chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Santa Tecla Montecorvino Pugliano Salerno - Campagna - Acerno chiesa parrocchiale S. Tecla Vergine e Martire Parrocchia di Santa Tecla Vergine e Martire Impianto strutturale; Pianta; Campanile; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni presbiterio - aggiunta arredo (1990 ca.) 1022 - 1022(menzione intero bene); 1309 - 1309(menzione intero bene); 1500 - 1500(menzione intero bene); 1511 - 1511(menzione intero bene); 1517 - 1517(menzione intero bene); 1549 - 1549(menzione intero bene ); 1554 - 1554(menzione intero bene); 1589 - 1589(menzione intero bene ); 1616 - 1616(menzione intero bene); 1643 - 1643(menzione intero bene); 1692 - 1692(menzione intero bene); 1728 - 1728(menzione intero bene ); 1789 - 1790(menzione intero bene)
Chiesa di Santa Tecla Vergine e Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Tecla Vergine e Martire <Santa Tecla, Montecorvino Pugliano>
Altre denominazioni
S. Tecla Vergine e Martire
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche
1022 (menzione intero bene)
La notizia più remota del casale di Santa Tecla è del 1022 e non sussistono dubbi sull'esistenza della chiesa omonima, certamente di data anteriore.
1309 (menzione intero bene)
Nel 1309 ha come rettore l'arcidiacono della Cattedrale di Salerno e come cappellano il presbitero Manfredi.
1500 (menzione intero bene)
Nella visita pastorale del 1500 ha il rettore e il cappellano.
1511 (menzione intero bene)
Nel 1511 la chiesa parrocchiale ha il parroco rettore e 2 cappellani, uno col titolo e beneficio di S. Pietro, l'altro col titolo e beneficio di S. Maria delle Grazie.
1517 (menzione intero bene)
Nel 1517 la chiesa è riconosciuta quasi interamente per interessamento di Florimonte Tirone e col concorso dei fedeli.
1549 (menzione intero bene )
Nel 1549 è documentato il beneficio semplice di S. Maria de pietate nel casale S. Tecla.
1554 (menzione intero bene)
Il 26 ottobre 1554 Girolamo Seripando, con bolla datata, provvede che sia data metà della cappellania parrocchiale della chiesa al vicario e cappellano d. Tommaso Cavaliere e gli assegna 10 ducati sui frutti della stessa cappellania.
1589 (menzione intero bene )
Nel 1589 l'altra cappellania, anch'essa sine cura, di S. Maria delle Grazie è concessa a Nicola de Sparano, su presentazione del patrono.
1616 (menzione intero bene)
Nella visita pastorale del 22 maggio 1616 nella chiesa, officia Giovanni Cavaliere come economo e deputato della Curia di Salerno con decreto del 5 aprile 1612. Sono presenti il rettore, nominato dall'ordinario, e il cappellano. Il primo con una rendita annua di 24 ducati e il secondo di 30, ma per quest'ultimo senza oneri di messe, oltre a quelli parrocchiali.
Tutti i presbiteri del casale di S. Tecla si riuniscono in chiesa nei primi e secondi vespri dei giorni festivi di precetto. Il visitatore rileva che i libri parrocchiali e il fonte battesimale sono ben tenuti. La chiesa ha varie cappelle e altari.
1643 (menzione intero bene)
Il 22 giugno 1643 monsignor Fabrizio Savelli nomina d. Diego Cavaliere parroco di S. Tecla, ritenuto idoneo e promosso in seguito a regolare concorso, dopo la rinuncia di d. Carlo Cesario "ultimus cappellanus et possessor".
1692 (menzione intero bene)
Nel 1692 la chiesa è frequentata dai fedeli dei casali di S. Tecla (180 abitanti) e di Castelpagano (110 abitanti). In essa c'è l'altare maggiore con a destra il Santissimo e l'immagine affrescata di S. Tecla e a sinistra l'immagine dipinta di S. Giovanni Battista
1728 (menzione intero bene )
Nel 1728 la chiesa è in condizioni mediocri, ha 2 sacerdoti, 7 chierici di cui 3 studiano a Napoli e un altro, di nazionalità francese, che serve bene la chiesa. Uno dei sacerdoti ha avuto licenza dall'arcivescovo di attendere agli affari di famiglia, avendo il padre decrepito ed i fratelli minorenni, a patto che non svolga attività indegne.
1789 - 1790 (menzione intero bene)
Con bolla dell'arcivescovo Pignatelli e con riconoscimento civile, a seguito di regio decreto del 15 aprile 1789, la chiesa di S. Tecla è elevata a ricettizia, alla stregua del capitolo di S. Giovanni Maggiore in Napoli. Con altra bolla del 10 giugno 1790 lo stesso arcivescovo determina e concede le insegne corali all'arciprete ed ai canonici di S. Tecla.
Descrizione
La chiesa di Santa Tecla sorge nella località omonima del comune di Montecorvino Pugliano. Si tratta di un edificio in muratura portante con pianta rettangolare ad unica navata, voltata, con quattro altari su ogni lato ed ampio abside, rialzato e separato dall'aula per mezzo di una balaustra in marmo policromo. L'aula è pavimentata con lastre di marmo policromo a motivi geometrici; le pareti sono intonacate e tinteggiate a colori chiari, decorate con fregi e stucchi. La facciata principale, che si erge sull'ampio sagrato, è caratterizzata da due sporgenti paraste verticali che si prolungano oltre il limite del timpano di chiusura. E' suddivisa in due ordini di livello, oltre a quello superiore del timpano, separati da una cornice modanata appena accennata. Al centro è presente il portale d'ingresso in pietra con infisso in legno massiccio; nel secondo ordine si apre una vetrata con arco a sesto acuto. Sul lato sinistro di chi guarda si erge il campanile, a pianta quadrata, molto semplice nelle fattezze, anch'esso intonacato, con orologio nella parte sommitale e cupolino con volta a padiglione.
Impianto strutturale
Edificio voltato, in muratura portante.
Pianta
Edificio a pianta rettangolare ad unica navata con altari laterali.
Campanile
Il campanile, a pianta quadrata, è molto semplice nelle fattezze, intonacato, con orologio nella parte sommitale e cupolino con volta a padiglione.
Facciata
La facciata principale, che si erge sull'ampio sagrato, è caratterizzata da due sporgenti paraste verticali che si prolungano oltre il limite del timpano di chiusura. E' suddivisa in due ordini di livello, oltre a quello superiore del timpano, separati da una cornice modanata appena accennata. Al centro è presente il portale d'ingresso in pietra con infisso in legno massiccio; nel secondo ordine si apre una vetrata con arco a sesto acuto.
Pavimenti e pavimentazioni
L'aula è pavimentata con lastre di marmo policromo a motivi geometrici.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1990 ca.)
Il presbiterio è composto dal tabernacolo inserito tra marmi policromi, dall'altare maggiore, dal leggio e dalla sede mobile in legno.