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Casalecchio di Reno
Bologna
chiesa
parrocchiale
Santi Giovanni Battista e Benedetto di Tizzano all'Eremo
Parrocchia dei Santi Giovanni Battista e Benedetto di Tizzano all'Eremo
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
1378 - 1655(preesistenze intero bene); 1655 - 1741(costruzione intero bene); 1796 - 1799(proprietà carattere generale); 1875 - XIX(ristrutturazione intero bene); 1929 - 1936(restauro intero bene); 1983 - XX(restauri pareti e coperto)
Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Benedetto di Tizzano all'Eremo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Benedetto di Tizzano all'Eremo <Casalecchio di Reno>
Altre denominazioni Santuario del Ss.mo Crocifisso
Ambito culturale (ruolo)
barocco bolognese (costruzione)
Notizie Storiche

1378 - 1655 (preesistenze intero bene)

Tra il 1655 e il 1665 i Monaci Camaldolesi di Monte Corona lasciarono l'antico eremo di Casola Canina, nella Valle dell'Idice, fondato nel 1621, poiché sorgeva su un terreno franoso, e trasferirono la loro comunità sul colle di Tizzano. Qui avevano acquistato un appezzamento dalla famiglia Guastavillani per edificare una chiesa e un monastero. Il terreno era collocato a meno di un chilometro a nord dalla chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista di Tizzano, citata dalle fonti già nel 1378.

1655 - 1741 (costruzione intero bene)

Il 14 novembre 1655 fu posta la prima pietra dell'eremo, dedicato a San Benedetto. Nonostante i monaci si fossero prodigati per raccogliere i mezzi necessari ad “edificare una chiesa vasta con un monastero capace di contenere un buon numero di frati” (Chiese parrocchiali della Diocesi di Bologna, vol. I, n. 83), il cantiere procedette lentamente. Ricevette una forte sollecitazione da parte del Cardinale Prospero Lambertini che, nel 1731, ordinò ai Camaldolesi di portare a termine l'opera. Il 27 agosto 1741 la chiesa fu consacrata dal Cardinale Giovanni Battista Scarselli, come riporta l'iscrizione sul portale maggiore.

1796 - 1799 (proprietà carattere generale)

Con l'ingresso delle truppe napoleoniche a Bologna e l'instaurazione della Repubblica Cispadana, fu abolito l'ordine camaldolese. L'arcivescovo Andrea Gioannetti trasferì il titolo di parrocchia dall'antica chiesa di San Giovanni Battista, che passò sotto la giurisdizione dei Marescalchi, alla chiesa dell'Eremo di Tizzano.

1875 - XIX (ristrutturazione intero bene)

Nel 1875 il parroco, Don Pietro Minelli, commissionò il rifacimento del tetto, la pulizia interna degli intonaci, la revisione degli stucchi, la tintura delle porte e la sistemazione della gradinata esterna.

1929 - 1936 (restauro intero bene)

La chiesa fu lesionata dal terremoto del 1929. Il parroco, Don Alfeo Tonelli, ne ordinò il restauro, concluso nel 1936.

1983 - XX (restauri pareti e coperto)

Nel 1983 si registra un intervento di restauro murario, cui seguirono interventi sul coperto effettuati a più riprese.
Descrizione

