chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Castel Guelfo di Bologna Bologna chiesa sussidiaria S. Barnaba di Fantuzza Parrocchia di San Michele Arcangelo di Ganzanigo contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici altare - aggiunta arredo (1975-1980) XIII - 1473(preesistenze intero bene ); 1470 - 1470(costruzione intero bene); 1581 - 1581(ricostruzione intero bene); 1741 - 1741(costruzione campanile); 1944 - 1956(ricostruzione intero bene)
Chiesa di San Barnaba di Fantuzza
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Barnaba di Fantuzza <Castel Guelfo>
Altre denominazioni
S. Barnaba di Fantuzza
Autore (ruolo)
Marabini, Adriano (ricostruzione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
XIII - 1473 (preesistenze intero bene )
Nel luogo poi denominato la Fantuzza esisteva un monastero vallombrosano dedicato a S. Zaccaria, con vasti possedimenti. I monaci abbandonarono la badia lasciando i campi e gli edifici sacri in balia di loro stessi, finché nel 1473 l’abate concesse ai fratelli Antonio e Giovanni Fantuzzi tutti i beni e terreni già di proprietà dei monaci, tranne l’abbadia. Chiesa e monastero, privi di cure, erano crollati e al loro posto era stata eretta una croce di quercia. I frati tuttavia ripresero possesso dei beni già assegnati ai Fantuzzi ed eressero nello stesso luogo un piccolo oratorio che dedicarono a S. Zaccaria.
1470 (costruzione intero bene)
Nel 1470 i Fantuzzi, vedendo crescere la popolazione presente nei loro possedimenti, e constatato il progressivo stato di abbandono dell’abbazia vallombrosana, eressero una prima chiesa dedicandola a S. Barnaba.
1581 (ricostruzione intero bene)
La chiesa venne riedificata in forme simili alle attuali nel 1581 sempre per volere della famiglia Fantuzzi; di questo edificio cinquecentesco è rimasta memoria nella struttura esterna.
1741 (costruzione campanile)
Il campanile fu costruito solo nel 1741.
1944 - 1956 (ricostruzione intero bene)
Distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la chiesa fu ricostruita nel 1956 su progetto dell’architetto Adriano Marabini il quale rispettò quanto rimaneva della struttura cinquecentesca esterna, visibile nella porzione absidale, e disegnò un interno sobrio e lineare. Non sono state effettuate ristrutturazioni recenti interessanti le strutture dell’edificio ma è stata già presentata una domanda per il restauro del coperto.
Descrizione
La chiesa della Fantuzza sorge a nord rispetto all'abitato di Castel Guelfo, lungo il canale emiliano-romagnolo e la via provinciale San Vitale che origina a Bologna e conduce nel ravennate. L'edificio, a capanna, è caratterizzato dalla sobrietà dei prospetti in mattone faccia a vista scanditi da lesene. L'interno, ad aula e privo di cappelle laterali, è voltato a botte ribassata e costolonata. Il presbiterio quadrangolare è rialzato di un gradino e voltato anch'esso a botte ribassata.
contesto
La chiesa sorge in un luogo caratterizzato in antico dallo scavo dell’antico Medesano o canale della Fantuzza, ricavato per volere di Romeo dei Pepoli a partire dal 1310, un tempo navigabile. L’abitato oggi sorge lungo la via SP253 San Vitale Est che origina da Bologna e conduce in territorio ravennate; il canale emiliano-romagnolo separa il borgo, costituito da rare abitazioni civili, da Castelguelfo. La chiesa è orientata.
impianto planivolumetrico
La chiesa è aggregata orizzontalmente unicamente al basso volume, porticato sul fronte, che ospita la sagrestia. Il volume del campanile, isolato e contiguo all’angolo sud est dell’aula, è collegato ad essa mediante un arco in muratura.
esterno
L’aula è preceduta da un sagrato sterrato di forma triangolare affiancato da spiazzi prativi e alberati. Un breve corsello introduce alla facciata a capanna, finita in mattone a vista, tripartita da lesene interrotte da un marcapiano orizzontale e chiuse in alto da archi a tutto sesto. La specchiatura centrale è di maggiore ampiezza rispetto alle laterali. Nel registro inferiore ospita il portale, contornato da una cornice trilitica modanata sovrastata da un timpano circolare spezzato poggiante su mensoline. Nel registro superiore, in asse, si apre una finestra circolare sovrastata da una nicchia per statua. Nei registri laterali si aprono due finestre schermate da grata. Il profilo del tetto a capanna è sottolineato da una cornice in cotto a dentelli e denti di sega e chiuso in alto da un cippo lapideo con croce metallica. Il fianco sinistro, privo di aperture, è caratterizzato dalla presenza di lesene che ne suddividono il parato in cinque specchiature. Il presbiterio quadrangolare è chiuso da una parete nella quale si aprono, come in facciata, due finestre rettangolari ai lati e un oculo in alto al centro. Il fianco destro ripete materiali e ritmi del sinistro, con l’eccezione dell’innesto dell’arco in muratura che copre il passaggio fra l’aula e il campanile.
pianta
Ad aula, con presbiterio quadrangolare.
interni
Si accede all’aula mediante una bussola lignea sovrastata da una finta cantoria sempre in legno poggiante su pilastri, travi e travetti lignei esterni alla bussola. L’ingresso è fiancheggiato da due finestre rettangolari e sormontato da un oculo inserito in una strombatura. L’aula è pavimentata a mattonelle in ceramica color rosato. Il volume dell’aula è scandito in quattro campate da lesene prive di capitello, evidenziate dalla tempera grigia che le distingue dal rosa pesca delle pareti. Le lesene reggono una trabeazione sulla quale si imposta la volta a botte ribassata scandita da costoloni. Le pareti dell’aula sono prive di cappelle o decorazioni; nella terza campata sui due lati si aprono due nicchie per statua. Il presbiterio, a pianta quadrangolare, è introdotto da un arco in leggero aggetto e rialzato di un gradino; la volta a botte ribassata prosegue la copertura dell’aula. A differenza dell’aula è pavimentato a veneziana. Al centro un’area ulteriormente rialzata di un gradino è pavimentata a lastre di marmo e destinata agli altari. Ai lati del presbiterio si aprono gli accessi alla sagrestia, a sinistra, e al campanile, a destra.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio, orizzontamenti presumibilmente in legno, manto in coppi.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in due file di panche disposte a battaglione conformemente al volume dell’aula. Il presbiterio ospita l’altare preconciliare in marmo con dossale e tabernacolo inserito al centro dei gradini e l’altare post conciliare, sempre in marmo. La sede è costituita da una savonarola collocata presso l’altare antico, a destra; altre panche sono addossate alle pareti e una teoria di panche con dossale e inginocchiatoio è addossata alla parete di fondo occupandone l’intera larghezza. L’ambone, a leggio, è collocato a destra dell’altare al popolo. Il fonte battesimale, a fusto, è situato presso l’ingresso, a sinistra. Un confessionale ligneo è addossato alla parete destra, nella prima campata.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1975-1980)
E' stato aggiunto un altare al popolo al centro dell'area presbiteriale.