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edilizia di culto
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adeguamento liturgico
Valperga
Torino
chiesa
parrocchiale
San Giorgio Martire
Parrocchia di San Giorgio Martire
pianta; facciata; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; navata laterale destra; navata laterale sinistra; presbiterio; apparato liturgico; campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
1355 - XV(costruzione chiesa primitiva); 1527 - 1527(beneficio chiesa primitiva); 1585 - 1585(intitolazione intero bene); 1623 - 1623(contratto ampliamento coro carattere generale); 1710 - 1710(ampliamento coro); 1730 - 1738(richiesta di ampliamento carattere generale); 1739 - 1750(ampliamento e facciata intero bene); 1749 - 1749(fondamenta campanile); 1777 - 1792(costruzione campanile); 1790 - 1790(realizzazione portale); 1791 - 1796(installazione orologio campanile); 1830 - 1830(qualificazione carattere generale); 1831 - 1831(ampliamento intero bene); 1853 - 1853(perizia statica carattere generale); 1868 - 1868(ricostruzione organo); 1895 - 1895(zoccolatura facciata); 1963 - 1963(ampliamento cantoria); 1967 - 1974(restauro intero bene); 1971 - 1971(sistemazione sagrato); 1980 - 1980(impianti Campanile e orologio); 1995 ca. - 1995 ca. (restauro campanile); 2004 - 2005(rifacimento tetto); 2012 - 2012(restauro cappelle laterali)
Chiesa di San Giorgio Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giorgio Martire <Valperga>
Altre denominazioni Chiesa della Santissima Trinità
Autore (ruolo)
Michela, Costanzo (ampliamento e facciata)
Bo, Ludovico Antonio (campanile)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze canavesane (costruzione)
barocco (ampliamento)
maestranze luganesi (ampliamento e facciata)
tardobarocco (campanile)
neoclassico (cappelle laterali)
Notizie Storiche

1355 - XV (costruzione chiesa primitiva)

Il primo nucleo della chiesa della SS.Trinità era costituito dalla cappella intitolata a Santa Margherita, a fatta costruire nel 1355. All'origine probabilmente s'intese la Santa Margherita Martire ed in seguito la Santa "da Cortona". La più antica notizia è conservata in documento redatto nel 1454, siglato dai conti di Valperga ed il comune di Cuorgnè, conservato presso l’archivio comunale della città. La struttura della chiesa primitiva era ad una sola navata per i primi 11 metri con sei cappelle laterali inserite nel muro; per altri 11 metri era a tre navate con l'altar maggiore in fondo, probabilmente anch'esso inserito nel muro al centro. L’interno dell’antica chiesa ospitava probabilmente sei cappelle dedicate a S. Sebastiano, a Sant’Antonio Abate e Sant’Antonio da Padova, al Crocifisso, alla Madonna del Rosario, alla Madonna della cintura ed il Battistero, mentre l’altare maggiore doveva essere dedicato a Santa Margherita.

1527  (beneficio chiesa primitiva)

Il Conte Francesco di Valperga fu Pietro, nel suo testamento del 1527, fondava il beneficio di S. Margherita (poi soppresso dal Regio Demanio nel 1831). Il sacerdote beneficiato aveva l'onere della "messa quotidiana e festiva all'ora più conveniente nella chiesa di Santa Margherita”.

1585  (intitolazione intero bene)

Nel 1585, come riferisce Bertolotti, la nuova chiesa cambiò intitolazione passando sotto il titolo della SS. Trinità, a cui faceva capo una delle Confraternite più importanti di Valperga, aggregata all'Arci-confraternita di Roma.

1623  (contratto ampliamento coro carattere generale)

Nel 1623 venne siglato un contratto tra la Confraternita della SS,Trinità e una società di Lugano, per l'allungamento della chiesa e del "choro"; dai documenti d'archivio non risulta che il lavoro sia stato eseguito.

