chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Scaltenigo Mirano Treviso chiesa parrocchiale Cattedra di S. Pietro Parrocchia della Cattedra di San Pietro Pianta; Coperture; Facciata; Prospetti; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Altare maggiore presbiterio - intervento strutturale (1986 - 87 ); presbiterio - intervento strutturale (1986 - 87); presbiterio - aggiunta arredo (1986 - 87) 1170 - 1170(costruzione intero bene); 1371 - 1371(ampliamento intero bene); 1430 - 1430(ricostruzione sacrestia e campanile); 1435 - 1435(danneggiamento antico campanile); XVI - XVI(rifacimento battistero); XVI - XVI(restauro intero bene); 1558 - 1558(inizio della costruzione campanile); 1563 - 1563(costruzione campanile); 1751 - 1751(sostituzione balaustra presbiterio); 1842 - 1842(restauro campanile); 1850 - 1850(restauro intero bene); 1852 - 1852(collocazione di nuove campane campanile); 1863 - 1863(restauro intero bene); 1865 - 1865(restauro campanile); 1880 - 1890(restauro intero bene); 1895 - 1895(collocazione di nuove campane campanile); 1902 - 1906(sopralluogo e descrizione dello stato di fatto campanile); 1910 - 1910(restauro e sostituzione campanile e organo); 1924 - 1924(sostituzione orologio campanile); 1939 - 1939(sistemazione esterno); 1957 - 1957(costruzione sacrestia); 1963 - 1963(ricollocazione affresco esterno); 1986 - 1987(restauro conservativo intero bene); 2010 - 2012(restauro conservativo campanile)
Chiesa della Cattedra di San Pietro
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa della Cattedra di San Pietro <Scaltenigo, Mirano>
Altre denominazioni
Cattedra di S. Pietro
Autore (ruolo)
Mazza, Damiano (realizzazione pala d'altare)
Gai, Antonio (realizzazione decorazioni)
Tiepolo, Giandomenico (realizzazione affresco)
Ambito culturale (ruolo)
gotico (ricostruzione )
rinascimentale (costruzione pronao )
Notizie Storiche
1170 (costruzione intero bene)
Viene costruita una cappella, probabilmente dipendente dall’abbazia di San Dario.
1371 (ampliamento intero bene)
L’edificio viene ricostruito nella forma attuale, conservando la facciata con mattoni a vista e la struttura interna ad unica navata, chiusa da una semplice abside quadrata, della costruzione precedente.
1430 (ricostruzione sacrestia e campanile)
Viene ampliata la sacrestia e ricostruita la cuspide del vecchio campanile, in seguito caduta.
1435 (danneggiamento antico campanile)
Cade la cuspide del vecchio campanile, probabilmente a causa di una tromba d’aria.
XVI (rifacimento battistero)
Il battistero viene spostato e rifatto di maggiori dimensioni, presentandosi come una vasca in pietra contenuta in una nicchia semicilindrica chiusa da un cancello.
XVI - XVI (restauro intero bene)
Vengono effettuate grandi trasformazioni a seguito delle norme tridentine in ordine alla liturgia e al decoro. Oltre al restauro viene costruito un nuovo campanile e viene rimossa la balaustra all’interno della chiesa. Vengono apportate modifiche agli ornamenti interni quali statue e dipinti, che vengono tolti o sostituiti; gli altari in legno vengono sostituiti con altari in marmo in stile barocco e il ciborio ligneo viene sostituito con uno in marmo.
1558 (inizio della costruzione campanile)
In seguito alla demolizione del vecchio campanile, iniziano i lavori per quello nuovo.
1563 (costruzione campanile)
Vengono ultimati i lavori del campanile a Ovest, anteposto alla facciata principale della chiesa, fatta eccezione per il basamento ottagonale e per la cuspide, non realizzate per mancanza di fondi fino al 1566. Essi furono eseguiti dai maestri Rocco e Girolamo D’Elia.
1751 (sostituzione balaustra presbiterio)
Viene sostituita la balaustra in legno con una in marmo, a colonnine lavorate.
1842 (restauro campanile)
Viene restaurato il campanile, a seguito di un fulmine che lo aveva danneggiato.
1850 (restauro intero bene)
Viene collocato il nuovo organo che sostituisce quello più antico e viene rifatta la pavimentazione che ricopre le sepolture esistenti. Su progetto dell’architetto Antonio Romano vengono abbattuti i piccoli portici napoleonici presenti a Ovest e a Sud della chiesa, che anticipavano gli ingressi al cimitero e al campanile.
1852 (collocazione di nuove campane campanile)
Vengono collocate tre grandi e pesanti campane, fuse presso la ditta Colbachini.
1863 (restauro intero bene)
Vengono aperte nuove finestre e il battistero viene collocato nella sede attuale, sotto al pulpito.
1865 (restauro campanile)
Si lavora all’installazione del parafulmine. Nello stesso periodo viene restaurata la parte sommitale del campanile, che versava in gravi condizioni, a opera di Giovanni Brugnoli, e l’ultimo solaio di pietra, a opera di Luigi Don.
