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San Felice
Cremona
Cremona
chiesa
parrocchiale
S. Felice martire
Parrocchia di San Felice martire
Pianta; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Struttura
presbiterio - aggiunta arredo (2018); altare - aggiunta arredo (2018); ambone - aggiunta arredo (2018); cattedra - aggiunta arredo (2018)
1574 - XVI(esistenza chiesa intero bene); 1590 - 1590(visita pastorale intero bene); 1602 - 1602(visita pastorale intero bene); XIX - XIX(rifacimento torre campanaria); 1807 - 1807(visita pastorale intero bene); 1834 - 1844(restauro intero bene); 1843 - 1844(decorazione soffitto); 1899 - 1899(aggiunta di una campata navata); 1899 - 1899(costruzione cappelle laterali); 1904 - 1906(decorazione cappelle); 1916 - 1926(riforma facciata)
Chiesa di San Felice Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Felice Martire <Cremona, San Felice>
Altre denominazioni Chiesa di S. Felice
S. Felice martire
Autore (ruolo)
Ferrami, Luigi (riforma facciata)
Barbieri, Agostino (decorazione soffitto)
Concari, Luigi (decorazione soffitto)
Morgari, Luigi (decorazioni affresco)
Secchi, Aristide (decorazione affresco)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze cremonesi (fondazione chiesa)
maestranze cremonesi (costruzione di un'ulteriore campata)
maestranze cremonesi (costruzione sei cappelle laterali)
Notizie Storiche

1574 - XVI (esistenza chiesa intero bene)

Le notizie storiche circa le vicende della chiesa di S. Felice della frazione omonima di Cremona derivano da varie fonti storiche che la individuano come punto di riferimento di un borgo rurale di modeste dimensioni. La prima fonte storiografica che informa dell’esistenza della fabbrica ecclesiastica pare essere l’istituzione di due legati del 1574, il primo creato da Giulio Ruggeri con atto rogato dal notaio Galeazzo Ala, il secondo fondato da Giorgio Biffi con atto del notaio Cesare Donetti, legato al podere di Ca’ del Pesce.

1590  (visita pastorale intero bene)

Segue la visita pastorale di Nicolò Sfondrati del 1590, dal quale si apprende il forte legame con la suddetta famiglia Biffi, già proprietaria del terreno sul quale si ergeva la Badia di Ognissanti, posta fuori le mura della città di Cremona. Forse questo il nesso che chiarisce l’antica notizia che vuole la chiesa di S. Felice officiata dai religiosi della stessa abbazia, ai quali si doveva la fondazione.

1602  (visita pastorale intero bene)

Nel 1602 la visita pastorale del vescovo Cesare Speciano restituisce sinteticamente lo stato dell’architettura ecclesiastica definendola ad una nave e con la cappella maggiore posta in abside, la sagrestia di fianco all’altare maggiore ed il cimitero davanti alla stessa chiesa.

XIX  (rifacimento torre campanaria)

La torre campanaria, che era certamente esistente nel 1602, veniva sinteticamente descritta dal vescovo Cesare Speciano nella sua visita pastorale come "Turris parva cum duabus campanis". La torre fu oggetto di importanti opere di rifacimento a metà del secolo XIX.

1807  (visita pastorale intero bene)

La visita del Vescovo Omobono Offredi effettuata nel 1807 riporta informazioni in merito all’abitato ed alla composizione architettonica della chiesa: “La chiesa Parrocchiale di S. Felice, sotto il titolo di S. Felice Prete e Martire è collocata in luogo eminente nel mezzo di quelle poche cascine e case che formano in parte il piccolo paese di S. Felice, questa chiusa e coperta tutta a volto, di una sola nave, della lunghezza di Braz.e 30, larg.a Braz.e 12 e altz.a 18, ha la facciata e la porta maggiore a ponente, et altra portella a mezzo giorno."

1834 - 1844 (restauro intero bene)

La fabbrica pare essere stata riformata nell’apparato decorativo ma soprattutto restaurata per risolvere problemi strutturali: le pareti del presbiterio e del coro presentavano infatti evidenti sconnessure, la volta e la torre campanaria minacciavano di crollare, l’organo era malandato come pure l’altare della Beata Vergine. I lavori iniziarono nel 1834 con la decorazione a chiaroscuro della cappella di S. Felice, a questa seguì nel 1843-44 subito dopo aver rinforzato le strutture murarie, la nuova decorazione del capocroce. Nel 1842 furono ripassati i tetti, rinnovate le travi sopra le cappelle di San Felice, della Beata Vergine e sopra il coro, furono restaurati tamburo e cupola del campanile e aperto un finestrone a mezzaluna sopra il coro.

1843 - 1844 (decorazione soffitto)

In linea col gusto classicheggiante, ormai da tempo consolidato, la volta a botte del presbiterio, della finta cupola antistante e della cappella della Beata Vergine si ricoprirono di ornati a chiaroscuro, opera di due decoratori, Agostino Barbieri e Luigi Concari.

1899  (aggiunta di una campata navata)

Un’importante riforma nel 1899 portò la chiesa ad avere una campata in più.

1899  (costruzione cappelle laterali)

Nello stesso periodo vengono realizzate anche le cappelle laterali su entrambi i lati.

1904 - 1906 (decorazione cappelle)

I nuovi spazi interni furono decorati tra il 1904 ed il 1906 da Aristide Secchi su progetto di Luigi Morgari.

