chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Prun Negrar di Valpolicella Verona chiesa sussidiaria Santa Cristina Parrocchia di San Paolo Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980) 1532 - 1532(origini e costruzione intero bene); 1541 - 1541(edificazione portico); XVIII sec. - XVIII sec.(costruzione sagrestia e nuova facciata); 1710 - 1730(edificazione romitorio); 1807 - 1839(soppressione napoleonica carattere generale); 1878 - 2012(riconferma status di oratorio pubblico carattere generale)
Chiesa di Santa Cristina
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Santa Cristina <Prun, Negrar di Valpolicella>
Ambito culturale (ruolo)
rinascimentale (origini e costruzione)
rinascimentale (portico, edificazione)
neoclassico (romitorio, edificazione)
neoclassico (sagrestia e nuova facciata)
Notizie Storiche
1532 (origini e costruzione intero bene)
La contrada di S. Cristina, situata in zona montana, ai confini del territorio di Prun, era anticamente caratterizzata dalla presenza di numerosi mulini a vento. Nei primi anni del XVI sec. i mulinari qui residenti decisero di edificare a proprie spese un oratorio e di dedicarlo alla loro Santa Patrona, S. Cristina. Dagli atti della visita pastorale del vescovo Giberti (1532) apprendiamo che l'oratorio era soggetto alla chiesa di S. Paolo in Prun.
1541 (edificazione portico)
Nel 1541 viene edificato un portico a lato dell'ingresso.
XVIII sec. (costruzione sagrestia e nuova facciata)
Verso la metà del XVIII sec. venne costruita la sacrestia sul lato occidentale del coro, in continuazione della modesta abitazione già esistente, e si diede la forma attuale alla facciata, in stile neoclassico.
1710 - 1730 (edificazione romitorio)
Agli inizi del Settecento, nel corso della visita pastorale del vescovo Marco Gradenigo, viene riscontrata la presenza di un eremita, tale Giovanni Bonesini, terziario francescano, che funge da custode e risiede in una casetta addossata sul lato occidentale dell'oratorio (eretta agli inizi del Settecento, sopra il cui ingresso è murata una lapide recante l'iscrizione "A.D./ELEMOS/ERECTUM") al cui mantenimento provvedono il Comune di Prun e le elemosine dei fedeli. Non essendo l'altare benedetto, quando vi si celebra i sacramenti vengono presi in prestito dalla parrocchiale di Prun.
Nel 1807, in seguito al decreto napoleonico di soppressione degli oratori, anche S. Cristina andò alienata ma per breve tempo. Già nel 1839 si ha conferma dalla visita pastorale del vescovo Grasser (1828-1839), che il parroco di Prun vi celebra almeno una domenica al mese.
1878 - 2012 (riconferma status di oratorio pubblico carattere generale)
Nel 1878 (visita pastorale del vescovo Canossa) viene riconfermato il suo status di oratorio pubblico, frequentato dalla gente della contrada. Attualmente la chiesa è in uso alla Parrocchia di Prun.
Descrizione
La contrada di S. Cristina, situata in zona montana, ai confini del territorio di Prun, era anticamente caratterizzata dalla presenza di numerosi mulini a vento. Nei primi anni del XVI sec., i mulinari qui residenti decisero di edificare a proprie spese un oratorio e di dedicarlo alla loro Santa Patrona, S. Cristina. Colpito dalle soppressioni napoleoniche nel 1807, dal 1839 tornò a svolgere il ruolo di pubblico oratorio. L'oratorio di S. Cristina è fin dalle origini soggetto alla Parrocchia di S. Paolo in Prun.
Esternamente si presenta con facciata neoclassica rivolta a meridione scandita da quattro lesene tuscaniche. Impianto planimetrico ad unica navatella rettangolare, con presbiterio rialzato di un gradino. La pareti interne, intonacate e tinteggiate, sono sottolineate da lesene lisce angolari e coronate da una cornice sommitale in marmo rosso Verona; al centro della parete di fondo del presbiterio è posta la pala raffigurante “La Vergine fra le Sante Lucia, Agata, Cristina e Caterina d’Alessandria”. Aula e presbiterio sono coperti da strutture voltate a botte con unghie laterali. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in lastre di pietra della Lessinia. La pavimentazione è realizzata in lastre di pietra bianco-rosata.