1880 - 1890 (restauro intero bene)
Vengono aggiunte due nicchie nelle pareti Nord e Sud, viene costruita la sacrestia e riedificato il presbiterio, allargato e prolungato. Anche il campanile viene restaurato.
1895 (collocazione di nuove campane campanile)
Vengono collocate altre grandi e pesanti campane, che indeboliscono la cella campanaria e saranno oggetto di continui interventi di manutenzione o sostituzione.
1902 - 1906 (sopralluogo e descrizione dello stato di fatto campanile)
L’ingegnere municipale Napoleone Civitach riporta una situazione preoccupante: la torre è fortemente fuori asse, ci sono tre fenditure lungo la canna, due delle quali oltrepassano lo spessore del muro, sui pilastri si nota un rigonfiamento e ci sono evidenti spaccature sulla cella campanaria. I lavori di restauro sono urgenti ma non vengono iniziati, alcuni pensano addirittura di demolire il manufatto per poi ricostruirlo. Viene fatta una seconda relazione dall’ingegner Francesco Marsich, che esclude la demolizione e propone interventi di consolidamento. I lavori vengono avviati nel 1906, con il l’impresario Luigi Nebuloni, sotto la direzione di Marsich. Questi prevedono numerosi interventi, tra cui l’inserimento di tiranti metallici.
1910 (restauro e sostituzione campanile e organo)
Viene restaurato il campanile e viene sostituito l’organo del Dacci con un nuovo strumento, costruito dalla ditta Pugina di Padova.
1924 (sostituzione orologio campanile)
Viene sostituito il vecchio orologio con un nuovo meccanismo, opera di Giuseppe Balasso di Piove di Sacco.
1939 (sistemazione esterno)
L’esterno attiguo alla chiesa viene liberato da tutte le sepolture e risistemato secondo l’assetto odierno.
1957 (costruzione sacrestia)
Viene costruita la nuova e attuale sacrestia.
1963 (ricollocazione affresco esterno)
Viene strappato un affresco posto all’esterno e spostato all’interno, a destra del portale principale. Esso risale al 1481 e raffigura la Madonna col Bambino, circondata dalle Santa Lucia e Caterina di Alessandria. All’interno è possibile riconoscere il nome della committente, Donna Bartolomea di San Marco da Marano.
1986 - 1987 (restauro conservativo intero bene)
Si avviano i lavori per un restauro conservativo, dove si interviene sulla copertura e sulle pareti esterne, intonacando le porzioni più recenti ed installando delle vetrate artistiche ad opera di Giovanni Vio. Viene rifatta anche la pavimentazione, ormai sconnessa, portando alla luce cinque pietre tombali e installando l’impianto di riscaldamento a pavimento. In questi anni vengono anche eseguiti gli interventi di adeguamento liturgico.
2010 - 2012 (restauro conservativo campanile)
Vengono fatti alcuni interventi di restauro sul campanile, in seguito ad alcuni distacchi della muratura. Essi vengono predisposti in maniera conservativa, cercando di rispettare l’esistente e senza tecniche invasive (preferendo le cuciture murarie e le iniezioni localizzate alle tirantature metalliche). Nella guglia viene inserita una rete in vetro-resina e uno strato di intonaco di consolidamento. I lavori sono stati predisposti dallo Studio Merlo, che li ha affidati alla ditta Ducale Restauro di Venezia.
Descrizione
La Chiesa di Scaltenigo, dedicata ai SS. Pietro e Paolo è stata fondata nel 1170 circa, su un terreno pianeggiante all'interno del centro storico della città. La configurazione odierna è frutto di alcuni interventi quattrocenteschi, che ampliano il manufatto.
La pianta è di tipo basilicale a unica navata, ritmata da quattro nicchie lungo le pareti longitudinali e coperta da un solaio piano affrescato. Essa termina con un presbiterio quadrato e con un’abside semicircolare.
La facciata principale in mattoni faccia a vista è preceduta da un protiro rinascimentale intonacato, sorretto da due colonnine. Essa è suddivisa da lesene che si congiungono in sommità disegnando tre archi gotici. In quelli laterali trovano posto due finestre ad arco acuto, in quello centrale si colloca un rosone tamponato.
Il campanile precede la facciata Ovest ed costituito da muratura in laterizi pieni con paramento a vista. Sul basamento massiccio si innesta il fusto quadrato, percorso per tutta la sua lunghezza da semplici paraste. La cella campanaria si apre con una bifora per lato ed è sovrastata da un tamburo che introduce la guglia sommitale.
Pianta
La pianta è di tipo basilicale a unica navata, ritmata da quattro nicchie lungo le pareti longitudinali, che ospitano gli altari minori. Essa termina con un presbiterio quadrato e rialzato di alcuni gradini, su cui si innesta l’abside semicircolare. A Est si snodano alcuni ambienti di servizio, come magazzino e sacrestia, ai quali si ha accesso dalla navata. Nell’angolo Nord è presente una piccola scala, che permette l’accesso alla cantoria che ospita l’organo, sorretta da quattro colonne molto essenziali.
