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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
adeguamento liturgico
Vetriolo
Bagnoregio
Viterbo
chiesa
parrocchiale
S. Donato
Parrocchia di San Donato
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1968)
XVI - XVI(fondazione di Vetriolo carattere generale); XVI - XVII(costruzione della chiesa intero bene); 1846 - 1854(sistemazione della chiesa intero bene); XX - XX(restauro della chiesa intero bene); 1964 - 1964(costruzione del campanile intero bene); 1992 - 1993(restauro intero bene); 1996 - 1996(altare maggiore presbiterio); 1996 - 1997(rifacimento del tetto intero bene); 2000 - 2000(restauro intero bene)
Chiesa di San Donato
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Donato <Vetriolo, Bagnoregio>
Altre denominazioni S. Donato
Autore (ruolo)
Petrangeli Papini, Francesco (costruzione campanile)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
maestranze viterbesi (costruzione campanile)
Notizie Storiche

XVI  (fondazione di Vetriolo carattere generale)

Intorno al 1564 si avvia la costruzione del villaggio di Vetriolo nei pressi delle cave di solfato di ferro aperte all’inizio del XVI secolo.

XVI - XVII (costruzione della chiesa intero bene)

Tra il XVI e il XVII secolo viene realizzata la chiesa dedicata a San Donato. Il luogo di culto è amministrato dal clero della cattedrale di Civita di Bagnoregio; successivamente verrà elevato a parrocchia e le funzioni religiose verranno celebrate da un parroco stabile.

1846 - 1854 (sistemazione della chiesa intero bene)

Il vescovo di Bagnoregio Felice Cantimori promuove i lavori di sistemazione della chiesa.

XX  (restauro della chiesa intero bene)

L’edificio viene restaurato all’inizio del XX secolo.

1964  (costruzione del campanile intero bene)

Su iniziativa del parroco Enrico Righi viene edificato il nuovo campanile a torre della chiesa in sostituzione del preesistente campanile a vela. Il progettista dell’opera è l’ingegnere Francesco Petrangeli Papini. Il vescovo diocesano, monsignore Luigi Rosa, benedice la struttura l’11 ottobre 1964.

1992 - 1993 (restauro intero bene)

Si esegue il restauro delle superfici interne della chiesa.

1996  (altare maggiore presbiterio)

Lo scultore Mario Vinci realizza il paliotto dell’altare maggiore.

1996 - 1997 (rifacimento del tetto intero bene)

Si svolgono i lavori di rifacimento della copertura della chiesa.

2000  (restauro intero bene)

La facciata viene restaurata.
Descrizione

La chiesa è situata a ridosso della strada provinciale 131 che attraversa il paese. Disposta con asse da ovest a est, si affaccia su un piccolo largo omonimo, sensibilmente rialzato rispetto alla strada provinciale e il cui prolungamento costeggia il fianco sud dell’edificio. Libera nei suoi lati, è aderente invece nella parte posteriore al tessuto edilizio. L’ organismo è a navata unica, con presbiterio contenuto nello stesso ambiente e a terminazione piana. La navata è fiancheggiata simmetricamente da una cappella per lato sull’asse trasversale mediano. Il presbiterio è rialzato di uno scalino e presenta una porta sul lato nord che si apre verso la sagrestia. All’interno del presbiterio sia l’altare ad isola che l’ambone sono posti su un ulteriore scalino. Le cappelle, di poco emergenti dal perimetro dell’aula, sono a pianta rettangolare e hanno altari addossati. Sul lato nord, precedono la cappella, una nicchia semicircolare contenente il fonte battesimale e un’altra piccola porta che dà accesso alla torre campanaria a base quadrata, che si affianca all’edificio lungo la strada provinciale. Sul lato sud troviamo invece, tra il presbiterio e la cappella, un confessionale incassato nella parete. L’elevato interno è articolato da un ordine tuscanico su paraste che scandiscono i lati in cinque parti disuguali, di cui la centrale maggiore, inquadrante l’arco di accesso alle cappelle, e l’ultima corrispondente al presbiterio. L’intera ambiente è coperto da una volta a botte ribassata lunettata. Le lunette sono tre per lato tutte finestrate ad eccezione delle prime due sul lato nord di cui una cieca e l’altra soltanto dipinta. Le cappelle, a loro volta, sono coperte a botte. La chiesa è illuminata dalle finestre nelle lunette, tre per il lato sud e una per il lato nord, e da una finestra quadrata in controfacciata. La facciata, ad intonaco e stucco, è ad ordine unico tuscanico, inquadrata da paraste agli estremi, sorreggenti una trabeazione e un timpano triangolare. Il fregio presenta un’iscrizione dedicatoria: “Divo Donato Ep. et M. Dicatum”. In asse vi è il portale d’ingresso, preceduto da tre scalini, con stipiti e architrave in peperino e timpano triangolate. Al disopra vi è una piccola finestra circolare, alla sua sinistra una lapide commemorativa. Sul lato nord, addossato al fianco, sorge il campanile che, a differenza della facciata, presenta risalti in stucco e fondi in mattoni. È scandito in cinque livelli: una parte basamentale rivestita in peperino, tre livelli caratterizzati sul lato frontale e su quello rivolto verso la strada rispettivamente da una monofora, da una trifora e da un orologio; l’ultimo relativo alla cella campanaria con aperture centinate, a duplice arco in mattoni, su tutti e quattro i lati.
Pianta
L’impianto della chiesa è a navata unica rettangolare con terminazione piana e due cappelle laterali rettangolari, una per lato, in corrispondenza dell’asse mediano trasversale. Il presbiterio fa parte dello stesso vano dell’aula e si distingue per il suo piano rialzato di un gradino; al disopra del quale, a sinistra, è collocato l’ambone, a sua volta rialzato. Un’ulteriore piattaforma, soprelevata di un gradino, ospita la mensa dell’altare e alle spalle di questi, a ridosso del fondo, sono presenti altri due gradini sui quali sono disposti due sedili. Nel presbiterio si apre sul lato nord la porta della sagrestia. Mentre nell’aula, sullo stesso lato, una nicchia semicircolare posta prima della cappella contiene il fonte battesimale, e una piccola porta dà accesso al campanile. A sud, invece, un confessionale è incassato nella parete tra il presbiterio e la cappella.
Impianto strutturale
L’edificio è realizzato in muratura costituita da bozze di tufo; presenta un cordolo sommitale in cemento armato, sul quale si appoggia il tetto a travature lignee. Sono visibili all’interno quattro catene di consolidamento della struttura, in corrispondenza del piano d’imposta della volta a botte.
Coperture
Un unico tetto a doppia falda copre l’intera chiesa, ad esclusione delle cappelle laterali coperte da singole falde più basse. Il manto è in coppi e tegole di terracotta. Conclude il campanile un tetto a padiglione.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in graniglia di marmo, marrone per l’aula e avorio per il presbiterio. Due liste nere individuano una fascia longitudinale al centro nella navata. Nel presbiterio la soglia del primo gradino e la piattaforma dell’altare sono rivestiti in marmo.
Elementi decorativi
Risale al XVIII secolo la tela ad olio che adorna la cappella sud della chiesa, raffigurante la Madonna del Rosario. Le formelle che decorano l’ambone e il paliotto in ceramica dipinta, opera di Mario Vinci, sono invece gli elementi decorativi più recenti all’interno della chiesa, datati 1996.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1968)
Chiesa adeguata liturgicamente, con l’inserimento dell’altare ad isola e dell’ambone nel 1968.
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