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Casapulla
Capua
chiesa
parrocchiale
Sant'Elpidio Vescovo
Parrocchia di S. Elpidio
Struttura; Facciata; Interno; Volta; Pavimenti e pavimentazioni; Presbiterio; Cappelle; Cripta; Elementi decorativi; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1997)
V secolo - V secolo(costruzione intero bene); 1156 - 1173(prime notizie intero bene); 1319 - 1375(titolazione intero bene); 1467 - 1467(consacrazione intero bene ); 1733 - 1758(ampliamento intero bene); 1789 - 1791(ricostruzione intero bene); 1791 - 1791(abbellimento interno); 1825 - 1825(completamento interno); 1930 - 1930(donazione interno); 1964 - 1967(restauro interno); 1968 - 1968(arredamento interno); 1970 - 1970(decorazione interno); 1980 - 1980(restauro e impiantistica interno); 1990 - 1997(restauro intero bene); 2001 - 2002(rifacimento copertura esterno); 2006 - 2006(restauro interno); 2007 - 2007(decorazione interno); 2008 - 2015(restauro interno)
Chiesa di Sant'Elpidio Vescovo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Elpidio Vescovo <Casapulla>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

V secolo  (costruzione intero bene)

La chiesa parrocchiale di S. Elpidio fu costruita, secondo la tradizione storiografica locale, nel V secolo dallo stesso Santo patrono sulle rovine di un antico tempio pagano dedicato ad Apollo.

1156 - 1173 (prime notizie intero bene)

In uno strumento di donazione, datato 1156, Roberto II, principe di Capua, fa riferimento ad un territorio appartenente alla chiesa di S. Elpidio in Casapulla. Analogo riferimento si trova in un diploma di Alessandro III dell’anno 1173.

1319 - 1375 (titolazione intero bene)

La chiesa, in uno strumento del 1319, era citata come Diaconia; invece, in un documento di tasse del 1375, aveva il titolo di Rettoria.

1467  (consacrazione intero bene )

La consacrazione della chiesa fu fatta dall’arcivescovo di Calvi S.E. mons. Angelo Mazziotta il 26 luglio 1467, con licenza dell’arcivescovo di Capua Giordano Gaetani, durante il terzo anno di pontificato di Paolo II.

1733 - 1758 (ampliamento intero bene)

Tra il 1733 e il 1758 il parroco don Stefano Peccerillo fece ampliare l’area presbiterale e l’accomodò secondo i canoni artistici del settecento. Egli curò nel 1755 la costruzione dell’altare maggiore in marmi policromi.

1789 - 1791 (ricostruzione intero bene)

Negli anni 1789-1791 la chiesa fu totalmente ricostruita più alta e più lunga su disegno del regio architetto Domenico Brunelli.

1791  (abbellimento interno)

Il parroco don Tommaso Iannotta commissionò i dipinti degli altari laterali come chiaramente spiega l’iscrizione in basso al primo altare della navata destra. Risalgono alla stessa epoca tutti gli altri dipinti e la costruzione del battistero.

1825  (completamento interno)

Una volta ampliata la navata centrale e aggiunta la sezione retrostante del coro, don Pasquale Natale nel 1825 vi fece costruire, a sue spese, dei sedili in noce che servivano ai sacerdoti. La notizia è riportata in una lapide marmorea sistemata all'interno della chiesa.

1930  (donazione interno)

Alla chiesa nel 1930 fu donato un pavimento di mattonelle in cemento della ditta Innocenzo Giuliani di Gallese Scalo.

1964 - 1967 (restauro interno)

L’attuale parroco don Andrea Monaco ha inaugurato nel 1964 una serie ininterrotta di ripristino dei vari arredi e di restauro del sacro tempio. Si iniziò nel 1967 con l'attintura generale della struttura e il restauro della volta delle tre navate.

1968  (arredamento interno)

La chiesa fu dotata di un impianto elettrico funzionante. Nello stesso anno furono acquistati banchi e sedie adeguati al luogo sacro.

1970  (decorazione interno)

Negli anni ’70 iniziarono i lavori di decorazione del soffitto delle tre navate con oro a foglie a cura del pittore decoratore Luigi Tecchia. Fu realizzata la messa in opera di una zoccolatura di marmo bardiglio lucido di tutta la chiesa. Restaurati, inoltre, la copertura e l’interno della Cappella dei morti.

