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Abbiategrasso
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Pietro
Parrocchia di San Pietro
Altare maggiore; Organo; Opere d'arte; Impianto strutturale
presbiterio - intervento strutturale (1983)
XI - XVIII(preesistenze intero bene); 1753 - 1763(ricostruzione intero bene); 1809 - 1809(soprelevazione campanile); 1869 - 1870(rifacimento Oratorio della SS. Trinità); 1898 - 1898(ristrutturazione intero bene); 1926 - 1933(restauro intero bene); 1964 - 1983(restauro intero bene); 2014 - 2015(restauro campanile)
Chiesa di San Pietro
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pietro <Abbiategrasso>
Altre denominazioni S. Pietro
Autore (ruolo)
Croce, Francesco (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

XI - XVIII (preesistenze intero bene)

Nel sito dell'attuale chiesa di San Pietro sorgeva (fino al 1753) un più antico edificio di culto, anch’esso dedicato al santo apostolo e presumibilmente fondato in età longobarda. Di questa primitiva chiesetta, che fino al 1578 fu l'unica chiesa parrocchiale della comunità di Abbiategrasso, non si conoscono purtroppo né l'aspetto né la storia edilizia, eccezion fatta per la notizia settecentesca che informa dell'esistenza di due cappelle laterali, dedicate l'una a S. Andrea e l'altra alla Madonna della Neve Per quanto riguarda i dati materiali, invece, le uniche tracce superstiti sono alcuni frammenti in cotto, oggi murati sul fianco sinistro della chiesa e parte dell'antica torre campanaria, reimpiegata nelle strutture dell'attuale campanile.

1753 - 1763 (ricostruzione intero bene)

Nella seconda metà del XVIII secolo, l'antica chiesa medievale, ormai molto compromessa venne demolita ed al suo posto venne costruita la nuova chiesa parrocchiale. Il progetto venne affidato all'architetto Francesco Croce, che nel 1753 fornì il disegno. Lo stesso anno si cominciarono a gettare le fondamenta, senza però demolire la chiesa più antica, che venne mantenuta in opera fino al 1757 per poter celebrare le funzioni ed i sacramenti (anche se la sua parziale demolizione iniziò già nel 1756). Il cantiere si protrasse per circa un decennio, a causa di continue difficoltà finanziarie della fabbrica. Al termine dei lavori in cima alla cupola venne posizionato un gallo in rame dorato, con tiara e chiavi decussate, simbolo dell'apostolo Pietro e emblema del quartiere in cui sorge la chiesa abbiatense. Nel nuovo edificio vennero inoltre trasportati alcuni arredi della chiesa più antica (altari in legno, pale e tele dipinte). Il 26 marzo 1763 la chiesa venne infine consacrata.

1809  (soprelevazione campanile)

Nel 1809, dopo aver provveduto al rifacimento dell'altare maggiore, si provvide alla soprelevazione del campanile della parrocchiale.

1869 - 1870 (rifacimento Oratorio della SS. Trinità)

Fra il 1869 ed il 1870, l'oratorio della SS. Trinità, costruito sul fianco sinistro della chiesa e, fino a quel momento accessibile solo dall’esterno, subì importanti trasformazioni. Per poter garantire un accesso diretto alla chiesa parrocchiale, venne aperto un ingresso nel muro meridionale, venne inoltre chiuso l'ingresso preesistente e venne demolito l’altare posto sulla parete est, che fu sostituito con una nuova mensa in marmo di Viggiù, collocata sul fianco nord, di fronte al nuovo ingresso.

1898  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1898 si diede corso ad una serie di interventi di modifica delle strutture interne e degli accessi e si avviò una nuova campagna di decorazione degli interni. Gli interventi più consistenti interessarono i pilastri della cupola, la cui sezione venne ridotta leggermente, e la facciata, dove vennero realizzati gli ingressi laterali e dove venne ampliata la scalinata d'accesso. La decorazione degli interni venne invece affidata a Davide Benghè.

1926 - 1933 (restauro intero bene)

Nel 1926 si deliberarono alcuni interventi di restauro e modifica dell'edificio, fra i quali il sopralzo del campanile, la messa in opera dell'orologio, il rifacimento dei pavimenti e la realizzazione dei portali d'ingresso. Nel 1933 Edoardo Fumagalli venne invece incaricato di realizzare la nuova decorazione pittorica degli interni.

