chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Casacorba Vedelago Treviso chiesa parrocchiale S. Fosca Vergine e Martire Parrocchia di Santa Fosca Vergine e Martire Pianta; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Interni; Facciata; Elementi decorativi altare - aggiunta arredo (anni 2000) 1181 - 1181(esistenza preesistenza); 1722 - 1722(inizio costruzione intero bene); 1741 - 1741(completamento costruzione intero bene); 1994 - 1994(restauro copertura presbiterio); 2007 - 2008(restauro copertura aula)
Chiesa di Santa Fosca Vergine e Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Fosca Vergine e Martire <Casacorba, Vedelago>
Altre denominazioni
S. Fosca Vergine e Martire
Autore (ruolo)
Massari, Giorgio (progettista)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (costruzione chiesa)
Notizie Storiche
1181 (esistenza preesistenza)
La cappella, dedicata a S. Fosca Vergine e Martire, è citata sin dal 1181 come cappella sottoposta direttamente al capitolo della diocesi di Treviso, ed è soggetta alla pieve di Albaredo sino al 1757, quando il vescovo Paolo Francesco Giustiniani ne dispose l’erezione in parrocchia autonoma.
1722 (inizio costruzione intero bene)
Già nel 1722, il popolo di Casacorba pone la prima pietra di un nuovo campanile e nel 1736 apre il cantiere di una nuova chiesa. Secondo alcuni storici l'edificio sarebbe stato progettato dal celebre Giorgio Massari mentre Domenico Maria Federici la ritiene piuttosto del capomastro Pietro Cappellaro di Levada.
1741 (completamento costruzione intero bene)
Nel 1741, tempio (consacrato nel 1777) e campanile sono eretti. La chiesa, in particolare, si presenta, come ora, di notevole qualità architettonica.
1994 (restauro copertura presbiterio)
Nel 1994 viene restaurato il tetto del presbiterio, su progetto dell’arch. Giorgio Sparisi.
2007 - 2008 (restauro copertura aula)
Nel 2007-2008 viene restaurata la copertura dell’aula.
Descrizione
La chiesa parrocchiale di Santa Fosca in Casacorba è un edificio di culto eretto tra il 1738 ed il 1741 su disegno di Giorgio Massari e sotto la direzione del capomastro Capellari di Levada; esso rappresenta un monumento architettonico di notevole pregio storico-artistico, come documentato dalla pubblicazione di Antonio Massari del 1971. L'edificio ha impianto a "basilica" semplice, ad aula unica su cui si aprono il presbiterio e quattro cappelle laterali.
L'edificio sacro è caratterizzato da un aulico quanto rigoroso ordine classico che si inserisce nell'alveo della tradizione classicista d'impronta palladiana oramai ben radicata nel territorio della Serenissima. La facciata, di stile palladiano con semicolonne corinzie, ha una grande lunetta sotto la trabeazione e un portale con frontone ad arco spezzato e cornici dentellate.
L’interno è scandito da semicolonne con capitello corinzio che sorreggono un’alta trabeazione che corre lungo tutto il perimetro interno della chiesa; in contrasto con le linee classiche della costruzione sono gli altari barocchi, provenienti da una chiesa di Chioggia. Sul soffitto a vela sono presentigli stucchi che formano la cornice di tre comparti, rimasti privi di decorazione pittorica.
Pianta
La pianta è di tipo basilicale ad unica navata rettangolare con quattro cappelle laterali e cappella presbiterale a pianta quadrata.
Struttura
Le murature sono in mattoni pieni di tipo tradizionale.
Coperture
La copertura dell'aula è costituita da 13 capriate "composte" a doppio monaco con controcatena, da 5 catene di rinforzo intervallate, 1 catena ogni due capriate, che sopportano il peso di 5 correnti longitudinali ai quali è appeso il soffitto a vela dell'aula in arelle intonaco e stucchi. La copertura del coro risulta invece composta da 4 capriate di tipo "Palladiano" ed un ventaglio terminale di puntoni che sopportano un listellato di arcarecci. La copertura dell'edificio è costituita da un'impalcatura originale di tavelle in cotto poggianti sugli arcarecci, in parte sostituita da moderni tavelloni e da un manto di tegole curve in laterizio o coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in quadrotti di marmo bicromo Rosso di Asiago e bianco.
Interni
Le superfici interne sono intonacate di bianco e sono scandite da semicolonne con capitello corinzio che sorreggono un’alta trabeazione che corre lungo tutto il perimetro interno della chiesa. in contrasto con le linee classiche della costruzione sono gli altari barocchi, provenienti da una chiesa di Chioggia. Sul soffitto a vela sono presentigli stucchi che formano la cornice di tre comparti, rimasti privi di decorazione pittorica.
Facciata
La facciata, di stile palladiano con semicolonne corinzie, ha una grande lunetta sotto la trabeazione e un portale con frontone ad arco spezzato e cornici dentellate.
Elementi decorativi
All’interno della chiesa si possono ammirare tre splendidi altari: il maggiore, del XVIII secolo, in marmo bianco e rosso screziato con quattro colonne tortili, mensa con paliotto ad altorilievo in marmo bianco con angeli e simbolo eucaristico, sul fastigio angeli, cherubini e padreterno; sullo sfondo è presente la pala con i Santi Fosca, Giovanni Battista e Girolamo, attribuita o a Giovanni Bonagrazia (1654-circa 1730) o ad un anonimo pittore veneto del sec. XVIII. L’altare laterale di sinistra, del sec. XVIII, dedicato a San Valentino, riprende i motivi stilistici del maggiore: quattro colonne tortili, mensa svasata con ovale in marmo giallo recante, al centro, rilievo della Madonna del Carmine in marmo bianco, e pala con Maria tra i Santi Antonio da Padova, Rocco e Michele Arcangelo, datata 1679 e siglata dal pittore Giacomo Galletti.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (anni 2000)
L'altare esistente è mobile, in legno dorato, acquistato su catalogo.