1980  (restauro e impiantistica interno)

Negli anni ’80 si restaurarono la statua del Sacro Cuore di Gesù e l’interno della Cappella del Corpo di Cristo. Nello stesso lasso di tempo la chiesa fu dotata di impianto microfonico.

1990 - 1997 (restauro intero bene)

È del 1990 l’elettrificazione delle campane. Fu, inoltre, rifatta ex novo la facciata della chiesa e riparata la cupola del campanile danneggiato da un fulmine. Riportato all'antico splendore l’organo a canne del XVIII secolo e rifatta la copertura della Cappella del Monte dei Morti.Verso la fine degli anni ’90 iniziò l’intervento di restauro dei dipinti su tela e di quello su muratura raffigurante S. Elpidio. Nello stesso tempo furono restaurati gli stalli in legno mogano situati sull’abside dalla ditta Genuflex di Treviso e gli stalli nel Cappellone del Monte dei morti a cura del restauratore Umberto del Monaco.

2001 - 2002 (rifacimento copertura esterno)

Nel 2000 fu rifatta integralmente la copertura della chiesa dalla ditta Edil Verde di Curti. Nel 2002 furono installate, nei rosoni situati sulle porte laterali della chiesa, due vetrate artistiche istoriate dall’artista Loredana Losano di S.Maria CV.

2006  (restauro interno)

Nel 2006 furono restaurate la statua lignea di S.Elpidio e le tele situate sugli altari laterali dal restauratore Maurizio Andreozzi. La chiesa fu dotata di impianto di riscaldamento a cura della ditta Coel di Napoli.

2007  (decorazione interno)

Furono installate 14 vetrate artistiche, raffiguranti i misteri del S. Rosario.

2008 - 2015 (restauro interno)

