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Villaggio Coppola Pinetamare
Castel Volturno
Capua
chiesa
parrocchiale
Santa Maria del Mare
Parrocchia di S. Maria del Mare
Contesto; Facciata; Interno; soffitto; Fondazioni; Struttura; Coperture
presbiterio - aggiunta arredo (2017)
2003 - 2003(preesistenza intero bene); 2014 - 2014(posa prima pietra intero bene); 2014 - 2017(edificazione intero bene); 2017 - 2017(consacrazione intero bene)
Chiesa di Santa Maria del Mare
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria del Mare <Villaggio Coppola Pinetamare, Castel Volturno>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

2003  (preesistenza intero bene)

La necessità di ampliare la preesistente Chiesa di Santa Maria del Mare nacque nel 2003, quando l’Arcivescovo della Diocesi di Capua, S.E. mons. Bruno Schettino si rese conto che il proliferare degli insediamenti residenziali, scaturiti dal dilagante sviluppo turistico della città, aveva generato l’esigenza di una nuova chiesa e di un centro parrocchiale polifunzionale.

2014  (posa prima pietra intero bene)

Il 10 agosto 2014 fu posta la prima pietra della nuova Chiesa. La cerimonia fu presieduta dall’arcivescovo della Diocesi di Capua, S.E. mons. Salvatore Visco.

2014 - 2017 (edificazione intero bene)

I lavori della nuova chiesa, iniziati nel 2014, terminarono nel 2017. “Santa Maria del Mare” a Pinetamare è stata costruita utilizzando il contributo elargito dalla C.E.I. e una quota del fondo dell'8×1000. È stato possibile arredare il tempio grazie alla generosità dei fedeli.

2017  (consacrazione intero bene)

A conclusione dei lavori, il 21 ottobre 2017 avvenne la cerimonia di consacrazione della nuova chiesa presieduta dall’arcivescovo della Diocesi di Capua, S.E. mons. Salvatore Visco alla presenza dei Vescovi della Campania e della autorità amministrative locali.
Descrizione