La Chiesa dei SS. Giovanni Battista e Benedetto sorge sul colle di Tizzano, in un contesto paesaggistico fortemente panoramico. L’esterno, in mattoni faccia a vista sagramati, si caratterizza per le linee sobrie che, in facciata, ripetono la scansione degli spazi interni. L’interno, ad aula unica, è scandito in campate dal ritmo regolare e presenta sei cappelle laterali passanti, pavimentazione in cotto e volta a botte. L’aula è conclusa da un presbiterio seguito da un profondo coro a pianta quadrangolare.
contesto
La chiesa dei SS. Giovanni Battista e Benedetto sorge in prossimità del crinale della prima ondulazione appenninica che si affaccia sulla piana padana, ad ovest dell’innesto in cui il fiume Reno lascia il suo corso montano per iniziare quello di pianura. L’eremo di Tizzano si trova così in posizione simmetrica rispetto al Santuario della Madonna di San Luca che lo fronteggia alla stessa quota sull’altro lato della gronda valliva. Punto panoramico su tutta la pianura e particolarmente su Casalecchio di Reno, la parrocchia, con due gruppi di case simmetriche rispetto all’aula, costituisce un borgo decisamente isolato al quale introduce un viale alberato perpendicolare alla navata, e un arco monumentale in laterizio.
impianto planivolumetrico
Il volume dell’aula, che ingloba anche la base del campanile, sorge isolato ed orientato verso ovest. Su questo stesso asse si allineano due costruzioni di impianto simmetrico, parallele all’aula e di comparabili dimensioni longitudinali, separate da questa mediante due cortili. Il Fabbricato di destra ospita la canonica e le sale parrocchiali.
esterno
Superato l’arco monumentale in laterizio che introduce all’attuale Borgo, ci si trova in un ampio sagrato che introduce alla chiesa e alle sue pertinenze, in un impianto simmetrico che pone al centro la scalinata d’accesso alla chiesa e ai lati i cancelli di introduzione ai cortili che separano l’aula dai due fabbricati a questa paralleli e simmetrici. Il sagrato, in terra battuta e ghiaia, sfuma poi in ampi prati erbosi che sul fronte della chiesa lasciano libera la vista sulla città. La facciata, realizzata interamente in laterizio sagramato, si compone di un corpo centrale, con scalone lapideo che conduce all’ingresso trabeato sovrastato da un finestrone incorniciato, fiancheggiato da due corpi laterali ciechi raccordati al corpo centrale tramite due voltine; un timpano dalle falde particolarmente inclinate e reso evidente dalle lesene e dai marcapiani in aggetto che scandiscono la facciata reca un oculo centrale e croce sommitale a conclusione del prospetto. I fianchi simmetrici dell’aula, anch’essi in mattoni coperti da una sottile sagramatura, sono caratterizzati da piccole aperture rettangolari alla sommità delle navate laterali e ampie finestrature (alcune delle quali tamponate) nel cleristorio. Un campanile affianca la chiesa lungo la navata sinistra: il fusto di questo elemento, in mattoni sagramati, ha la base completamente annegata nella navata laterale della chiesa a sorreggere una torre campanaria con quattro finestre a tutto sesto sovrastata da una cuspide a pianta quadrata con croce sommitale.
pianta
Pianta ad aula unica con cappelle laterali passanti e abside quadrangolare.
interni
Si accede alla chiesa tramite una bussola lignea. L'interno è caratterizzato da una pavimentazione in cotto antico, disposto di piatto e a lisca di pesce che interessa l'aula, il presbiterio e le cappelle laterali. L'aula, luminosa e ampia, scandita in tre campate rettangolari, si apre lateralmente con sei ampi archi a tutto sesto (tre per lato) alternati a paraste lisce, su alto basamento, sormontate da un capitello di ordine corinzio in stucco e ricca trabeazione modanata aggettante a correre lungo tutto il perimetro della chiesa come base per la volta a botte lunettata di chiusura dello spazio celebrativo. Le lunette che si aprono tra le unghie accolgono, con ritmo alternato, finestre rettangolari ad assicurare, insieme alla grande finestra in controfacciata, l'illuminazione naturale del santuario. Le cappelle laterali passanti sono delimitate negli angoli da doppie paraste, su alto basamento, sormontate da capitello liscio che regge una modanatura lievemente aggettante, e coperte da una volta a botte. La cappella maggiore, innalzata di due gradini rispetto all'aula, è profonda e suddivisa in due ulteriori piccole campate, individuate angolarmente da paraste su alto basamento con fusto rudentato a scanalatura dipinta e capitello di ordine corinzio in stucco. La prima campata corrisponde al presbiterio; la seconda è riservata al coro. La parete terminale dell'abside, a pianta quadrangolare, è decorata da due riquadri dipinti sull’intonaco con eleganti motivi arricciati, ai lati della pala d'altare maggiore, e da una lunetta a cassettoni dipinti con un grande cartiglio arricciato su cui è rappresentato l'occhio della Provvidenza.
impianto strutturale
Struttura portante in mattoni con copertura in coppi.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata conformemente al volume dell'aula, in due fila di panche in legno a battaglione. Il presbiterio comprende: l'altare preconciliare, in legno policromo, al centro del quale è incastonato il tabernacolo; l'altare postconciliare, l'ambone a leggio; la croce astile collocata nella parte alta dell'altare e due panche che fungono da sede liturgica, poste sul lato destro e sinistro del presbiterio, tutti in noce massello. La sede del celebrante non è presente, e la sua posizione non è riconoscibile. I confessionali sono compresi nelle prime due cappelle laterali. Il fonte battesimale in marmo bianco, funzionale al rito per aspersione, è collocato nella prima cappella laterale a sinistra rispetto all'ingresso.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
L'altare, di forma parallelepipeda, in legno di noce massello, è posto al centro del presbiterio tra i due gradini che lo separano dall'aula e i tre gradini che conducono alla pedana lignea dell'altare preconciliare. L'ambone a leggio, in legno di noce massello, è collocato sul lato destro del presbiterio.
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