Un altro restauro da ricordare è quello del presepe, un gioiello del XIII secolo. Esso fu effettuato dalla ditta Carmela e Paolo Sirmiani di S.Maria C.V. Ultimo restauro in ordine di tempo è stato quello della cripta sottostante la Cappella dei Morti (anno 2015), inaugurata con una cerimonia solenne il 28 maggio 2015 dall’arcivescovo di Capua S.E. mons. Salvatore Visco.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di S. Elpidio è stata costruita, secondo la tradizione storiografica locale, nel V secolo dallo stesso S. Elpidio sulle rovine di un antico tempio pagano dedicato ad Apollo. Essa beneficiò di importanti modifiche strutturali nel IX-X sec. e nel XV sec. quando entrò nell’ambito della vasta attività di ricostruzione e di restauro delle chiese dell’arcidiocesi di Capua, promossa dall’arcivescovo Giordano Gaetani che la fece consacrare il 26 luglio 1467. Tra il 1733 e il 1758 il parroco don Stefano Peccerillo fece ampliare l’area presbiterale e l’accomodò secondo i canoni artistici del settecento. Verso la fine di quel secolo, negli anni 1789-1791, la chiesa fu totalmente ricostruita più alta e più lunga su disegno del regio architetto Domenico Brunelli. L’attuale parroco don Andrea Monaco ha inaugurato nel 1964 una serie ininterrotta di ripristino dei vari arredi e di restauro del sacro tempio che rappresenta un magnifico connubio di due stili: il barocco e il neoclassico. La facciata, di stile neoclassico, innalzata nel 1791 su disegno di Domenico Brunelli di scuola vanvitelliana, fu ultimata nel 1811. Chiude il finestrone centrale una moderna vetrata istoriata raffigurante S. Elpidio, realizzata nel 1998 dalla ditta Simonetti di Napoli. A sinistra del prospetto si erge il campanile costruito tra il 1697 e il 1791 in stile neoclassico, con cuspide maiolicata di gusto arabesco. Esso sostiene quattro campane del 1303, 1662, 1749, 1818. Nell’interno della chiesa, a tre navate con volta a vela, prevale lo stile barocco. A destra rispetto all’ingresso nell’aula battesimale c’è il battistero in marmo di Mondragone datato 1790. In alto lunetta con affresco coevo raffigurante il Battesimo di Gesù. Nei rosoni, situati sulle porte laterali della chiesa, sono installate due vetrate artistiche (raffiguranti S. Andrea apostolo e S. Pio di Pietrelcina), opera dell’artista Loredana Losano di S. Maria CV.; altre 14 vetrate artistiche, illustranti i misteri del S. Rosario, a cura della ditta Mellini di Firenze, schermano le finestre che si aprono nella parte superiore delle pareti laterali. Pregevole è l’altare maggiore, disegnato dall’architetto Luca Vecchione, datato 1755. Va ricordata la cripta sottostante la Cappella dei Morti; essa, restaurata nel febbraio 2015, fu inaugurata con una cerimonia solenne il 28 maggio 2015 dall’arcivescovo di Capua S.E. mons. Salvatore Visco.
Struttura
La chiesa è costruita in pietra di tufo.
Facciata
La facciata della chiesa si erge sulla piazza antistante, dominando il centro storico del paese. Di stile neoclassico, innalzata nel 1791 su disegno di Domenico Brunelli di scuola vanvitelliana, fu ultimata nel 1811. È composta da due ordini con volumi diversi: il primo ordine è ripartito in tre sezioni, scandite dal susseguirsi di lesene. Il sistema portale si articola in tre ingressi: uno centrale e due laterali; i portali laterali sono sovrastati da rosoni che propagano luce all'interno dell'edificio; quello centrale è chiuso da un portone in legno massiccio a due ante. Il cornicione a fasce aggettanti separa il primo ordine dal secondo occupato dal timpano di forma triangolare, liscio, delimitato dal frontone che ne costituisce la cornice coperto dal tetto a spioventi. Sulla punta del timpano svetta la Croce ferrea. Chiude il finestrone centrale una moderna vetrata istoriata, raffigurante S. Elpidio, realizzata nel 1998 dalla ditta Simonetti di Napoli. Il campanile costituisce un elemento identificativo dell’edificio religioso per struttura e dimensioni pur essendo un corpo staccato dalla chiesa e ad essa collegata solo da un muro in stile.
Interno
Nell'interno della chiesa, a tre navate con volta a vela, prevale lo stile barocco. A destra l’aula battesimale con battistero in marmo di Mondragone del 1790. In alto lunetta con affresco coevo del Battesimo di Gesù. Due vetrate artistiche (raffiguranti S. Andrea apostolo e S. Pio di Pietrelcina) sono installate nei rosoni situati sulle porte laterali della chiesa; esse sono opera dell’artista Loredana Losano di S. Maria CV. Altre 14 vetrate artistiche, raffiguranti i misteri del S.Rosario, a cura della ditta Mellini di Firenze schermano le finestre che si aprono nelle parte superiore delle pareti laterali. Gli affreschi dei quattro evangelisti nei pennacchi della cupola, del 1920, sono opera del pittore casapullese Salvatore Iannotta. L’altare maggiore, disegnato dall’architetto Luca Vecchione, è datato 1755. La pala sovrastante, raffigurante la Sacra Famiglia con S.Elpidio, è un dipinto su tela di Paolo di Maio, acquistato per la chiesa ricostruita nel 1791. Gli stalli in noce del presbiterio risalgono al 1825. Oltre la balaustra del 1757, ideata sempre dall’architetto Vecchione, sulle pareti laterali due dipinti su tela attribuiti al pittore Domenico Mondo, raffigurano scene della vita di S. Elpidio: a destra, guardando l’altare, il Santo battezza i campani presso la foce del fiume Volturno, a sinistra S. Elpidio predica il Vangelo ai casapullesi presso il tempio di Apollo.
Volta
