chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Macerata Campania
Capua
chiesa
parrocchiale
San Martino Vescovo
Parrocchia di S. Martino Vescovo
Abside; Interno; Elementi decorativi; Campanile; Impianto strutturale; Facciata; soffitto; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (1975)
688 - 688(fondazione intero bene); XVII - XVII(modifica strutturale esterno); 1608 - 1608(restauro intero bene); 1825 - 1825(consacrazione intero bene); 1921 - 1927(ampliamento intero bene); 1925 - 1925(erezione torre campanaria esterno); 1941 - 1941(arredamento interno); 1983 - 1983(consolidamento statico intero bene); 1985 - 1985(ampliamento struttura intero bene); 1996 - 1996(rifacimento copertura esterno); 2000 - 2000(decorazione interno); 2002 - 2002(ampliamento intero bene); 2004 - 2004(restauro intero bene)
Chiesa di San Martino Vescovo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Martino Vescovo <Macerata Campania>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione in muratura con decorazioni in stucco.)
Notizie Storiche

688  (fondazione intero bene)

Fondazioni e origini sono attribuibili ai monaci martiniani, prima del 688, anno del rinvenimento del corpo di S. Rufo, in loco Macerata, secondo lo storico G. Jannelli.

XVII  (modifica strutturale esterno)

Il rifacimento della facciata e del portale risalgono al XVII sec. come si deduce dall'iscrizione all'ingresso.

1608  (restauro intero bene)

Il parroco Francesco d'Isa restaurò la chiesa dalle fondamenta nel 1608. I resti di affresco sotto l'attuale campanile comprovano la veridicità dei lavori.

1825  (consacrazione intero bene)

Il 18 novembre 1825 Mons. Nicola Abate, Vescovo di Carinola e Vicario generale di Capua, portò nella Chiesa le reliquie dei Santi Martiri “Esupero e Diospero”. In quell’occasione si ebbe la consacrazione della chiesa.

1921 - 1927 (ampliamento intero bene)

I lavori di ampliamento, consolidamento e raddoppio dell'interno iniziarono nel 1921 e terminarono nel 1927 per volere del sacerdote Biagio Jodice.

1925  (erezione torre campanaria esterno)

L’erezione della torre campanaria risale al 1925

1941  (arredamento interno)

Nel 1941 sulla cantoria fu posizionato l'organo a canne costruito dalla Pontificia Fabbrica d'organi Comm. Giovanni Tamburini

1983  (consolidamento statico intero bene)

Altri lavori di consolidamento statico sono stati effettuati in seguito agli eventi simici del 1980.

1985  (ampliamento struttura intero bene)

Un ulteriore ampliamento della struttura è datato anno 1985

1996  (rifacimento copertura esterno)

Il rifacimento della copertura risale all’anno 1996

2000  (decorazione interno)

Il finestrone dell’abside fu decorato, agli inizi degli anni duemila, in stile classico, dalla ditta Mellini di Firenze.

2002  (ampliamento intero bene)

L’ampliamento della fabbrica fu realizzato nel 2002.

2004  (restauro intero bene)

Un nuovo intervento di restauro e consolidamento statico della chiesa è stato effettuato nel 2004.
Descrizione

