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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Gazzo
Borghetto d'Arroscia
Albenga - Imperia
santuario
sussidiario
Madonna Assunta
Parrocchia di San Bernardino da Siena
Pianta; Elementi decorativi; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
nessuno
XVI sec - XVI sec(citazione intero bene); 1609 - 1609(costruzione intero bene); 1640 - 1640(benedizione intero bene); 1840 - 1843(ricostruzione intero bene); 1900 - 1902(manutenzione intero bene); 1901 - 1901(consolidamento piazza); 1904 - 1904(restauro intero bene); 1912 - 1913(ampliamento intero bene); 1923 - 1923(manutenzione intero bene); 1973 - 1973(realizzazione strada)
Santuario della Madonna Assunta
Tipologia e qualificazione santuario sussidiario
Denominazione Santuario della Madonna Assunta <Gazzo, Borghetto d'Arroscia>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
Notizie Storiche

XVI sec  (citazione intero bene)

Durante il '500 pare che esistesse nel sito un pilone votivo; nel 1585 la visita apostolica Mascardi descrive la chiesa già come “Oratorio della Natività della Beata Vergine Maria”.

1609  (costruzione intero bene)

Viene eretta (o ampliata) una piccola cappella, con coro a levante e facciata a ponente.

1640  (benedizione intero bene)

La cappella ricostruita viene benedetta.

1840 - 1843 (ricostruzione intero bene)

Tra il 19 luglio 1840 e il 9 luglio 1842 la chiesa, ormai troppo angusta, viene riedificata sotto la direzione di Gio Batta Ferrari. Dell’edificio antico rimane il corpo di fabbrica adibito a sacrestia; viene rifatta la facciata, con un notevole innalzamento.

1900 - 1902 (manutenzione intero bene)

Vengono rendicontati lavori alla “loggia” della cappella.

1901  (consolidamento piazza)

Si svolgono opere di consolidamento della piazza e del muro che la sostiene.

1904  (restauro intero bene)

La cappella viene imbiancata e la “loggia” subisce un restauro.

1912 - 1913 (ampliamento intero bene)

Per ricavare la nicchia della statua dell'Assunta viene aggiunto un piccolo corpo di fabbrica, con tetto a una falda e relativa copertura. Contemporaneamente viene rifatto il pavimento, e vengono acquistati due scalini di marmo e l'alzata dell'altare. Viene aperta la finestra in facciata, sopra il portico.

1923  (manutenzione intero bene)

Vengono spese 253 lire per il nuovo controaltare per il santuario e viene commissionata una riparazione del tetto.

1973  (realizzazione strada)

La parrocchia paga 114.000 lire per lo scavo della strada carrozzabile per il santuario.
Descrizione

Il Santuario della Natività della Beata Vergine Maria, detto comunemente Madonna del Gazzetto, sorge a Gazzo, frazione del Comune di Borghetto d'Arroscia (IM). L'edificio è situato isolato in una zona boschiva a circa 500 metri sul livello del mare, a oriente della borgata di Gazzetto, ed è raggiungibile tramite una strada sterrata. La chiesa è composta dai corpi di fabbrica del portico di accesso, dell'aula unica con una grande nicchia da statua e il tetto a padiglione, dal presbiterio con abside semicircolare e, addossata al prospetto destro, la sacrestia. Le murature esterne si presentano intonacate e tinteggiate su tutti i prospetti. Uno scalino immette all'interno, dove un altro scalino innalza il presbiterio rispetto al pavimento dell'aula. La chiesa è illuminata, oltreché dalle aperture in facciata, da due finestre nell'aula e da una nell'abside.
Pianta
L'edificio è formato da un portico rettangolare, un'aula ellittica e un profondo presbiterio rettangolare, conclusi da un'abside semicircolare. L’aula è coperta da una cupola, mentre il presbiterio da una volta a botte lunettata.
Elementi decorativi
L'interno è dominato dal colore bianco, con l'eccezione dell'intradosso della cupola tinteggiato in azzurro. Le pareti sono decorate da lesene, ioniche nella zona presbiteriale e doriche nell’aula. Un’ampia trabeazione modanata aggettante unifica gli spazi. L'altare in materia e stucco reca tre gradini portacandelieri, con le specchiature decorate a marmorizzazioni, così come il paliotto. Sul tabernacolo è innestato un crocifisso ligneo. La chiesa conserva, in una profonda nicchia sul lato sinistro, il gruppo ligneo che rappresenta “Maria Bambina e i Santi Gioacchino e Anna”, opera del 1860 dello scultore genovese Angelo Marcenaro.
Facciata
La facciata, intonacata e tinteggiata in bianco, è preceduta da un portico con tre fornici a tutto sesto, poggiante su due pilastri e con volta a vela. Al di sopra si apre una finestra rettangolare. Ai lati del portale di ingresso si aprono le due finestrelle quadrangolari di “devozione”, con panche in muratura sotto il portico. Una lapide posta sopra l'ingresso ricorda alcune vicende della chiesa e riporta i nomi di diversi benefattori.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è di lastre di ardesia ottagonali e di tozzetti di marmo bianco.
Coperture
La copertura del tetto a padiglione è in tegole portoghesi.
Adeguamento liturgico

nessuno
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