1916 - 1926 (riforma facciata)

Presso l'archivio storico diocesano è presente il progetto del riassetto stilistico della facciata, ad opera dell’architetto Ferrami del 1916 ed eseguito un decennio dopo con ornati in cemento, il rifacimento dei capitelli delle lesene e della trabeazione della porta.
Descrizione

La chiesa di S. Felice, con pianta a croce latina, seppure con breve transetto si attesta con facciata ad ovest sul piccolo sagrato allineandosi alla omonima strada principale, un tempo al centro del piccolo borgo abitato. Il campanile è addossato al lato meridionale del presbiterio e da esso vi si accede. Esso si trova nell’angolo tra il presbiterio ed il breve braccio del transetto, seguono gli ambienti della sagrestia ed una cappella accessibile anche dalla via Torchio. Il complesso ecclesiastico era già presente nel XVII secolo, fu consolidato a partire dal 1843 e verso la fine dello stesso secolo ampliato ed allungato per ospitare la popolazione in crescita.
Pianta
Le dimensioni principali della Chiesa sono 27 metri di lunghezza e 13 metri di larghezza; la luce dell’apparato voltato centrale è di circa 6,7 metri e l’altezza in chiave è pari a 9,50 metri. L’assetto seicentesco della chiesa era ad unica navata con corto transetto, in quel periodo già esistevano gli altari di S. Felice con teca delle reliquie e la fonte battesimale.
Elementi decorativi
Gli interventi di riqualificazione ornamentale avvennero nella seconda metà del secolo XIX quando l’impianto architettonico venne rivisto, ampliato e consolidato. I lavori iniziarono nel 1834 con la decorazione a chiaroscuro della cappella di S. Felice, con le sue candelabre, i festoni ed i lacunari a rosette avrebbe fornito il modello a tutti gli gli interventi successivi, a questa seguì nel 1843-44, subito dopo aver rinforzato le strutture murarie, la nuova decorazione del capocroce. In linea col gusto classicheggiante, ormai da tempo consolidato, la volta a botte del presbiterio, della finta cupola antistante e della cappella della Beata Vergine si ricoprirono di ornati a chiaroscuro, opera di due decoratori, Agostino Barbieri e Luigi Concari. Essi realizzarono la volta del presbiterio a finti lacunari con rosette centrali e tre cartelle esagonali, due delle quali contenenti trofei di oggetti religiosi; un giro continuo di tralci vegetali andò a decorare la finta volta ellittica all’innesto della navata, i cui pennacchi ospitarono ancora trofei religiosi contornanti i simboli dei quattro evangelisti. Le realizzazione delle sei cappelle laterali mancanti avvenne alla fine del secolo quando la chiesa venne allungata di una campata verso il sagrato, un tempo utilizzato come cimitero. I nuovi spazi interni furono decorati tra il 1904 ed il 1906 da Aristide Secchi su progetto di Luigi Morgari, importante esponente della scena pittorica lombarda e piemontese di quegli anni, egli assicurò la continuità cromatica e stilistica con gli ornati esistenti, armonizzando nelle forme e nelle decorazioni tutto l’apparato decorativo della chiesa di S. Felice.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cotto variegato in tutta l’aula, mentre nella cappella laterale è presente un gres porcellanato color cotto.
Coperture
La copertura è costituita da una struttura "alla lombarda" con sette capriate sormontate da una linea di terzere per ogni falda che sostengono a loro volta, travetti ed i correnti su cui poggiano i coppi.
Struttura
La struttura è a navata unica con cappelle laterali scandite da coppie di pilastri che sorreggono coppie di archi divisori, tra i quali s’impostano le volte a botte lunettate in corrispondenza delle finestre del claristorio. Le cappelle laterali, anch’esse completate da volte a botti, sono di dimensioni modeste, mentre nella quarta campata il transetto prende corpo la centrale volta a vela, decorata come se fosse una finta cupola impostata su pennacchi emisferici, e con i bracci laterali a tutta altezza nelle volte a botte con decorazioni a finti cassettoni. Anche l’area presbiteriale con l’abside, dalla geometria piuttosto allungata, è sormontata da volta a botte decorata con motivi geometrici e finti cassettoni. Tutta la muratura d’ambito è costituita da mattoni in laterizio, così come le volte e gli archi divisori, mentre la copertura è realizzata con carpenteria lignea e manto di coppi in laterizio. I doppi pilastri sono rivestiti da marmorino la cui finitura pittorica imita un marmo ammonitico, tra le tinte dell’ocra e del rosso.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2018)
L'adeguamento liturgico per le celebrazioni all'interno della chiesa di S. Felice è avvenuto nell’anno 2018 con la sostituzione dei tre poli liturgici (altare, ambone e sede). Sono stati realizzati in legno, tutti in stile su disegno del parroco Don Gianluca Gaiardi, realizzati dalla ditta di falegnami Im.Mo.To snc di Catteneo Franco di Fornovo S. Giovanni (Bg).
altare - aggiunta arredo (2018)
A forma di trapezio con la base minore appoggiata al pavimento, si presenta molto semplice, liscio, senza modanatura, con un solo decoro color oro. Si trova in posizione centrale del presbiterio.
ambone - aggiunta arredo (2018)
Sulla sinistra del presbiterio è collocato l'ambone. Del medesimo stile dell'altare, si presenta a forma di trapezio, stretto e alto, liscio, senza modanature e intagli, con la sola decorazione color oro uguale a quella dell'altare.
cattedra - aggiunta arredo (2018)
La sede del celebrante, posizionata sulla destra del presbiterio con il leggio, è dello stesso stile di altare e ambone. In legno, dalle linee semplici, senza intagli o modanature, senza braccioli, unico elemento decorativo sono le strisce in oro come sugli altri poli liturgici.
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