La Chiesa abbaziale dedicata a San Martino, vescovo di Tours, è sorta prima dell'anno 688 secondo quanto afferma lo storico Gabriele Jannelli. Una pergamena del 7 luglio 963 attesta che la chiesa di S. Martino possedeva terre di sua proprietà in Macerata. Del medesimo secolo è la notizia che la Chiesa di “S. Martino di Villa Macerata” dava a Capua la decima per gli anni 1308 e 1310. La chiesa fu restaurata dalle fondamenta, nell’anno 1608, grazie all’intervento del parroco Francesco D’Isa: ne dà testimonianza la lapide murata nel frontespizio. Al tempo del D’Isa la chiesa, anche se non piccola, certamente non presentava quell’ampio respiro che si riscontra nella moderna costruzione. Terminava, infatti, al punto ove si ammirava la grande statua settecentesca di S. Martino e, dal lato opposto, dove si trovava il pulpito. I restauri effettuati dal Parroco, probabilmente, furono necessari per lo stato in cui si trovava la chiesa di Macerata danneggiata dall’usura del tempo e dai terremoti che, nei secoli precedenti, avevano interessato il territorio. Una traccia dell’epoca seicentesca sembra essere una pittura parietale nell’interno del campanile, affresco rappresentante una Madonna con Bambino in atto di soccorrere numerose anime purganti. Nel corso degli anni la chiesa ha subito continui cambiamenti. La facciata e il portale sono risalenti al XVII sec. come si deduce dall'iscrizione all'ingresso. I lavori di ampliamento, consolidamento e raddoppio dell'interno ed erezione della torre campanaria, iniziarono nel 1921 e terminarono nel 1927 per volere del sacerdote (detto abate) Biagio Iodice. Il sacro edificio è situato alla sommità di un alto sagrato. La facciata si presenta a salienti con un portale centrale in pietra grigia con ornamenti seicenteschi. A nord dell'impianto campeggia la torre campanaria edificata nel 1922-27. L'aspetto attuale dell'interno dell'edificio è il risultato del raddoppio in lunghezza dell'impianto settecentesco dovuto a don Biagio Iodice. L'interno è suddiviso in tre navate: la centrale ha soffitto a cassettoni, le laterali copertura a volta nelle prime tre campate e copertura piana nelle rimanenti. L'abside si presenta rialzata da tre gradini ed è voltata a botte.
Abside
L'abside fa parte dell'ampliamento effettuato nel 1927. Essa, rialzata da tre gradini, presenta sul fondo un finestrone decorato agli inizi degli anni duemila, in stile classico, dalla ditta Mellini di Firenze. Al centro campeggia un’edicola che accoglie la statua lignea seicentesca di scuola napoletana del Santo patrono. La volta a botte è dipinta con angeli che coronano la gloria di San Martino. Al 1925 si ascrivono i dipinti murali, a tempera, che si possono ammirare sulle pareti dell’abside
Interno
La chiesa all’interno ha tre navate. La navata centrale è scandita da sei archi che poggiano su pilastri decorati con lesene e capitelli. I primi tre costituiscono la parte originaria risalente al Seicento, i tre rimanenti sono frutto dell'ampliamento avvenuto nei primi anni del XX secolo. I pilastri centrali sono più larghi rispetto ai rimanenti perché inglobano il vecchio impianto con il raddoppio della pianta. Più evidente è la differenza tra le due strutture nelle navate laterali: voltate e decorate a stucco le prime tre campate e cappelle, con soffitto piano e senza una regolare partitura la restante parte. Al 1925 si ascrivono i dipinti murali, a tempera, che si possono ammirare sul soffitto del transetto e sulle pareti dell’abside. Nella Chiesa oltre all’altare maggiore, trovavano sede altri sei altari, tutti in marmo policromo, con paliotto scolpito e tabernacolo finemente decorato. Intagliata ad arte è la balaustra che delimita la zona in cui si trova l’altare del Sacro Cuore di Gesù (sec. XX). Coevo è il cancelletto di balaustra, in ferro battuto, verniciato. Le cappelle presenti all’interno sono cinque: da ricordare quelle del Corpo di Cristo, del Santissimo Rosario del Monte dei morti e la cappella di S. Martino. All'interno vi sono affreschi di stile neoclassico, tre nicchie lignee contigue, di gusto barocco, che sovrastano l'altare di marmo policromo e acquasantiere in marmo di Carrara con stemma dell'Università di Solopaca. Collocate sui pilastri della navata centrale sono le Croci stazionarie del 1800, in marmo policromo, e le stazioni della Via Crucis, dipinti a olio su tela con cornice dorata arricchita, in alto, da un artistico decoro a volute. All'interno della chiesa, nella cappella Sacro Monte dei Morti, sono altresì custodite quattro statue lignee di pregevole fattura. Sulla cantoria in controfacciata, si trova l'organo a canne, costruito dalla ditta Tamburini nel 1941 riutilizzando la cassa e parte del materiale fonico del precedente strumento. L'organo è a trasmissione mista, meccanica per il manuale, meccanico-tubolare per la pedaliera e pneumatica per i registri; ha la consolle in cantoria con un'unica tastiera di 58 note e pedaliera concava di 30 note.
Elementi decorativi