Pianta
La chiesa si configura come un piccolo oratorio ad unica navatella rettangolare con asse maggiore longitudinale. Il presbiterio, a pianta quadrangolare e di larghezza di poco ridotta rispetto l’aula, è sopraelevato di un gradino e si conclude con il coro a fondale piatto. Dal presbiterio, sul lato sinistro, avviene il collegamento con il locale adibito a sacrestia, ospitato all’interno di un corpo edilizio che si addossa al fianco occidentale della chiesa. L’ingresso principale si apre al centro della facciata ed è preceduto da una bassa scalinata esterna; l’aula è inoltre raggiungibile dall’ambiente di ingresso dell’adiacente romitorio, attraverso uno stretto passaggio.
Facciata
Facciata neoclassica, a capanna, rivolta a meridione. Tre gradoni conducono al portale d'ingresso di forma rettangolare, inquadrato da due coppie di lesene d'ordine tuscanico. Sopra il portale è aperta una finestra rettangolare. Adiacente al lato occidentale della chiesa c'è un romitorio a spiovente unico, la cui facciata è in continuità con quella dell'oratorio. Un portale neoclassico a tutto sesto con chiave di volta conduce all'interno. Sopra di esso è murata una lapide a ricordo delle elemosine raccolte per la sua edificazione. Più in alto è aperta una finestrella di forma rettangolare.
Strutture di elevazione
Le strutture portanti di elevazione, che si presentano intonacate sia esternamente che internamente, sono realizzate in muratura mista con prevalenza di conci di pietra calcarea locale legati con malta di calce. Due tiranti metallici trasversali collegano le strutture murarie longitudinali in corrispondenza dell’arco trionfale e della facciata.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula è coperta da una struttura in muratura voltata a botte a profilo ribassato con quattro unghiature laterali, due per lato. Anche il presbiterio è sovrastato da una volta a botte con due unghie laterali.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante realizzata presumibilmente con un sistema di capriate lignee a schema statico semplice; orditura secondaria di tipo tradizionale costituita da arcarecci e travetti lignei; manto di copertura in lastre di pietra della Lessinia.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna della navata e del presbiterio è realizzata con lastre rettangolari di pietra della Lessinia. Un gradino in marmo rosso Verona introduce al piano del presbiterio.
Prospetti interni
L’ambiente interno presenta un impianto spaziale regolare e si caratterizza per la semplicità della composizione architettonica e decorativa, con un trattamento cromatico uniforme delle superfici. La pareti interne sono interessate da una zoccolatura in lastre di pietra della Lessinia, e da una cornice sommitale in marmo rosso Verona. Le pareti longitudinali dell’aula sono segnate alle estremità da lesene con base e capitello in marmo rosso Verona, che si prolungano sulla volta come costolonature decorate a finti conci di pietra; la stessa decorazione caratterizza la ghiera dell’arco trionfale e quella dell’arco prossimo alla parete di facciata. Sulla parete di fondo del coro una cornice in marmo rosso Verona inquadra la pala raffigurante “La Vergine fra le Sante Lucia, Agata, Cristina e Caterina d’Alessandria”. Un’apertura con contorni in nembro rosato mette in collegamento il presbiterio con la sacrestia.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, dalla geometria semplice e lineare, presentano un rivestimento ad intonaco. La parete occidentale è quasi interamente nascosta dal corpo di fabbrica del romitorio che vi si affianca, mentre sul lato orientale la continuità muraria è interrotta delle finestrature rettangolari che si aprono nel settore superiore; una lapide murata in prossimità della base è posta a memoria di una raccolta di elemosine per Santa Cristina del 1867. Alla base corre una zoccolatura in lastre di pietra della Lessinia.
Campanile
Campaniletto a vela in pietra di Prun, collocato al di sopra dello spiovente occidentale della facciata.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la ricollocazione della mensa dell'altare maggiore pre-conciliare in posizione avanzata verso l'aula, in ottemperanza alle prescrizioni del Concilio Vaticano II.