1964 - 1983 (restauro intero bene)

Fra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, si operarono diversi interventi di manutenzione e restauro. Nel 1964, ad esempio, venne realizzato il nuovo impianto di riscaldamento e si diede corso al rinnovo della pavimentazione, mentre nel 1977 e nel 1983 si provvide alla sistemazione del presbiterio ed alla messa in opera del nuovo altare.

2014 - 2015 (restauro campanile)

Nel 2014 la parrocchia ha dato avvio ai restauri della torre campanaria e delle coperture. I lavori si sono conclusi l'anno successivo.
Descrizione

La chiesa, posta in posizione leggermente rialzata rispetto al piano stradale, ha impianto a croce greca, con cupola emisferica all'incrocio dei bracci e alto tiburio finestrato. Al fianco sinistro della chiesa è addossato il fabbricato dell'antica cappella della Santissima Trinità, oggi dedicata alla Vergine Maria; un edificio a pianta centrale, sormontato da cupola emisferica su pennacchi. Lo spazio interno della chiesa è articolato in tre navate, scandite da pilastri cruciformi. Ai pilastri della prima e della terza campata sono inoltre anteposte colonne in granito. La navata centrale è coperta da volte a botte, mentre nelle navate laterali la prima e la terza campata sono sormontate da cupolette su pennacchi, mentre la seconda campata è coperta da una volta a botte, che concorre a definire i pennacchi d'imposta della grande cupola centrale. L'abside, semicircolare, è invece sormontato da un catino emisferico. Sul lato sinistro della chiesa (procedendo dall'ingresso verso il presbiterio) , si riconoscono: una piccola cappella dedicata a San Pietro, l'antico oratorio della Trinità ed infine la cappella con il fonte battesimale e la penitenziaria. Ai lati del presbiterio, si trovano inoltre, due cappelle a terminazione quadrangolare. I prospetti esterni sono in laterizio a vista, mentre all'interno le pareti risultano intonacate. La cupola infine è coperta da un tetto conico in lastre di rame, sormontato da una scultura in rame dorato, che raffigura il gallo della tradizione petrina.
Altare maggiore
Altare marmoreo, realizzato nel 1804 da Daniele Argenti di Viggiù. Le statue del Salvatore e dei due angeli musicanti, in rame dorato, non appartengono all'altare originale. Anticamente al posto di queste statue vi erano delle sculture in gesso e "pietra marmorizzata", raffiguranti, rispettivamente, il Salvatore e i Santi Pietro e Paolo.
Organo
Presso la controfacciata si trova un organo Serassi del 1821. L'organo è stato oggetto di un importante intervento di restauro nel 1996.
Opere d'arte
Sui muri perimetrali interni della chiesa si conserva un ciclo di pitture su tela, con le "Storie di San Pietro", la cui esecuzione è attribuita a diversi maestri lombardi della seconda metà del XVII secolo. Per la loro datazione e per il soggetto raffigurato, gli storici ritengono che queste tele provengano dalla più antica chiesa di San Pietro. Nella cappella dedicata alla Madonna della Neve (a destra del presbiterio) si conserva inoltre una pala dipinta, raffigurante la Vergine Maria, opera della bottega di Giovanni Battista Discepoli, detto Zoppo da Lugano (primi decenni del XVII secolo). La sontuosa cornice che ospita la pala è invece opera dell'intagliatore Giovanni Battista Salmoiraghi.
Impianto strutturale
L'edificio, ha murature in mattoni pieni, solai in latero-cemento e copertura mista, a falde e a padiglione, con colmi differenziati e manto di coppi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1983)
Il 26 maggio 1983, nel rispetto delle indicazioni del Concilio Vaticano II, si provvide a smantellare la mensa marmorea dell'altare Ottocentesco, sostituendola con una nuova, posta in posizione avanza e rivolta verso l'aula. La struttura dell'antico altare venne però mantenuta in opera. Contestualmente vennero realizzati anche il nuovo ambone e la cattedra, entrambe in marmo. L'altare, insieme all'ambone e alla cattedra, sono stati benedetti dal Cardinale Carlo Maria Martini nel 1994, come ricorda una lapide affissa all'interno della chiesa.
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