1710  (ampliamento coro)

L’attuale configurazione architettonica dell’edificio è frutto di tre ampliamenti: il primo intervento risale al 1710 con l’ingrandimento del coro. Il nuovo contratto venne firmato con alcuni capomastri di Milano; l'ampliamento della chiesa fu di circa 14 metri, così da fornire un ampio ed accogliente spazio, dietro l'altare, per i membri della Confraternita.

1730 - 1738 (richiesta di ampliamento carattere generale)

Fin all'anno 1730 la Confraternita e il Comune avevano fatto richiesta di ampliamento sia la Senato di S.M. in Torino sia all'autorità ecclesiastica, l'Arcivescovo Mons. Francesco Arborio Gattinara, ma senza esito concreto; Nel 1738 venne presentata una perizia catastrofica redatta da un certo Antonio Destefanis del luogo di Graglia, capomastro, architetto e misuratore, che avvalorò la richiesta di autorizzazione all'Intendenza di "demolire e ricostruire ampliando", accordata l'anno successivo.

1739 - 1750 (ampliamento e facciata intero bene)

Il secondo ampliamento consiste in un quasi totale rifacimento della chiesa al fine di poter offrire maggiore spazio ai fedeli. Per questa operazione venne interpellato dapprima l’architetto Bernardo Vittone, che prese visione dei lavori da eseguire e presentò il progetto che prevedeva un rimaneggiamento pressoché totale della primitiva chiesa. I membri della Confraternita pregarono l'architetto di voler adattare il disegno al "Choro esistente, ma il Vittone non accettò e preferì ritirarsi. Venne dunque interpellato Costanzo Michela di Agliè che portò a compimento il progetto, realizzando una chiesa a tre navate, arricchita di una nuova facciata e da un nuovo altare maggiore. Il Bertolotti riporta che, nel 1749, l'ing.Michela collaudava l'ingrandimento della Chiesa della SS.Trinità, per cui egli stesso aveva dato il disegno eseguito dai Capomastri Romanzino e Pianca di Lugano, autori anche degli stucchi. Nel 1750 risutla già eretto un altare laterale.

1749  (fondamenta campanile)

Vista la nuova configurazione della chiesa, si optò anche per la demolizione dell'antica torre campanaria, ormai non più funzionale, e si procedette alla costruzione di un nuovo campanile. Con decisione comunale del 1749 si iniziò lo scavo per le fondamenta (forse su disegno del Michela);

1777 - 1792 (costruzione campanile)

Dopo una lunga sospensione si ripartì con i lavori nel 1777. L'iter, lungo e complesso, rispose ad un progetto opera dell'architetto Ludovico Bo, canavesano di San Maurizio. Il progetto prevedeva di costruire non un campanile soltanto, ma due, uno dentro l'altro; e parimenti, fra l’uno e l'altro far salire non una ma due scale, che, partendo alla base da due angoli opposti, si sviluppavano una sull'altra senza mai intersecarsi. I 217 gradini in pietra per ogni scala, furono acquistati presso una cava di Salto. I mattoni impiegati nella costruzione furono fabbricati in loco con fornace da campo. Nel 1781, giunti al piano delle campane, i lavori vengono sospesi, in vista delle spese straordinarie che la comunità è costretta a sostenere, si presume per la formazione di nuove strade; i lavori riprendono 9 anni dopo, ossia nel luglio del 1790 e terminano nel 1792 con il collaudo redatto e firmato dal Bo nel luglio dello stesso anno.

1790  (realizzazione portale)

L'artistico portale in facciata venne realizzato su disegno del Michela, dagli artigiani Pietro Boggio e Francesco Roscio di Valperga. Esso presenta con battenti divisi in due parti, il superiore ad apertura indipendente per il passaggio del “trono” per le processioni. Reca inciso il triangolo della Trinità sotto una ghirlanda che scende a svolazzo entro vistose cornici.

