chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Castel Guelfo di Bologna Bologna chiesa parrocchiale Sacro Cuore di Gesù e S. Giovanni Battista di Castel Guelfo Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù e San Giovanni Battista di Castel Guelfo contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici altare - aggiunta arredo (1966-1970) XV - 1462(origini intero bene); 1799 - 1887(ricostruzione intero bene); 1980 - 1989(ristrutturazione coperto); 2003 - 2003(restauro facciata); 2010 - 2010(restauro intero bene)
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e San Giovanni Battista <Castel Guelfo>
Altre denominazioni
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e San Giovanni Battista di Castel Guelfo Sacro Cuore di Gesù e S. Giovanni Battista di Castel Guelfo
Autore (ruolo)
Venturoli, Angelo (ricostruzione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura neoclassica (ricostruzione)
Notizie Storiche
XV - 1462 (origini intero bene)
All’interno del castello che dava il nome a Castel Guelfo esisteva un oratorio angusto e insufficiente per la popolazione che si doveva recare, per le pratiche religiose, a San Martino in Medesano, a S. Reparata o a S. Maria degli Albimani. Virgilio Malvezzi dopo aver fatto fortificare il paese vi volle edificare una chiesa, compiuta nel 1462. In base ad un disegno di Danti del 1578 sappiamo che era preceduta da un portico a quattro arcate a tutto sesto, rialzato, con accesso tramite due scalinate.
1799 - 1887 (ricostruzione intero bene)
Fra il 1799 e il 1802 Angelo Venturoli progettò una nuova chiesa su commissione del senatore Piriteo Malvezzi. A causa della posizione e dell’area disponibile, posta fra due strade, la costruzione non fu perfezionata secondo il disegno originario del Venturoli. La morte del senatore Piriteo nel 1806 avvenne prima della costruzione del campanile i cui lavori di edificazione furono avviati nel 1832, l’opera fu terminata solo nel 1887.
1980 - 1989 (ristrutturazione coperto)
L’ultimo intervento di ristrutturazione del coperto è stato effettuato negli anni Ottanta del Novecento; in seguito non è più stato necessario intervenire se non con opere di manutenzione ordinaria.
2003 (restauro facciata)
La facciata della chiesa fu restaurata nel 2003.
2010 (restauro intero bene)
Nel corso del 2010 furono effettuati numerosi lavori di restauro alla chiesa che però non hanno comportato interventi di natura strutturale. L’interno è stato interamente ritinteggiato nei toni bianco e acquamarina coerenti con la decorazione primo ottocentesca.
Descrizione
La chiesa di Castel Guelfo sorge all'interno del più antico nucleo abitato del paese, un tempo cinto da mura. La facciata a salienti rampanti presenta materiali, disegno e cromie tipiche dell'architettura bolognese. L'interno è suddiviso in tre navate da teorie di colonne libere sulle quali si imposta l'architrave che regge la volta centrale, a vela; le navate laterali sono soffittate. Il presbiterio quadrangolare, inquadrato anch'esso da colonne libere angolari, è coperto a falsa cupola.
contesto
La chiesa sorge all’interno del più antico nucleo del paese, il cui impianto reticolato rimanda all’epoca romana. Le notizie documentate risalgono al XII secolo, quando il borgo fu fortificato e furono eretti i torrioni angolari tuttora esistenti. L’aula, inserita in un sistema di edifici compatto e omogeneo per materiali e tipologia costruttiva, è in affaccio sul decumano maggiore ed è orientata a nord.
impianto planivolumetrico
La chiesa è aggregata orizzontalmente a volumi destinati ad abitazione civile, ad ovest e a nord, e a casa canonica, ad est, addossati interamente al livello inferiore dei due prospetti dell’aula. Un cortile interno si apre fra i volumi del presbiterio e degli edifici all’angolo nord ovest del quadrilatero già fortificato.
esterno
L’accesso all’aula liturgica è mediato da un corsello delimitato da fittoni lapidei e vasi con piante. La facciata, a salienti rampanti, presenta un registro inferiore caratterizzato da lesene singole e ribattute, binate nella porzione centrale, che inquadrano il portale sormontato da una mensola architravata e due finestre nelle specchiature laterali. Le lesene sono chiuse da capitelli dorici sui quali si imposta un cornicione marcapiano modanato. Il registro superiore riprende il motivo delle lesene binate che presentano capitelli ionici e inquadrano la finestra che si apre in asse con il portale. La facciata è conclusa da un timpano con cornice modanata caratterizzata da un giro di dentelli, conclusa da un cippo lapideo con croce sommitale. Le ali sono raccordate da salienti rampanti che presentano cippi piramidali alle estremità. I fianchi e l’abside sono in gran parte celati dai volumi degli edifici circostanti che lasciano indagare solo il cleristorio che presenta due aperture su ciascun lato.
pianta
A tre navate, con presbiterio quadrangolare.
interni
Si accede all’aula mediante una bussola lignea; l’ingresso è sormontato da una finestra impostata sopra l’alta trabeazione. L’aula è pavimentata a veneziana. Il volume dell’aula è scandito in tre navate separate da colonne libere con capitelli ionici che ritmano quattro campate; le due campate maggiori sono centrali. Sui capitelli delle colonne si imposta una trabeazione con fregio a triglifi alternati a bassorilievi in stucco; sulla trabeazione si imposta la volta a botte costolonata con unghie nelle quali si inscrivono due finestre per lato. Le navi laterali prendono luce dalle finestre aperte in controfacciata, sono chiuse da un soffitto a cassettoni e terminano all’altezza del presbiterio. Nella prima campata della nave di sinistra si apre un piccolo locale voltato a vela dove un tempo era ospitato il fonte battesimale, oggi in chiesa, e che è divenuto ufficio e confessionale ad uso del parroco. Le navate laterali terminano in pareti nelle quali si inscrivono nicchie per statue; sotto le nicchie si aprono due accessi ai locali laterali che fungono da servizio, a sinistra, e da sagrestia a destra. Il presbiterio, a pianta quadrangolare, è definito da quattro colonne libere sulle quali si impostano gli archi che disegnano i pennacchi d’imposta della falsa cupola. L’area presbiteriale è rialzata di un gradino e pavimentata a palladiana; ai lati si aprono due accessi al locale di servizio a sinistra e alla sagrestia a destra, entrambi sormontati da cantorie; sopra la trabeazione si aprono due finestre. La parete di fondo del presbiterio è interessata dalla presenza di un’ancona in stucco di respiro architettonico che ne occupa l’intera superficie.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio, orizzontamenti non indagabili, manto in coppi.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in quattro file di panche disposte a battaglione nella nave centrale e negli interstizi fra le colonne; il coro è invece disposto in sedie poste trasversalmente e collocate nella nave di sinistra. Il presbiterio ospita l’altare preconciliare in marmo, completo di dossale e tabernacolo inserito fra i gradini. La sede è costituita da una poltrona collocata davanti all’altare antico, a destra; un ambone a leggio è presente sulla sinistra del presbiterio. Il fonte battesimale, a fusto, un tempo collocato nella navata destra in corrispondenza della porta laterale poi tamponata, in seguito posizionato nella cappellina della nave sinistra, è oggi presente nella stessa navata sinistra presso la controfacciata. Un solo confessionale ligneo è collocato nel locale di servizio a sinistra del presbiterio ma l’ex cappellina del fonte battesimale è usata come penitenzieria. In chiesa è ancora presente il pulpito, addossato alla terza colonna del lato sinistro.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1966-1970)
Effettuato subito dopo il concilio, quando è stato collocato l’attuale altare al popolo retto da un piedistallo in legno marmorizzato.