Coperture
La struttura di copertura è composta da capriate in legno, completate da travetti, tavelle e manto tradizionale in coppi. Essa, restaurata negli anni Ottanta, è nascosta dal soffitto settecentesco decorato con un grande affresco.
Facciata
La facciata principale, a Ovest, ospita l’ingresso formato da un portale in pietra sovrastato da un protiro rinascimentale sorretto da due colonnine su alti piedistalli. Esso è intonacato e si contrappone alla muratura della facciata in mattoni faccia a vista, messa in ulteriore risalto dalle murature esterne intonacate dei volumi laterali. La facciata è suddivisa da lesene, sovrastate da piccoli oculi, che si congiungono in sommità disegnando tre archi gotici. In quelli laterali trovano posto due finestre ad arco acuto ornate da vetrate colorate, in quello centrale si colloca un rosone tamponato.
Prospetti
I prospetti laterali sono in mattoni faccia a vista, fatta eccezione per i volumi che ospitano gli altari minori, che sono intonacati a contrasto. Le bucature sono ad arco a tutto sesto, anch’esse ornate da vetrate colorate. I prospetti terminano con un coronamento composto da archetti pensili in muratura.
Campanile
Il campanile è costituito da muratura in laterizi pieni con paramento a vista e si innalza fino a raggiungere i 46 metri d’altezza, assottigliando via via le sue pareti. L’ingresso è posto nel basamento massiccio e rastremato, in quanto isolato rispetto alla chiesa. Su di esso si innesta il fusto quadrato, percorso per tutta la sua altezza da paraste che fungono da contrafforti, interrotte solo dall’orologio nel lato fronte strada. Al termine del fusto si apre la cella campanaria, anticipata e coronata da due cornicioni in aggetto sotto i quali sono definiti alcuni elementi decorativi. La cella è coperta da una calotta in laterizio e presenta una bifora per lato. Essa è sovrastata da un tamburo che introduce la guglia sommitale, con una struttura autoportante, chiusa da una pietra lavorata su cui si ancorano la figura di San Pietro e la croce.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata e del presbiterio è composta da elementi quadrati in marmo di Verona, disposti in diagonale, alternando i toni del rosso e del bianco. Essa è stata rifatta negli anni Ottanta, portando alla luce cinque pietre tombali, per installare l’impianto di riscaldamento a pavimento.
Elementi decorativi
I paramenti interni sono semplici, rimaneggiati nel corso del Settecento, sui toni del bianco e del rosa. L’apporto decorativo più evidente è sicuramente costituito dagli altari laterali, che sono decorati con pale d’epoca, come la pala della Madonna del Carmine.
Il soffitto settecentesco, che nasconde la struttura portante in capriate, è decorato con affreschi risalenti al XVIII secolo raffiguranti “La Gloria dei SS. Pietro e Paolo” di attribuzione incerta (G.B. Canal o G. Tiepolo – quest’ultimo più probabile) e, agli angoli, da quattro evangelisti ed angeli monocromi.
Sono presenti alcune pietre sepolcrali a pavimento. Nel presbiterio è situata la tomba dei parroci (1586 circa), ai piedi dei gradini del presbiterio è posta la tomba di Pizzamana Pizzamano e del marito Gian Francesco Michiel (1594), al centro della chiesa si colloca la sepoltura dei benefattori Orazio Possidomio e Valerio Muffà (1586), davanti all’altare di S. Pietro è situata la tomba di Felicita e Bastian Girardo (1620), mentre in fondo alla chiesa trova posto la tomba della famiglia Brugnoli (1651). Altri apporti decorativi di rilievo sono un’iscrizione scolpita sul fastigio dell’altare del Carmine a memoria dei donatori G.B. Borgogna e P. Pizzamano (1691), un’iscrizione sul basamento dell’acquasantiera di destra con i nomi dei massari (1533), alcuni dipinti d’epoca realizzati tra il XV e XVI secolo e due acquasantiere in marmo, del XVI secolo.
Altare maggiore
Nell’area presbiterale trova posto l’altare maggiore, decorato con elementi geometrici in marmo policromo. Su di esso poggia un tabernacolo in marmo e ottone dietro al quale vi sono due colonne che sorreggono un timpano semicircolare interrotto da un medaglione decorativo. Qui fu collocata da Agnoletti, nel 1574, la pala della Resurrezione, attribuita a Damiano Mazza, allievo di Tiziano. Ai lati della pala sono poste due grandi statue in marmo di Carrara degli apostoli Pietro e Paolo, opere di Antonio Gai, uno dei più importanti scultori veneziani del settecento.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1986 - 87 )
Viene rimosso il pulpito ligneo presente nell'area del presbiterio.
presbiterio - intervento strutturale (1986 - 87)
Viene rimosso il baldacchino in legno collocato nella zona del presbiterio.
presbiterio - aggiunta arredo (1986 - 87)
Vengono inseriti un altare e un ambone mobili. Il primo è decorato con un bassorilievo in ottone che raffigura l’ultima cena. L’ambone è in ottone con leggio e mensa in legno.