1791 - 1796 (installazione orologio campanile)

Il 20 aprile del 1791 iIl mastro serragliere ed orologiaio Domenico Massa di Caluso è assunto come consulente per procedere alla verifica di tutta la ferramenta della appena costruita nuova parrocchiale e del campanile. Nella sua relazione non vi sono accenni all'orologio ma sicuramente, data la sua professione, è da ritenere che fosse stato affidato a lui l’incarico di realizzarlo. Nel 1796 l’orologio già esisteva: tra le spese sostenute dalla comunità,risultano pagate L.10 a tal Francesco Rossetto “regolatore dell’orologio”.

1830  (qualificazione carattere generale)

Nel 1803 avviene il trasferimento della attività parrocchiale da S.Giorgio alla SS.Trinità. Nello stesso anno fu acquistata la canonica per il parroco dalla Comunità.

1831  (ampliamento intero bene)

Il terzo intervento, del 1831, interessò la costruzione delle cappelle della Madonna della Liberazione e del Sacro Cuore e della sacrestia.

1853  (perizia statica carattere generale)

Nel 1853 una perizia verificò il cedimento di due pilastri; la struttura venne riportata in sicurezza nel 1855.

1868  (ricostruzione organo)

L'organo settecentesco originario della ditta Concone, venne ricostruito nel 1868 dall’organaro Pietro Barchietti, utilizzando parte del materiale del precedente.

1895  (zoccolatura facciata)

Viene realizzata la zoccolatura in facciata con lastre di pietra.

1963  (ampliamento cantoria)

Nel 1963 venne ampliata la balconata dell’organo.

1967 - 1974 (restauro intero bene)

Si pervenne ad un restauro radicale con il parroco don Vincenzo Rubatto: nel 1967 si iniziò con il ripristino degli stucchi e la decorazione di volte e cupole sotto la direzione artistica del prof. Dalle Ceste. Tra il 1968 e 1971 si provvide al rivestimento in marmo dei pilastri e sostituzione di alcune vetrate. Nel 1973 avvenne la sistemazione delle ampie cappelle laterali, infine nel 1974 il rifacimento del pavimento in marmo su disegno del parroco stesso. L’inaugurazione avvenne il 3 marzo 1974.

1971  (sistemazione sagrato)

Il sagrato è stato sistemato nel 1971 con parti lastricate (che incorporano i paracarri delimitanti la piazza) e parti in cubetti di porfido.

1980  (impianti Campanile e orologio)

Nel 1980 per mezzo della Ditta Trebino di Uscio (GE) sia l’orologio che le campane vengono dotate di apparecchiatura elettrica. L'iniziativa parte dal Comune che sceglie la suddetta ditta per l’elettrificazione dell‘orologio, poi accettata anche dalla Parrocchia per le campane, con inaugurazione ufficiale il 1° maggio 1980. Due anni più tardi verrà installato anche impianto di illuminazione del campanile.

1995 ca. - 1995 ca.  (restauro campanile)

A metà anni Novanta del XX secolo, poco dopo il duecentenario del 1992, il campanile viene sottoposto ad un’imponente opera di restauro delle murature e delle scale.

2004 - 2005 (rifacimento tetto)

Nei primi anni Duemila il tetto è oggetto di rifacimento.

2012  (restauro cappelle laterali)