La volta, decorata con oro a foglie dall’artista casapullese Luigi Tecchia, risponde bene allo stile del luogo sacro.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è stata realizzata nel 1930 con mattonelle di cemento a cura della ditta Innocenzo Giuliali di Gallese Scalo. Vorrebbe essere un pavimento povero, ma è magnificamente in armonia con lo stile della chiesa.
Presbiterio
Al centro del presbiterio è da ammirare un altare del tardo ottocento. Gli stalli di noce del 1825 sono stati restaurati dalla ditta Genuflex di Treviso, mentre la balaustra di marmo policromo del 1757 fu ideata dall’architetto Vecchione. Nel 2006 furono restaurati i dipinti sovrastanti gli altari maggiori.
Cappelle
Le Cappelle presenti in chiesa costituiscono parte integrante del corpo di fabbrica. Cinque sono le più significative da un punto di vista storico-artistico. La Cappella del S. Rosario risale al XVI-XVII sec. Sulle pareti laterali vi sono dipinti su tela attribuiti al pittore Paolo de Maio. La statua lignea della Madonna del Rosario è del XVII sec. L’altare è datato 1744. La Cappella del Corpo di Cristo è del XVI sec. Sulle pareti laterali vi sono dipinti su tela opera del pittore Paolo de Maio. Gli affreschi dei quattro evangelisti nei pennacchi della cupola, del 1920, sono opera del pittore casapullese Salvatore Iannotta. La statua del S.Cuore di Gesù e di S.Michele appartengono alla prima metà di questo secolo. L’altare è del XVIII sec. La Cappella di S.Elpidio risale al 1950. La statua lignea del Santo patrono, ivi custodita, è del XVI sec. La Cappella del Monte dei Morti, costruita nel 1690, è un insigne monumento di arte barocca. Prezioso il ciclo pittorico delle volte e della cupola (datato 1701) riproducenti scene escatologiche, opera del pittore Tommaso Giaquinto. L’altare è dei primi anni del XVIII sec. La pala sovrastante l’altare è un dipinto su tela raffigurante la Madonna delle Grazie. Del XVIII sec. sono le tre statue lignee ivi custodite; la statua di Gesù morto è una discreta scultura in cartapesta del secolo scorso. Sulla destra il dipinto su tavola di S. Eufemia risale al 1676. La Cappella dei Santi è stata adattata nel 1987. In fondo il dipinto su tela è del 1722, opera del pittore P.Oliveto, raffigurante la SS. Trinità. Intorno vi sono dieci statue, alcune in legno altre in cartapesta, di epoche diverse.
Cripta
Nel 1690 la Confraternita del Monte dei Morti, nata in Casapulla nel 1635, diede inizio alla costruzione della cripta e della Cappella del Monte dei morti per ringraziare il Signore di aver risparmiato la popolazione locale dall’epidemia di peste scoppiata nella regione. Nel 1692, ultimati i lavori di costruzione, furono inaugurate la cripta e la cappella sovrastante. La pala d’altare della Cappella, raffigurante la Madonna delle Grazie, è un dipinto su tela del secolo XVII. Sotto l’altare della cripta vi è un dipinto in muratura del secolo XVII raffigurante Gesù deposto dalla croce, ultimamente restaurato dalla ditta Maurizio Andreozzi di S. Nicola la Strada (CE). Una lapide marmorea ricorda una giovane monaca di nome Margherita Recupito Ascolesia, appartenente ad una nobile famiglia beneventana, sepolta nella cripta il 27 novembre 1777. La Cappella è stata restaurata nel 1996 dalla ditta “Cerio” di Roma. La cripta, restaurata nel febbraio del 2015, fu inaugurata il 28 maggio 2015 dall’arcivescovo di Capua, S.E. mons. Salvatore Visco.
Elementi decorativi
A sinistra, rispetto all’ingresso, c’è l’altare del SS. Presepe del 1648. Coevo è il sovrastante presepe con pastori di terracotta. Il più antico dipinto che vanta la chiesa è quello che si trova sulla destra, nella Cappella del Monte dei Morti: è un dipinto su tavola di S. Eufemia e risale al 1676. L’altare più antico, quello della Madonna del Carmine, è del 1609; del XVII sec. è il dipinto su tela raffigurante la santissima Vergine titolare. Sull’altare di S. Anna era situato il dipinto raffigurante la Sacra Famiglia datato 1672. Nel corso dell’intervento di restauro successe che nella parte posteriore del dipinto venne fuori un altro dipinto di fattura anteriore raffigurante la Vergine nell'atto di ricevere la visita dell’arcangelo Gabriele. Anche questo secondo dipinto fu restaurato ed oggi entrambi i dipinti sono esposti nella Cappella del Monte dei Morti. Sull'altare ove era situato il dipinto di S. Anna c’è un dipinto moderno raffigurante la Divina Misericordia.
Campanile
Il campanile costituisce un elemento identificativo dell’edificio religioso per struttura e dimensioni pur essendo un corpo staccato dalla chiesa e ad essa collegata solo da un muro in stile. Costruito tra il 1697 e il 1791 in stile neoclassico, con cuspide maiolicata di gusto arabesco, sostiene quattro campane datate 1303, 1662, 1749, 1818. Si divide in tre ordini con cornici marcapiano; in ogni ordine si aprono monofore contornate da fregi in gesso a rilievo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1997)
Nel 1997 la chiesa è stata adeguata alle norme liturgiche postconciliari. Il ricco altare e l’ambone, sistemati con oro a foglie, sono stati ricavati da una base processionale a cura della ditta Serpone di Napoli. Il fonte battesimale in marmo di Mondragone del 1790 è situato all’ingresso della chiesa. Per i battesimi viene utilizzato un fonte battesimale moderno situato in sacrestia. Nell’altare della Cappella della Morte è custodito il SS. Sacramento.
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