chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Staggia San Prospero Modena - Nonantola chiesa parrocchiale Santissimo Nome di Maria Parrocchia del Santissimo Nome di Maria Coperture; Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura presbiterio - aggiunta arredo (1980-2020) VIII sec - XV sec(preesistenze intero bene); 1491 - 1740(informazioni storiche carattere generale); 1600 - 1600(costruzione intero bene ); 1644 - 1644(informazioni storiche carattere generale); 1691 - 1755(informazioni storiche carattere generale); XVIII sec - XVIII sec(ricostruzione intero bene); 1819 - 1819(informazioni storiche carattere generale); 1828 - 1828(informazioni storiche carattere generale); 1834 - 1834(ricostruzione facciata ); 1914 - 1914(realizzazione pavimento del coro); 2012 - 2012(danni da sisma intero bene ); 2022 - 2022(riapertura intero bene )
Chiesa del Santissimo Nome di Maria
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa del Santissimo Nome di Maria <Staggia, San Prospero>
Altre denominazioni
Chiesa parrocchiale del Santissimo Nome di Maria
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (costruzione)
Notizie Storiche
VIII sec - XV sec (preesistenze intero bene)
Ha origine longobarda risalente al VIII secolo; ripetutamente citata in date successive
viene ricordata per le sue condizioni di degrado fra la fine del XV secolo e l’inizio del successivo anche per le dimensioni all'epoca insufficienti ad accogliere i fedeli che nel tempo si erano venuti insediando nella zona.
Ricostruita più grande dalla locale famiglia Tosatti nel 1491, fu donata successivamente, nel 1639 alla famiglia Molza, da questa passò a Giulio Cavazza
fattore ducale nel 1657. Una ulteriore cessione avvenne nel 1740.
1600 (costruzione intero bene )
L’attuale Chiesa di Staggia, dedicata al SS. Nome Di Maria ed in origine dedicata a S. Michele, diventa parrocchiale nel 1600.
1644 (informazioni storiche carattere generale)
Nella seconda cappella a destra, ancona del 1644 in scagliola policroma di scuola carpigiana, contenente il dipinto, Madonna del Rosario con i Santi Domenico e Caterina, del Seicento.
Sotto al pavimento del coro, in un piano interrato si ha notizia dell’esistenza di sepolture di sacerdoti avvenute nel periodo compreso fra il 1691 e il 1755.
XVIII sec (ricostruzione intero bene)
La chiesa, appartiene alla pieve antichissima di Roncaglio, e quindi alla badia di Nonantola, in origine era dedicata a San Michele. Ricostruita più volte, si presenta con aspetto del Settecento: vasta, ad unica navata con abside semicircolare ed isolato campanile a cuspide.
1819 (informazioni storiche carattere generale)
Nella terza cappella ancona ottocentesca in legno policromo e nella quarta, ancona neoclassica del 1819 in scagliola.
1828 (informazioni storiche carattere generale)
Nella seconda cappella, ancona in scagliola del 1828 e dipinto di S. Antonio da Padova, del XVII secolo.
1834 (ricostruzione facciata )
Per le caratteristiche architettoniche attuali dell’edificio si può ritenere che la sua
ultima trasformazione abbia avuto luogo a far tempo dalla metà del XVIII secolo
con importanti interventi successivi come il rifacimento della facciata realizzato
nel 1834.
1914 (realizzazione pavimento del coro)
Il pavimento in legno del coro è del 1914.
2012 (danni da sisma intero bene )
Nel 2012 due potenti scosse sismiche, il 20 e il 29 maggio, hanno causato gravi danni all'edificio.
2022 (riapertura intero bene )
Nel maggio 2022, a dieci anni dal sisma e dopo l'intervento di restauro e consolidamento, la chiesa è stata riaperta al pubblico culto.
Descrizione
La chiesa, appartiene alla pieve antichissima di Roncaglio, e quindi alla badia di Nonantola, in origine era dedicata a San Michele. Ricostruita più volte, si presenta con aspetto del Settecento: vasta, ad unica navata con abside semicircolare ed isolato campanile a cuspide. L’interno si presenta con sobri decori in stucco che definiscono le cornici architettoniche e gli accessi alle cappelle, quattro per lato. La decorazione limitata a fregi d’impronta naturalistica e con figure simboliche risulta moderna e contrastante. Sulla parete di facciata, organo e tribuna lignea con cassa ornata a motivi architettonici e l’ovale con S. Cecilia lavoro di Agostino Traeri risalente al Settecento. Le ancone laterali sono in stucco e scagliola. Nella prima a destra vi è un dipinto con la Madonna della Ghiara. S. Francesco e S. Girolamo del primo seicento e una statuetta in terracotta policroma raffigurante S. Silvestro. Nella seconda cappella a destra, ancona del 1644 in scagliola policroma di scuola carpigiana, contenente il dipinto, Madonna del Rosario con i Santi Domenico e Caterina, del Seicento. Nella terza cappella ancona ottocentesca in legno policromo e nella quarta, ancona neoclassica del 1819 in scagliola. L’altare maggiore anche questo in scagliola risale al XVIII secolo. Sulla parte sinistra, al quarto altare, ancona in stile neoclassico in scagliola con dipinto, la Crocifissione, copia del noto dipinto di Guido Reni. Nella seconda cappella, ancona in scagliola del 1828 e dipinto di S. Antonio da Padova, del XVII secolo. Una statuetta in terracotta raffigurante S. Giovanni Battista risalente al primo Ottocento sul fonte battesimale. In sacrestia alcuni mobili del Settecento e un dipinto con la Madonna, S. Giuseppe, S. Giovannino, un S. Francesco Ferreri, un S. Andrea Avellino. Buona la dotazione di argenterie e paramenti sacri.
Coperture
Copertura a due falde con manto in coppi laterizi. Struttura portante in travi in cemento armato e tavelloni laterizi.
Impianto strutturale
Ricostruita più volte, si presenta con aspetto del Settecento: vasta, ad unica navata con abside semicircolare ed isolato campanile a cuspide.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazioni interne in ceramica, gradini in marmo.
Struttura
Struttura portante in muratura continua laterizia. L'edificio risulta intonacato e tinteggiato sia esternamente che intarnamente.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1980-2020)
La zona presbiteriale, sopraelevata da due gradini in marmo di Verona, è ben visibile dall'aula. Presenta i due altari, quello originario in scagliola e marmi policromi, con mensa e tabernacolo e la mensa per le funzioni, sempre in marmo. Il celebrante trova alla sua sinistra la sede in legno e alla sua destra l'ambone in marmo.