Vengono restaurate le cappelle laterali.
Descrizione

La chiesa parrocchiale della SS.Trinità è ubicata nel centro storico del Comune di Valperga, prospiciente la "piazza della Chiesa". L'edificio sorge in continuità con il complesso della canonica. Ha facciata rivolta a nord-ovest, verso l'abitato. Ha pianta a croce, a tre navate, conclusa da capocroce con abside semicircolare. Le navate sono a loro volta suddivise in quattro campate, in corrispondenza della terza sono collocate le due cappelle laterali oggetto dell'ampliamento ottocentesco. Il fronte, interamente realizzato in laterizio a vista, è suddiviso in tre campi, di cui quello centrale leggermente aggettante, e raccordato con le ali laterali mediante elementi architettonici curvilinei. Il ritmo verticale è scandito dalla presenza di lesene binate, ad ordini sovrapposti, che sorreggono il cornicione su cui imposta il timpano di coronamento, ad andamento curvilineo. Ampia trabeazione mediana suddivide la facciata in due registri. Sull'asse centrale, nel registro inferiore, è collocato il portale settecentesco, in legno di noce, con intagli che ripropongono il triangolo simbolo della SS.Trinità, sormontato da un sovrapporta ovale affrescato con l'iconografia della dedicazione, e circondato da volute. Nel registro superiore, al centro, è collocato l'ampio finestrone, dalle linee barocche, inquadrato da volute e sormontato da due fiaccole.Al centro del timpano è presente un medaglione triangolare, simbolo della SS.Trinità, anch'esso contornato da conici curvilinee e da volute decorative. Ai vertici sono posizionate guglie in ceramica di Castellamonte. Sulle ali laterali sono collocati gli ingressi secondari. La struttura è in muratura di laterizio. Le navate risultano scandite dalla presenza di pilastri cruciformi che sorreggono gli archi e la cornice aggettante su cui impostano le volte di copertura. La copertura, a falde inclinate, presenta orditura in legno e manto in coppi. Sul lato destro della facciata è collocato l'alto campanile tardosettecentesco, a pianta quadrata, con struttura in laterizio a vista; misura circa 60 metri d'altezza, e risulta suddiviso in otto livelli, delimitati da lesene a ordini sovrapposti. Gli scomparti sono caratterizzati dalla sequenza ascensionale, su tutte e quattro le facce del manufatto, di aperture di forma rettangolare, circolare e ed esagonale, inscritta nel triangolo della SS.Trinità. Nel penultimo livello sono inseriti quadranti di orologio. La cella campanaria, alla sommità, risulta aperta sui quattro lati con monofore. Non si rilevano dissesti nè forme di degrado. L'edificio nel complesso presenta un buono stato di conservazione. La chiesa è officiata regolarmente.
pianta
L'edificio ha pianta a croce, a tre navate, conclusa da capocroce. Quest'ultimo è composto da una campata rettangolare e concluso dall'abside semicircolare, con andamento contenuto all'interno della sagoma dell'edificio. Le navate sono a loro volta suddivise in quattro campate; in corrispondenza della terza sono collocate le due cappelle laterali oggetto dell'ampliamento ottocentesco.
facciata
Il fronte, interamente realizzato in laterizio a vista con zoccolatura in pietra, è suddiviso in tre campi, di cui quello centrale leggermente aggettante, e raccordato con le ali laterali mediante elementi architettonici curvilinei. Il ritmo verticale è scandito dalla presenza di lesene binate, ad ordini sovrapposti, che sorreggono il cornicione su cui imposta il timpano di coronamento, ad andamento curvilineo. Ampia trabeazione mediana suddivide la facciata in due registri. Sull'asse centrale, nel registro inferiore, è collocato il portale settecentesco, con battenti divisi in due parti, di cui il superiore ad apertura indipendente per il passaggio del "trono per le processioni. E' in legno di noce con intagli che ripropongono il triangolo simbolo della SS.Trinità, sotto una ghirlanda che scende a svolazzo. L'ingresso è sormontato da un sovrapporta ovale, affrescato con l'iconografia della dedicazione, e circondato da volute e decoro a conchiglia. Al centro è riportata la scritta dell'antica dedicazione a Santa Margherita. Nel registro superiore, al centro, è collocato l'ampio finestrone, dalle linee barocche, inquadrato da volute e sormontato da due fiaccole. Al centro del timpano è presente un medaglione triangolare, simbolo della SS.Trinità, anch'esso contornato da conici curvilinee e da volute decorative. Ai vertici sono posizionate guglie in ceramica di Castellamonte. Sulle ali laterali sono collocati gli ingressi secondari, anch'essi in legno di noce a doppio battente.
