chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Galatone Nardo' - Gallipoli chiesa sussidiaria S.Sebastiano Parrocchia di Maria Santissima Assunta Facciata; Interno altare - intervento strutturale (1968) 1500 - 1500(costruzione edificio); 1704 - 1712(ricostruzione facciata e volte); 1968/09/23 - 1968(abbattimento Altare maggiore); 1991 - 1991(consolidamento statico esterno)
Chiesa di San Sebastiano
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Sebastiano <Galatone>
Altre denominazioni
Chiesa di San Sebastiano e Sant'Antonio S.Sebastiano
Ambito culturale (ruolo)
barocco leccese (costruzione)
Notizie Storiche
1500 (costruzione edificio)
La chiesa fu edificata nel 1500 per volere del marchese Giovanni Castriota Granai e affidata all'Ordine dei Padri Predicatori. Di quella costruzione, in stile catalano-durazzesco, restano tutti i muri merimetrali esterni fino all'altezza dell'imposta delle volte attuali, il portale (in parte) ed altri elementi ricollocati.
1704 - 1712 (ricostruzione facciata e volte)
Tra il 1704 e il 1712 i mastri fabbricatori Mauro Capozza da Lequile e Angelo di Giovanni da S.Pietro in Lama ricostruirono la facciata in stile barocco, riutilizzando parte del portale precedente, realizzarono le nuove volta in muratura probabilmente in sostituzione del tetto in legno, aggiunsero ex-novo l'area presbiteriale.
1968/09/23 - 1968 (abbattimento Altare maggiore)
Con autorizzazione del vescovo di Nardò A.R.Mennonna del 23.09.1968, l'altare maggiore barocco in pietra leccese fu abbattuto, smembrato, con alcuni elementi rimontati qua e là nell'aula liturgica, mentre la mensa è stata ricollocata al centro del presbiterio e viene ancora utilizzata.
1991 (consolidamento statico esterno)
Consolidamenti statico del cornicione superiore e messa in sicurezza del campanile.
Descrizione
La chiesa fu fondata dal marchese Giovanni Castriota Granai nel 1500 in onore del patrono del luogo S.Sebastiano e affidata alle cure dell'Ordine dei Padri Predicatori, che accanto vi costruirono il loro convento. Probabilmente dopo la pestilenza della metà del sec. XVII fu aggiunto al titolo originario anche il nome di San Rocco. Fu ricostruita la facciata e furono realizzate le volte in muratura tra il 1704 e il 1712 dai mastri Mauro Capozza da Lequile e Angelo Di Giovanni da San Pietro in lama, e consacrata dal vescovo Antonio Sanfelice nel 1719. Nel 1830, a seguito della prima soppressione, la chiesa e il convento passarono ai Minori Osservanti, per cui la chiesa è nota anche come "Chiesa di S.Antonio". Custodisce notevoli opere d'arte del pittore Donato Antonio D'Orlando e dell'architetto-scultore Mauro Manieri. E' costituita da un'unica aula a tre campate, culminante nel presbiterio absidato.
Facciata
Si sviluppa su tre ordini, separati da larghi cornicioni e scanditi da lesene composite che suddividono in tre parti lo spazio; le lesene dell'ordine inferiore sono coronate da capitelli dorici, quelle dell'ordine intermedio da capitelli corinzi, quelle dell'ordine superiore da semplici cornici. Nell'ordine inferiore si apre al centro il portale in parte cinquecentesco, con due leoni accovacciati su rispettivi pilastrini reggenti lo stemma della famiglia Castriota, con gli stipiti decorati da figure zoomorfe e fitoformi, con l'architrave recante al centro il volto di Cristo sul sudario della Veronica e da un lato e dall'altro la scena di un corteo con personaggi e animali. Il portale è sormontato da frontone che contiene la lapide dedicatoria. Nelle altre due parti dell'ordine inferiore vi sono due nicchie vuote, con mensola, cornici e frontone spezzato. Nell'ordine intermedio vi è al centro un sontuoso finestrone con cornici barocche e con grata traforata in pietra leccese, mentre nelle altre due parti vi sono altre due nicchie vuote, con cornici di gusto barocco. L'ordine superiore è occupato dal frontone dell'attico modanato, decorato con volute e cuspidi e con al centro del timpano un cartiglio con iscrizione relativa ai Domenicani e all'anno 1712.
Interno
L'interno è a pianta rettangolare, suddiviso in tre campate scandite da lesene coronate da capitelli corinzi e intermezzato da un cornicione che corre per tutto il perimetro interrompendosi al centro del muro di fondo dell'area presbiteriale. L'aula culmina nell'area presbiteriale, elevata di due gradini dal piano del pavimento, e terminante in un'abside bassa racchiusa in un arco a tutto sesto. Sui pilastri frontali dell'abside vi sono le statue in pietra leccese di San Sebastiano e San Rocco. La volta dell'aula è in muratura del tipo "a stella", mentre quella dell'area presbiteriale è a botte. Sei finestre, tre per lato, poste al di sotto degli altri della volta, oltre il finestrone della facciata, illuminano la chiesa. Vi sono quattro altari laterali in pietra leccese di stile barocco. Il pavimento è in mattonelle cementizie.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1968)
La mensa in pietra leccese è stata staccata dall'ancona dell'altare e posizionata al centro dell'area presbiteriale. L'ancona è stata smembrata e i pezzi disseminati nella chiesa: al suo posto è stata creata una quinta in pietra leccese per nascondere la porta della sacrestia.