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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
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Verdello
Bergamo
chiesa
sussidiaria
Morti di Ravarolo
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli
Impianto strutturale; Pianta; Coperture
altare - aggiunta arredo (1995)
1643 - 1643(costruzione intero bene); 1778 - 1778(parroccchialità carattere generale); 1863 - 1863(parrocchialità carattere generale); 1943 - 1945(restauro intero bene)
Chiesa dei Morti di Ravarolo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa dei Morti di Ravarolo <Verdello>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bergamasche (costruzione)
Notizie Storiche

1643  (costruzione intero bene)

l' oratorio fu edificato nei campi del territorio verdellese, per onorare la memoria dei morti per la terribile Peste “manzoniana” del 1630, che costò 500 vittime su una popolazione di 1300 abitanti

1778  (parroccchialità carattere generale)

da quando fu costruito, l’edificio subì vari interventi strutturali, che cambiarono il suo aspetto. Nell’inventario dei beni della Comunità di Verdello, del 1778, la chiesetta è dotata di portico d’accesso, oltre al campanile, l’abitazione del custode e vari appezzamenti di terra, che costituivano il suo “beneficio”. L’origine del nome, probabilmente, fa riferimento alle coltivazioni di rape, che nei tempi passati dovevano essere consistenti nei terreni limitrofi

1863  (parrocchialità carattere generale)

dalla relazione stilata del parroco, preparata per rispondere alla circolare vescovile del 1858, si desume che la chiesa parrocchiale era stata consacrata nel 1693 ed aveva sottoposto l'oratorio dei Morti del Ravarolo

1943 - 1945 (restauro intero bene)

vennero eseguiti alcuni restauri, sistemato l’altare e realizzati nuovi affreschi; il pittore trevigliese Giacomo Belotti realizzò iconografie come richiesto della popolazione
Descrizione

posta fuori dal centro abitato, la piccola chiesa è preceduta da un sagrato pavimentato in ciottoli e lastre di pietra. Un portico anticipa la facciata ed è aperto su tre lati da archi sorretti da colonne poggianti su alto basamento. La facciata vera e propria è decorata con affreschi ed è caratterizzata da un ingresso con contorno in pietra, fiancheggiato da due finestre, una per parte, sempre con contorno in pietra. Più in alto, sopra il portico, la facciata continua ed ospita al centro una finestra con contorno sagomato sempre in pietra. Un tetto a due spioventi conclude l’edificio. Internamente si presenta a navata unica con pianta rettangolare divisa in tre campate da lesene che reggono il cornicione su cui si imposta la volta a botte. Le pareti della navata sono ricche di affreschi; nella prima campata a sinistra è raffigurata la Resurrezione dei morti, mentre a destra la Vergine con i Santi Ambrogio, Calo, Giuseppe e Rocco. Nella seconda campata a sinistra sono raffigurati alcuni fedeli che invocano la Madonna durante i bombardamenti, mentre a destra sono raffigurati gli appestati. Nella terza campata sono presenti a sinistra e a destra due ingressi che conducono rispettivamente all’esterno della chiesa e alla sagrestia. Il presbiterio è rialzato di due gradini, presenta pianta rettangolare ed è coperto da volta a botte
Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare. Il presbiterio, sopraelevato di due gradini, presenta anch'esso pianta rettangolare
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno e manto di copertura in laterizi
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1995)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posato al centro del presbiterio, un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo, opera di Gregorio Cividini, è realizzato in pietra di Sarnico scolpita e legno intagliato
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