prospetti laterali
I prospetti laterali sono realizzati in muratura mista di pietre e laterizio, rifinita ad intonaco grezzo, che in alcune porzioni lascia intravedere la tessitura muraria sottostante. In corrispondenza delle cappelle laterali sono collocate finestre reniformi ed ellittiche; le stesse sono riproposte nell'abside. In corrispondenza delle lunette delle volte della navate centrale e degli spicchi del catino absidale, sono inserite finestre rettangolari.
Impianto strutturale
La struttura è in muratura di laterizio. Le navate risultano scandite dalla presenza di pilastri cruciformi che sorreggono gli archi e la cornice aggettante su cui impostano le volte di copertura. Le prime quattro campate della navata centrale sono coperte da volte a vela con unghie, la quinta presenta volta cupoliforme. Il capocroce è coperto con volta a botte nella piccola campata che precede l'abside, mente quest'ultima presenta una semicupola suddivisa in tre spicchi. Le campate delle navate laterali sono coperte a ritmo alternato da volte a padiglione cupoliforme, a base ottagonale, e da volte a crociera. Le cappelle del transetto presentano volte a vela cupoliformi, mentre quelle laterali collocate lungo le navate sono coperte da semicupole. La copertura, a falde inclinate, presenta orditura in legno e manto in coppi.
interni
L'interno presenta pilastri interamente rivestiti in marmo, su cui sono incisi i nomi dei benefattori che contribuirono al restauro della chiesa nella seconda metà del Novecento, con capitelli corinzi in stucco. Le superfici verticali sono trattate ad intonaco liscio e dipinte con campiture a colore pieno, nei toni verde e del giallo. Le volte sono dipinte con cornici e modanature a motivi floreali su fondi a campitura di colore pieno, nei toni del grigio-azzurro e del giallo. I sott'archi, le unghie delle vele e gli spicchi delle cupole presentano stucchi con decori a conchiglia e motivi floreali. All'imposta delle volte è presente ampia cornice modanata aggettante, che si sviluppa lungo tutto il perimetro della chiesa, interrompendosi in corrispondenza della pala d'altare e della controfacciata. Su quest'ultima è collocata la cantoria lignea, con struttura a soppalco e balconata con pannelli dipinti a riquadri nei toni d'azzurro e del crema per le cornici, con filetti dorati. La cantoria ospita l'organo settecentesco della ditta Concone, poi ricostruito a fine XIX secolo dal Pietro Barchietti. La pavimentazione è realizzata in lastre di marmo.
navata laterale destra
La navata destra risulta così composta. Nella prima campata è collocato il battistero, con fonte battesimale al centro, chiuso da cancelli. Superiormente è collocato il tondo con la tela raffigurante il Battesimo di Gesù. Nella seconda è collocata la Cappella del Crocifisso, detta anche di San Domenico o di San Luigi, anch'essa chiusa da cancellata in ferro. L'altare è in muratura dipinta a finto marmo; nella parte soprastante è collocata la tela del 1604, appartenete alla primitiva cappella, raffigurante un Crocifisso barocco con ai lati San Domenico e San Luigi Gonzaga. In alto è posto lo stemma gentilizio della nobile famiglia Perini. La terza campata si apre sulla cappella laterale destra, dedicata al Sacro Cuore di Gesù; in origine essa era dedicata alla Madonna della Cintura, in seguito fu chiamata cappella di Sant'Agostino. L'altare barocco ,in muratura dipinta a finto marmo, ha esposizione lavorata a baldacchino, con al centro la statua del sacro Cuore. nella cupola sono dipinti i quattro dottori della Chiesa, opera del pittore Felice Barucco; sulla parete di sinistra, nella lunetta superiore, è presente il dipinto, dello stesso autore, raffigurante il profeta Baruc. Nella parte inferiore è affissa la tela raffigurante la Madonna della Cintura con i Santi Agostino e Chiara, già pala d'altare. Nella quarta campata è collocata una porta lignea con soprastante tela raffigurante la Vergine con San Rocco, San Grato Vescovo e San Sebastiano.