La Chiesa sorge in una zona residenziale dalla forte espansione territoriale; il lotto, di circa 7568 mq, è ben inserito nel contesto urbano e servito da tutte le opere di urbanizzazione primaria. “Santa Maria del Mare” a Pinetamare è stata costruita grazie al contributo elargito dalla CEI e ad una quota dei fondi dell’8×1000. L’interno della struttura si presenta sobria ed essenziale, come il Cristo di rara bellezza che dalla croce sembra voler abbracciare l’assemblea. Il concept architettonico rappresenta il complesso architettonico inquadrato come l’elemento principe distinto nella forma e nel significato tra le tante abitazioni e strutture turistico-ricettive del luogo. Lo spazio architettonico è fruibile dalle strade principali di accesso e, attraverso le sue plasmabili forme, introduce nell’interno con la consapevolezza del Mistero che contiene. La chiesa, inoltre, s’inserisce nel contesto arboreo con un’architettura organica in armonia con la grossa fetta di macchia mediterranea presente nell’area. È proprio l’analisi del contesto che ha suggerito la forma delle pareti verticali convesse della chiesa che risultano così in armonia con la natura, favorendo la presenza e la futura crescita delle piantumazioni. Le strutture, interne ed esterne, sono rivestite con materiali naturali quali marmo (per i pavimenti) e pietra (per i rivestimenti) coniugati con quel concetto necessario che qualifica l’architettura moderna, la luce attraverso le ampie vetrate interne. Per gli infissi e i serramenti, invece, si è optato per il pvc (cloruro di polivinile) fortemente indicato in un ambiente marino qual è quello del Villaggio Coppola. Le porte interne sono in legno tamburato.
Contesto
La Parrocchia S. Maria del Mare è ubicata nel Villaggio Coppola (conosciuto anche col nome di Pinetamare), una frazione di Castel Volturno, in provincia di Caserta. Il Villaggio, situato sul litorale domizio, sorse a partire dalla seconda metà degli anni sessanta del XX secolo, con lo scopo di creare un centro turistico balneare polivalente. Gli eventi naturali che colpirono la Campania, ed in particolare Napoli dal 1978 al 1983 (bradisismo 1978, terremoto 1980, bradisismo 1983) resero drammaticamente evidenti le carenze del territorio sotto l'aspetto del patrimonio edile, per cui il Villaggio Pinetamare fu utilizzato come "sversatoio umano”. La conseguenza fu l’avvio di un graduale processo di degrado urbano che si è amplificato con l’incremento costante dell’immigrazione clandestina in città. Il territorio è passato da polo di attrazione turistica a polo d’accoglienza. In questo contesto, la necessità di ampliare la Chiesa di Santa Maria del Mare nacque nel 2003, quando l’Arcivescovo Schettino si rese conto che il proliferare degli insediamenti residenziali, scaturiti dal dilagante sviluppo turistico della città, aveva generato l’esigenza di un nuovo complesso parrocchiale. Oggi infatti la Parrocchia è diventata un punto di riferimento per giovani, anziani, disadattati offrendo un vero e proprio luogo dove coltivare degni valori religiosi e promuovere una vasta frequentazione sociale.
Facciata
I prospetti esterni, con il loro andamento inverso a quello interno, trasmettono sensazioni proiettate verso il centro di tutta la struttura in armonia con il contesto arboreo. Si percepisce così un edificio che nettamente si distingue, nel contesto urbano, per il suo aspetto morfologico, distinto dalle innumerevoli forme geometriche regolari. Tutte le funzioni del complesso parrocchiale sono collegate all’esterno con il porticato che, come un tessuto connettivo, permette contestualmente sia di tenere separati dall’aula liturgica i Locali di Ministero Pastorale e la Casa Canonica, sia di considerarli naturali appendici della stessa. Nella parte centrale del porticato è presente un grande chiostro. Il salone parrocchiale s’inserisce nella struttura con una grossa parete concava in armonia con quelle dell’aula liturgica. Dal porticato, di forma quadrata, in corrispondenza dell’angolo a sud, è possibile accedere alla casa canonica, disposta su due livelli di complessivi 300 mq. Dall'angolo opposto del quadrato del porticato si accede rispettivamente all'atrio d’ingresso del salone parrocchiale di circa 440 mq e a quello delle 17 aule per il catechismo di circa 30 mq cadauna.
Interno
Una volta varcata la soglia di ingresso, lo spazio architettonico interno assume un significato più profondo, le forme concave si trasformano in convesse introducendo meglio verso l’altare. Esso risulta in asse con l’intero organismo architettonico e perfettamente in linea con la porta. Questa relazione bipolare (porta-altare) s’inserisce in un spazio organico generato dalla concavità e convessità delle pareti per cui l’altare diventa così l’elemento principale verso cui tutta l’assemblea è rivolta. L’aula liturgica, anche se presenta una composizione armonica generata non da un modulo ripetitivo ma dalle volute delle pareti che contengono lo spazio, conserva una precisa intesa progettuale: introduce in un’area che, attraverso il suo asse principale, si relaziona con il percorso e si conclude con la mensa. L’area presbiterale si presenta con un semiciclo aperto sull'assemblea; allo stesso modo l’assemblea, favorita anche dalla disposizione dei banchi, è in comunione diretta con la mensa. Lo spazio interno, col suo andamento geometrico, trasmette sensazioni di serena protezione al riparo di un’unica copertura che, con il suo movimento, qualifica diversamente lo spazio fruibile.
soffitto
Completa lo spazio architettonico la copertura interna: questa, partendo da una quota più bassa (verso l’ingresso), si sviluppa in altezza, crescendo sempre più fino a raggiungere la sua massima quota in corrispondenza dell’altare. La scelta del legno lamellare a vista qualifica lo spazio interno che risulta fortemente umanizzato attraverso la relazione che questo materiale ha sempre avuto sulla psiche dell’uomo. Il disegno delle travi portanti determinano un cassettonato riletto in chiave moderna.
Fondazioni
Le strutture di fondazione sono del tipo indiretto costituite da plinti su pali profondi collegati tra di loro da travi continue in c.a. in sintonia con la struttura geologica di riferimento. La zona presenta una stratigrafia che evidenzia, almeno per il primo tratto di circa 10.00 m, dei terreni vegetali inconsistenti e poco consolidati per cui è stato necessario trasmettere le sollecitazioni in fondazione agli strati più profondi.
Struttura
Le strutture portanti verticali dell’aula liturgica, costituite da pareti concave e convesse, sono state realizzate in conglomerato cementizio armato e rivestite in marmo. Le rimanenti parti, costituenti l’intero complesso parrocchiale, hanno anch’esse le strutture di fondazione e portanti verticali/orizzontali in conglomerato cementizio armato (travi e pilastri), mentre impalcati intermedi e coperture sono state realizzate con solai latero-cementizi impermeabilizzati con guaine bituminose.
Coperture
La copertura dell'esterno è stata realizzata mediante l’utilizzo di pennellature in rame. Le strutture della suddetta copertura sono composte, oltre che dalla orditura principale in legno lamellare di conifera europea, da un pacchetto di copertura ventilato e da un’impermeabilizzazione ottenuta mediante l’utilizzo di due guaine. Le strutture in legno lamellare sono realizzate con giunzioni a pettine e tutte le superfici esterne sono state trattate con impregnante antitarlo, antimuffa, idrorepellente. In particolare sono presenti delle travi principali secondo lo schema triangolare in legno lamellare con colle melam-for con una luce media nei puntoni di controvento e degli arcarecci fissati alle travi principali mediante accessori metallici speciali. L’intera copertura è stata collegata alle strutture verticali in c.a. mediante carpenteria metallica pesante zincata a caldo in acciaio. Il manto impermeabile di copertura è costituito da una doppia guaina elastomerica armata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2017)
La Chiesa, essendo stata costruita recentemente, è in linea con le norme liturgiche previste dal Concilio Vaticano II. La cappella del Santissimo Sacramento è ubicata in un luogo autonomo dove è possibile raccogliersi privatamente in preghiera; essa è baricentrica rispetto al presbiterio e alla cappella feriale che è raggiungibile con un ingresso autonomo ed è collegata all’aula liturgica mediante un filtro. Dalla navata, inoltre, è possibile pervenire alla penitenzieria. L’area presbiterale si presenta con un semiciclo aperto sull'assemblea; allo stesso modo l’assemblea, favorita anche dalla disposizione dei banchi, è in comunione diretta con la mensa che diventa, così, il punto focale dell’intera navata. Il fonte battesimale, in linea con lo stile degli arredi liturgici, è un unico blocco tondeggiante in pietra con vuoto centrale per contenere l’acqua benedetta.
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