Nella zona d'ingresso c’è una coppia di acquasantiere in marmo scolpito, datata 1750, sovrastata da dossale in stucco modellato, dipinto, raffigurante la colomba dello Spirito Santo. Nella navata sinistra è collocato il fonte battesimale (sec. XVIII-XIX) in marmo scolpito; accanto c’è il cero pasquale in metallo dorato, stampato, del 1900. La zona, chiusa da un cancello in ferro battuto, è abbellita da un dipinto, raffigurante il Battesimo di Gesù, realizzato con la tecnica della tempera su intonaco. Tra le sculture va ricordato il gruppo scultoreo della Madonna col bambino e Santi Guglielmo e Benedetto, in legno scolpito e dipinto, del 1890, opera di maestranze campane. La corona della Madonna è in metallo argentato, stampato, dei primi del 900. Non mancano statue in cartapesta modellata, dipinta, del 1850 fra le quali spicca Gesù Cristo deposto nel sepolcro conservata in una teca protetta da vetro. In chiesa sono presenti anche altri dipinti ad olio raffiguranti immagini di Santi. Fra gli affreschi presenti ritroviamo quelli realizzati dal famoso Luigi Taglialatela all’inizio del XX secolo. Pregevoli sono il busto ligneo di San Martino realizzato nel 1706 dal celebre scultore Giacomo Colombo e la bella statua lignea dedicata a Sant'Antonio Abate realizzata da un autore anonimo di scuola napoletana nel XIX secolo. La statua del protettore è da attribuirsi a Giacomo Colombo. Da ammirare i quadri del Cenacolo e del Martirio.
Campanile
La torre campanaria, che si erge a sinistra della facciata, presenta una soluzione architettonica di forte contrasto con la chiesa che si presenta intonacata. Esso, infatti, poggia su un basamento in pietra di Bellona dal quale si eleva la struttura in tufo con paramento a faccia vista. I tre livelli sono caratterizzati da marcapiani e muratura in tufo campano. La copertura della struttura è a cupola con rivestimento in piastrelle maiolicate bicrome. Decora l’interno del campanile una pittura parietale di epoca seicentesca, rappresentante la Madonna con Bambino in atto di soccorrere le anime purganti. All'interno il campanile presenta una scala in muratura per il raggiungimento del livello della cantoria dell'adiacente Chiesa, quindi una scala con struttura in ferro e gradini in legno fino alla cella campanaria. Le pareti sono intonacate ed attintate in bianco.
Impianto strutturale
La struttura in muratura con decorazioni in stucco fu realizzata in varie epoche nei secoli XVII-XVIII.
Facciata
La chiesa è più elevata rispetto alla via maggiore di circa otto palmi di altezza ed è raggiungibile mediante l'imponente scalinata di dodici gradini di travertino. Essa presenta una facciata a salienti che rimarca le tre navate dell'interno ed è suddivisa in un semplice schema geometrico sottolineato da fasce, paraste, riquadrature; il tutto sormontato da un alto timpano triangolare. Di rilievo sono i tre portali d’ingresso tutti architravati, i due laterali sormontati da semplici volute raccordanti la finestra oculare soprastante, mentre il portale centrale presenta una più ricca articolazione che lo rende particolarmente emergente rispetto al piano fondale della facciata. Nella parte centrale, più alta e con timpano, il portale presenta modanature in pietra scura che incorniciano in alto il finestrone cieco di forma rettangolare, Sempre sul portale principale, in una lunetta semicircolare, c’è un dipinto dedicato a San Martino. Da rilevare l'iscrizione nel frontespizio che attesta il restauro dalle fondamenta, avvenuto per volere dell'abate Francesco d'Isa, sostenuto dal popolo di Macerata.
soffitto
Il soffitto ligneo, a cassettoni, della chiesa presenta un affresco centrale raffigurante il santo, vescovo di Tours. Bellissima è la cupola con affreschi raffiguranti la vergine e gli angeli.
Pavimenti e pavimentazioni
Tre tipi diversi di piastrelle caratterizzano la pavimentazione della chiesa. Il pavimento delle 3 navate è in cotto rosso; quello dell’area presbiterale è coperto da piastrelle maiolicate sui toni del beige e del marrone con decori floreali disposti ad intervalli regolari; il gradone che separa il presbiterio dall’aula è pavimentato sempre con piastrelle maiolicate ma diversamente decorate.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1975)
L’altare più antico è situato nella parte anteriore del presbiterio. La decorazione è composta da intarsi marmorei di maestranze campane. Nel tabernacolo sono conservate le specie eucaristiche. La mensa eucaristica, aggiunta successivamente, è stata realizzata utilizzando pezzi della balaustra che anticamente delimitava l’area presbiterale. L’ambone è in legno di fattura moderna. Lungo le pareti del presbiterio sono collocati alti scanni in legno modanato. La sede del presbitero e gli sgabelli laterali (sec. XXI), in legno dorato con seduta e spalliera in broccato policromo, sono collocati davanti all’altare maggiore. Il fonte battesimale è mobile. Lungo le pareti delle navate laterali sono collocati alcuni confessionali in legno.
Contatta la diocesi