navata laterale sinistra
La navata sinistra risulta così composta. Nella prima campata è collocata la cappella di San Vincenzo de Paoli, chiusa con cancellata in ferro, con altare in marmo del 1868. La pala raffigura il Santo con uno stuolo di poveri. La seconda campata ospita la Cappella di Santa Margherita e di Sant'Antonio, anch'essa chiusa da cancellata in ferro. Eretta nel 1750 presenta un altre in muratura dipinta a finto marmo. La pala raffigura la Vergine con il Bambino e i Santi Margherita, Antonio Abate e Antonio da Padova. La terza campata si apre sulla cappella laterale sinistra, dedicata alla Madonna Liberatrice, chiusa da cancellata; al centro è collocato l'altare in muratura dipinta a finto marmo, con edicola posta sulla parete di fondo ospitante la Statua della Vergine Liberatrice. Sulle pareti laterali sono presenti due confessionali lignei. Nella quarta campata vi sono gli accessi alla sacrestia e, sulla testata, alla cappella feriale, realizzata nel locale adiacente al presbiterio, su iniziativa del parroco Don Domenico Catti. Alle pareti sono affisse le tele raffiguranti La madonna del Rosario, e il quadro della Vergine con San Domenico e Santa Caterina.
presbiterio
Il presbiterio è allestito nel capocroce, nella campata che precede l'abside; è rialzato di tre gradini rispetto alle navate, e risulta separato dall'assemblea con balaustra a colonnine in marmo, con cancelletto centrale in ferro, opera di un artigiano canavesano. Al centro è collocato l'altare maggiore storico, ideato da Costanzo Michela, con struttura a gradini in marmo. Nel vano posto sotto la mensa è inserito il reliquiario. La pavimentazione è realizzata in piastrelle di marmo. Sulla parete di fondo è collocata la grande pala d'altare contornata da cornice monumentale con angeli dorati che sorreggono candelabri e corona sommitale, opera di F.Cesio. La tela raffigura le persone della Trinità , il patrono San Giorgio, Santa Margherita e San Rocco; in un angolo è rappresentato il panorama del castello e della chiesa di San Giorgio. Sulle pareti laterali vi sono due porte lignee incorniciate da modanature e sovrapporta in stucco con decori a conchiglia e ovale centrale dipinto.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. Sul pilastro compreso tra la terza e quarta campata, sulla sinistra, è collocato il pulpito ligneo, risalente al 1765, opera dello scultore Cristoforo Serra. Sui pannelli sono riprodotte le scene evangeliche della moltiplicazione dei pani , la consegna a Mosè delle tavole della legge e l'episodio del vitello d'oro. I confessionali sono collocati nella cappella della Madonna Liberatrice.
campanile
Sul lato destro della facciata è collocato l'alto campanile tardosettecentesco, a pianta quadrata, con struttura in laterizio a vista; misura circa 60 metri d'altezza, e risulta suddiviso in otto livelli, delimitati da lesene a ordini sovrapposti. Gli scomparti sono caratterizzati dalla sequenza ascensionale, su tutte e quattro le facce del manufatto, di aperture di forma rettangolare, circolare e in ultimo esagonale, inscritta nel triangolo della SS.Trinità. Nel penultimo livello sono inseriti quadranti di orologio. La cella campanaria, alla sommità, risulta aperta sui quattro lati con monofore. La copertura, a quattro displuvi, presenta manto in coppi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
Aggiunta di nuovi arredi, mensa e ambone, posizionati in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare originario. La mensa è costituita da due sostegni raffiguranti angeli dorati e dal piano in legno. L'ambone è composto da asta centrale su treppiede con leggio in legno dorato, con applicazioni con cuori in metallo sul pannello frontale.
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