto Angelo Raule. Fece ornare l'edicola con marmi pregiati, impreziosire le pareti con fregi e pitture, recintare i lati con balaustre in ferro battuto e innalzare un imponente altare di marmo con tabernacolo dotato di porticina di metallo sbalzato circondata di lapislazzuli. Nello stesso anno don Cicognani fece costruire il Battistero presso la stessa cappella.
1969 - 1970 (rifacimento intero bene)
Nel 1961 il parroco don Gino Tamburini posò personalmente il cemento del viale di accesso alla chiesa, come incise sullo stesso camminamento. Tra il 1969 e il 1970 consolidò le strutture murarie del tempio utilizzando cemento e laterizi dal pavimento alle coperture. Inoltre ristrutturò con gli stessi materiali il tetto della canonica.
1973 (restauro campanile)
Nel 1973 fu ricostruita la cuspide del campanile, mozzata da un fulmine nel 1971, e furono tinteggiati gli interni e gli esterni della chiesa.
1985 - 1988 (restauro intero bene)
Dal 1985 si realizzarono dei restauri finanziati dai parrocchiani. Furono sanate dall'umidità le cappelle del Rosario e del Crocifisso, per opera del restauratore Mario Marzocchi.
2017 (restauro intero bene)
Il terremoto del 2012 non ha arrecato danni alla chiesa la quale, tuttavia, sarà restaurata a breve e messa in sicurezza.
Descrizione
La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo sorge a Cenacchio, una località nella campagna agricola del Comune di San Pietro in Casale, posta a 25 km da Bologna. L'edificio, con volumi contigui agli annessi di pertinenza parrocchiale, presenta un'aula con copertura piana e due cappelle sul lato meridionale.
contesto
La chiesa di San Michele Arcangelo si trova in un piccolo borgo di case disposto lungo via Cenacchio, nella campagna agricola del comune di San Pietro in Casale, raggiungibile da Bologna attraverso la Strada provinciale 4 e percorrendo poi per 2 km la Strada provinciale 20. Il borgo pare essere sorto sulle rovine di un ex convento, a nord dell'abitato si trova l'elegante ma diroccata Villa Torlonia, verso oriente si innalza l'argine del canale Navile, importante e storica arteria di comunicazione tra Bologna e Ferrara.
impianto planivolumetrico
Aggregazione orizzontale di più elementi, composta da chiesa con abside a ovest, campanile e canonica.
esterno
Il sagrato è ampio, delimitato da ombrosi alberi di tiglio e da quattordici pilastrini della Via Crucis, pavimentato con un percorso a T centrale in cemento che conduce alla chiesa, con lastre di sassi lungo il perimetro a formare un itinerario lungo le stazioni della Via Crucis e con prato verde ai lati della T. La facciata, conclusa da paraste binate intonacate senza basamento e capitello, è semplice, disegnata su due livelli caratterizzati da specchiature e divisi al centro da una cornice poco aggettante. Nel livello inferiore si impone un grande portone a tagliare anche la modanatura e senza cornice, e così apparendo quasi un non-finito. In quello superiore, in asse con l'accesso, si trova una finestra riquadrata da una cornice intonacata e sormontata da una mensola. Conclude la facciata un timpano, con croce a fil di ferro su piedistallo lapideo. Le tinteggiature sono bianche su fondo rosa pastello. A sinistra la facciata aderisce al campanile mentre a destra alla canonica. Il fianco sinistro della chiesa trae luce da sei finestrelle.
pianta
Pianta longitudinale orientata ad ovest, con cappelle laterali a sinistra e abside semicircolare.
interni
Un portone in legno rinforzato in ferro immette in chiesa. L'aula è coperta da un soffitto piano, troppo alto rispetto alle proporzioni delle cappelle laterali a dinistra dell'ingresso e alla larghezza dell'aula. si caratterizza per una geometria di lesene doriche lisce, intervallate da due archi ciechi a sesto ribassato nella parete settentrionale e da due cappelle passanti nella parete meridionale, ancora aperti sotto archi a sesto ribassato, presentando intonaci che variano dal grigio al verde oliva pastello. A sinistra dell'ingresso una porticina conduce alla torre campanaria, prima del presbiterio la porta a destra immette in sacrestia mentre la porta a sinistra è l'antico accesso degli uomini. Si accede al presbiterio mediante un gradino e un arco a sesto ribassato con cartiglio in gesso in parte tagliato. Anche su questa parete, la sproporzione tra il fornice e la sovrastante porzione muraria lascia intendere una sopraelevazione successiva, o una trasformazione dell'aula poi non giunta a compimento. A destra del presbiterio vi è un passaggio verso la sacrestia, a sinistra si raggiunge l'ambiente riservato agli uomini. L'abside ha una volta ad ombrello tripartita, con pala al centro e finestre laterali. Ovunque sono presenti pavimenti in piastrelle di marmo e cemento. La luce naturale filtra attraverso un finestrone in controfacciata, due finestrelle nella cappella del Crocifisso e due finestre nell'abside.
impianto strutturale
Muratura in laterizio portante con struttura di copertura celata oltre la soffittatura.
apparati liturgici
Nell'aula l’assemblea è ordinata in panche a battaglione. Tra le due cappelle di sinistra è presente un confessionale ligneo incassato nel muro. Nella cappella del Crocifisso, in apposito vano, è posto il fonte battesimale per aspersione con vasca in marmo e piedistallo antropomorfo in stucco dipinto a imitazione dell'oro. Il presbiterio comprende un altare preconciliare in legno, munito di tabernacolo e croce, un altare post conciliare mobile in legno dipinto, un ambone a leggio in ferro verniciato e la sede composta da una poltrona e due sedie in legno e velluto rosso.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (2000)
Altare mobile in legno dipinto, marmorizzato, consacrato il 6 ottobre 2000 come attesta una targhetta posta al suo centro. Il presente andò a sostituire un vecchio altare di formica del 1965-1970.